Magazine, 26/02/2021.
La strana coppia composta da Francesca Michielin (seconda a Sanremo 2016 con la hit Nessun grado di separazione, presentata anche all’Eurovision Song Contest di quell’anno) e dal notissimo rapper e influencer Fedez [Federico Leonardo Lucia], esordiente a Sanremo, non è nuova alle collaborazioni (con i singoli Cigno nero e Magnifico). Ci riprovano all’Ariston con Chiamami per nome, in cui c’è, tra gli altri coautori, la mano di Mahmood, sorprendente trionfatore nella rassegna del 2019. Incuriosisce la possibile alternanza di canto e di flusso verbale (“un bacio alla volta / come sassi contro le vetrine / le mie scuse erano mille, mille / e nel cuore sento spille, spille / prova a toglierle tu baby / tu baby” [questo “baby” fa molto anni Settanta, anche se la metrica ha le sue ragioni]). Ma poi ci si incarta un po’: “in ascensore spreco un segno della croce e quindi? [c’è proprio un punto interrogativo] / so bene come dare il peggio non darmi consigli”. Saranno probabilmente involontari gli echi di Ligabue (“avrò / perso le parole”) e di Shakespeare (“chiamami per nome”). Francesca e Fedez giovedì sera faranno un medley di Del Verde (2015) di Calcutta [Edoardo D’Erme] e di Le cose in comune (1995) di Daniele Silvestri. Assortiti. Voto: 5/6.
Qui sopra potete leggere la valutazione linguistica sui testi delle canzoni in gara a Sanremo 2021 di Lorenzo Coveri, professore di linguistica italiana all'Università di Genova e Accademico della Crusca, che si è occupato a più riprese del Festival. Ricordiamo che la valutazione riguarda esclusivamente la parte linguistica e non l'interpretazione, la musica o l'arrangiamento che potranno essere valutati solo con l'avvio del Festival.
Oggi ho una maglia che non mi dona
Corro nel parco della mia zona
Ma vorrei dirti non ho paura
Vivere un sogno porta fortuna
La tua rabbia non vince
Certi inizi non si meritano nemmeno una fine
Ma la tua bocca mi convince
Un bacio alla volta
Come sassi contro le vetrine
Le mie scuse erano mille, mille
E nel cuore sento, spille spille
Prova a toglierle tu baby
Tu baby
Chiamami per nome
Solo quando avrò
Perso le parole
So che in fondo ti ho stupito arrivando qui da sola
Restando in piedi con un nodo alla gola
Chiamami per nome
Perché in fondo qui sull’erba siamo mille, mille
Sento tutto sulla pelle, pelle
Ma vedo solo te baby
Te baby
In ascensore spreco un segno della croce e quindi?
So bene come dare il peggio non darmi consigli
Cerco un veleno che non mi scenda mai
Ho un angelo custode sadico
Trovo una scusa ma che cosa cambierà?
La grande storia banale
Prima prosciughiamo il mare
Poi versiamo lacrime
Per poterlo ricolmare
Le promesse erano mille mille
Ma nel cuore sento spille spille
Prova a toglierle tu baby tu baby
Chiamami per nome
Solo quando avrò
Perso le parole
So che in fondo ti ho stupito venendo qui da solo
Guidando al buio piango come uno scemo
Chiamami per nome
Perché in fondo qui sull’erba siamo mille mille
Sento tutto sulla pelle, pelle
Ma vedo solo te baby
Te baby
Mi sembra di morire quando parli di me in un modo che odio
Aiutami a capire se alla fine di me vedi solo il buono
Sotto questo temporale
Piove sulla cattedrale
Rinunceremo all’oro
Scambiandolo per pane
Chiamami per nome
Solo quando avrò
Perso le parole
So che in fondo
Ci ha stupiti finire qui da soli in questo posto
Ma se poi non mi trovi
Chiamami per nome
Perché in fondo qui sull’erba siamo mille, mille
Sento tutto sulla pelle, pelle
Ma vedo solo te baby
Te baby
Le promesse sono mille mille
Ma non serve siano mille
Ora che ho solo te baby
Te baby