Dal 5 settembre 2024 al 6 gennaio 2025 gli spazi espositivi di Palazzo Te a Mantova (viale Te 13) ospitano la mostra Picasso: Poesia e Salvezza, a cura di Annie Cohen-Solal, prodotta dalla Fondazione Palazzo Te con la collaborazione del Museo Nazionale Picasso di Parigi e della famiglia dell’artista: in esposizione circa 50 opere del maestro simbolo del Novecento, tra cui alcuni dipinti per la prima volta esposti in Italia.
Nel 1930, quattrocento anni dopo la realizzazione della Camera dei Giganti a Mantova, Picasso crea una serie di incisioni dedicate alle Metamorfosi di Ovidio: una proposta affascinante che offre un dialogo diretto con Giulio Romano e le pitture rinascimentali del palazzo. Ma dietro il confronto dell’artista con la tradizione mitologica si nasconde una straordinaria avventura.
Emigrato in Francia nel 1900, marchiato dalla polizia e dall'Accademia di Belle Arti come straniero, anarchico e artista avanguardista fino al 1944, Picasso viene inizialmente accolto da un piccolo gruppo di poeti marginali. È nella poesia e nel mondo dei poeti che trova i mezzi per superare gli ostacoli legati alla sua condizione di straniero. L’artista naviga magistralmente tra le molteplici tensioni della società francese utilizzando la metamorfosi come strategia. Diventa quindi, al livello estetico, personale, e professionale un artista mercuriale che pochissimi critici, soprattutto in Francia, riescono a decifrare.
L’esposizione si apre con la sezione Pablo, Giulio e Ovidio in una sala dove è presentata una serie di disegni che Picasso ha sviluppato per le Metamorfosi in dialogo con uno straordinario e mai esposto vaso etrusco, in prestito dalla Fondazione Rovati di Milano, dedicato al tema della metamorfosi e al viaggio dell’anima nel mondo dei morti. Si osserva qui la nascita delle invenzioni mitologiche di Picasso come la Caduta di Fetonte, l'amore di Giove e Semele, la storia di Cefalo e Procri, Ercole e Nesso, la morte di Orfeo, Polissena sulla tomba di Achille, Vetumno e Pomona.
Nella seconda sezione Picasso straniero a Parigi… accolto dai poeti viene presentato un corpus di disegni, sculture, oggetti e documenti, come il prezioso Diario-Agenda di Guillaume Apollinaire, che racconta il rapporto tra l'artista e un gruppo di poeti che, nella Parigi del primo Novecento, costituivano il nucleo d'avanguardia della città. Max Jacob, di cui sono presenti due ritratti, gli insegna la lingua francese attraverso le poesie di Verlaine e Rimbaud; Guillaume Apollinaire, a cui dedica nell’ottobre 1928 un progetto di monumento visibile in mostra, lo incoraggia nella conquista e nella conoscenza di Parigi; Gertrude Stein, americana espatriata a Parigi, scrive le sue poesie cubiste in dialogo con il ritratto che Picasso le dedica, con evidenti effetti mimetici. La Prima Guerra Mondiale causa il primo disastro nella vita professionale di Picasso: l’artista diventa una vittima collaterale dell'ondata xenofoba che travolge la Francia. Ancora una volta è un poeta, Jean Cocteau, a offrire la possibilità di firmare un contratto come costumista e scenografo nella compagnia dei Balletti Russi di Sergej Diaghilev.
Nella terza sezione Quando Picasso diventa Poeta: la Salvezza si esplora il modo in cui la poesia diviene anche, per l'artista, una vera e propria pratica creativa che lo salverà dal 1935 in poi, quando attraversa una grande crisi personale e professionale. Scrive in francese, catalano e castigliano, realizzando con i molteplici esperimenti del linguaggio quello che aveva prodotto con la pittura e la scultura: ibridazioni, passaggi e vari incroci punteggiano le sue poesie. Abita le lingue mentre gioca e naviga nel paradosso. La poesia viene usata da Picasso come strategia suprema per uscire vittorioso da questa vertiginosa impasse. In questi stessi anni si applica alla rappresentazione delle scintillanti immagini mitiche prodotte da Ovidio nelle Metamorfosi, che ritroviamo in preziosi dipinti come Donna sdraiata che legge (21 gennaio 1939), Sta nevicando al sole (10 gennaio 1934) o il bronzo Metamorfosi I (1928): esempi dell'effetto salvifico della pratica letteraria. La poesia permette a Picasso di stabilire un fecondo rapporto con l'ispirazione e l'antico, in un gioco di reciproca simultaneità tra arte e linguaggio.
Nella quarta sezione La metamorfosi vissuta come strategia, attraverso opere di grande intensità visiva, alcune delle quali visibili per la prima volta in Italia grazie a un prezioso prestito da parte della famiglia Picasso, si esplora il modo in cui il tema della metamorfosi influenzi non solo la pratica dell’artista ma anche la sua intimità esistenziale. Ciò è particolarmente evidente in questa sala che studia il confronto di Picasso con il suo alter ego Minotauro - rappresentato da un grande arazzo in prestito dal Museo Picasso di Antibes che dialoga con una statua in marmo proveniente dal Museo Nazionale Romano - un altro modo per l'artista virtuoso di vagare, sotto mentite spoglie, attraverso la società francese, ispirata all'antichità. Questa presenza simbolica è ancora una volta citata negli affreschi del Palazzo Te, poiché l'unione di Pasifae con un toro inviato dal dio Poseidone è raffigurata nella Camera di Amore e Psiche.
La mostra è aperta al pubblico tutti i giorni: dal 5 settembre al 26 ottobre in orario 9.00-19.30 (martedì 13.00-19.30); dal 27 ottobre al 6 gennaio in orario 9.00-18.30 (martedì 13.00-18.30).
Questi i prezzi dei biglietti: intero 15 euro; ridotto 11 euro per over 65, gruppi di oltre 20 persone, soci Fai, Aci e Touring Club, cittadini residenti nel Comune di Mantova e visitatori in possesso del biglietto della mostra Picasso lo straniero in corso a Milano (Palazzo Reale); ridotto speciale 7 euro per visitatori tra i 12 e i 18 anni e studenti universitari, triennali, magistrali e a ciclo unico; ingresso gratuito per bambini fino a 11 anni. Sono inoltre disponibili biglietti famiglia a 40 euro (minimo 3 massimo 5 componenti di cui massimo 2 paganti tariffa intera).Per info 0376 323266.