Magazine, 05/02/2023.
Sethu - Cause perse
(M. De Lauri – G. De Lauri)
Altro rapper ligure (questa volta di Savona), tra i selezionati di Sanremo Giovani, Sethu (all’anagrafe Marco De Lauri, 25) deve il suo nickname-tributo al titolo dell’album At the Gate of Sethu della band metal dei Nile. Una passione per il punk, Sethu, assieme al fratello gemello Giorgio (in arte Jiz), ha scritto per l’Ariston un testo in viraggio pop, senza rinunciare a una certa dose di aggressività: eddai non puoi / farmi sempre le stesse tre domande / lo sai che ho / sogni troppo grandi per queste tasche; e poi: me lo dicevi sempre / ho messo i tappi alle orecchie / siamo due cause perse. Anche il linguaggio è rude, di registro basso: eddai, se ho una testa dimmerda (con raddoppiamento fonosintattico, forse centromeridionale; ma più sotto si legge e ho una testa di merda); mollami; triste vedere niente cambia col tempo (con elisione di che); la testa va in tilt (con anglismo colloquiale); come siga (scorciamento giovanile) spente sui polsi, e così via. Quanto a merda, il data base “Le parole di Sanremo” (Arcangeli-Piroddi) ci dice che il disfemismo è stato usato nelle canzoni del Festival nove volte prima di Sethu: tra gli altri, recentemente da Colapesce Dimartino (Musica leggerissima, 2021), Willy Peyote (Mai dire mai, 2021) e dall’antesignano Marco Masini (L’Italia, 2009). Si attende con curiosità Sethu al vaglio del palco.
Arrabbiato.
Voto al testo: 5,5.
Sethu nella quarta serata si esibirà assieme al gruppo pop fiorentino Bnkr44in Charlie fa surf (2008) dei Baustelle.
Qui sopra potete leggere la valutazione linguistica sui testi delle canzoni in gara a Sanremo 2023 a cura di Lorenzo Coveri, Accademico della Crusca, che si è occupato a più riprese del Festival. Ricordiamo che la valutazione riguarda esclusivamente la parte linguistica e non l'interpretazione, la musica o l'arrangiamento che potranno essere valutati solo dopo la partenza del Festival.
Di Lorenzo Coveri