Picasso: Poesia e Salvezza, mostra

Nella seconda sezione Picasso straniero a Parigi… accolto dai poeti viene presentato un corpus di disegni, sculture, oggetti e documenti, come il prezioso Diario-Agenda di Guillaume Apollinaire, che racconta il rapporto tra l'artista e un gruppo di poeti che, nella Parigi del primo Novecento, costituivano il nucleo d'avanguardia della città. Max Jacob, di cui sono presenti due ritratti, gli insegna la lingua francese attraverso le poesie di Verlaine e Rimbaud; Guillaume Apollinaire, a cui dedica nell’ottobre 1928 un progetto di monumento visibile in mostra, lo incoraggia nella conquista e nella conoscenza di Parigi; Gertrude Stein, americana espatriata a Parigi, scrive le sue poesie cubiste in dialogo con il ritratto che Picasso le dedica, con evidenti effetti mimetici. La Prima Guerra Mondiale causa il primo disastro nella vita professionale di Picasso: l’artista diventa una vittima collaterale dell'ondata xenofoba che travolge la Francia. Ancora una volta è un poeta, Jean Cocteau, a offrire la possibilità di firmare un contratto come costumista e scenografo nella compagnia dei Balletti Russi di Sergej Diaghilev.

Nella terza sezione Quando Picasso diventa Poeta: la Salvezza si esplora il modo in cui la poesia diviene anche, per l'artista, una vera e propria pratica creativa che lo salverà dal 1935 in poi, quando attraversa una grande crisi personale e professionale. Scrive in francese, catalano e castigliano, realizzando con i molteplici esperimenti del linguaggio quello che aveva prodotto con la pittura e la scultura: ibridazioni, passaggi e vari incroci punteggiano le sue poesie. Abita le lingue mentre gioca e naviga nel paradosso. La poesia viene usata da Picasso come strategia suprema per uscire vittorioso da questa vertiginosa impasse. In questi stessi anni si applica alla rappresentazione delle scintillanti immagini mitiche prodotte da Ovidio nelle Metamorfosi, che ritroviamo in preziosi dipinti come Donna sdraiata che legge (21 gennaio 1939), Sta nevicando al sole (10 gennaio 1934) o il bronzo Metamorfosi I (1928): esempi dell'effetto salvifico della pratica letteraria. La poesia permette a Picasso di stabilire un fecondo rapporto con l'ispirazione e l'antico, in un gioco di reciproca simultaneità tra arte e linguaggio. 

Nella quarta sezione La metamorfosi vissuta come strategia, attraverso opere di grande intensità visiva, alcune delle quali visibili per la prima volta in Italia grazie a un prezioso prestito da parte della famiglia Picasso, si esplora il modo in cui il tema della metamorfosi influenzi non solo la pratica dell’artista ma anche la sua intimità esistenziale. Ciò è particolarmente evidente in questa sala che studia il confronto di Picasso con il suo alter ego Minotauro - rappresentato da un grande arazzo in prestito dal Museo Picasso di Antibes che dialoga con una statua in marmo proveniente dal Museo Nazionale Romano - un altro modo per l'artista virtuoso di vagare, sotto mentite spoglie, attraverso la società francese, ispirata all'antichità. Questa presenza simbolica è ancora una volta citata negli affreschi del Palazzo Te, poiché l'unione di Pasifae con un toro inviato dal dio Poseidone è raffigurata nella Camera di Amore e Psiche.

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