Milano, 22/01/2021.
La Lombardia è ancora zona rossa. Dopo essere stata inserita, nella nuova lista dei colori delle regioni valida dal 17 gennaio 2021, tra le zone a maggior rischio di contagio da Covid-19, il presidente Attilio Fontana aveva fatto ricorso al Tar del Lazio contro restrizioni così dure («abbiamo chiesto di rivedere i parametri su cui poggia l'assegnazione di zone di colore differente», aveva scritto Fontana su Facebook il 19 gennaio 2021, «rivalutazione che oggi riporterebbe la Lombardia ad essere zona arancione). Ma il ricorso non ha ancora un verdetto: la decisione del Tar, inizialmente attesa per il 21 gennaio, è stata rinviata al 25 gennaio 2021. Oltre a ciò, nella giornata del 22 gennaio sono emerse ulteriori ipotesi relative a dati sbagliati che avrebbero portato la Lombardia in zona rossa per errore, con la possibilità di farla promuovere in anticipo a zona arancione.
Cosa succede, dunque? Intanto - salvo sorprese - il weekend del 23 e 24 gennaio 2021 inizia in zona rossa, con le restrizioni dell'ultima settimana valide anche nella giornata del 23. I giorni successivi, invece, sono un'incognita: la Lombardia potrebbe diventare arancione già il 24 gennaio se i nuovi dati trasmessi dovessero essere validati dal Ministero; in caso contrario resterebbe rossa fino al 31 gennaio. Ma, in quest'ultimo caso, c'è un'ulteriore possibilità da tenere in conto: il 25 gennaio dovrebbe essere il giorno della decisione del Tar, che a questo punto potrebbe anche far diventare la Lombardia arancione a partire dal 26.
Sono tutte ipotesi: nel frattempo fino al 23 gennaio compreso la Lombardia è sicuramente in zona rossa. Allora rivediamo le regole e i divieti in vigore in base Dpcm del 15 gennaio 2021 e alle tanto attese Faq aggiornate sul sito del Governo (come se non bastasse ricordiamo che in Lombardia sono attive le misure antismog con blocco auto conseguente).
Cosa si può fare nella Lombardia in zona rossa? E cosa invece non è consentito? Iniziamo col dire che la restrizione principale è il divieto uscire di casa, tranne che per gli spostamenti per comprovati motivi di salute, lavoro, studio, e in questo caso è obbligatorio avere con sè una autocertificazione. Muoversi all'interno del proprio comune, dunque, è consentito solo in caso di effettiva necessità.
In tema di spostamenti bisogna ribadire la validità del coprifuoco notturno in orario dalle 22.00 alle 05.00. Durante il giorno, e quindi dalle 05.00 alle 22.00, resta però in vigore la deroga che consente di fare visita ad amici e parenti: ci si può spostare una sola volta al giorno in un massimo di due persone ulteriori a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione, con la possibilità di portare con sé i figli minori di 14 anni e le persone disabili o non autosufficienti che con loro convivono. Tali spostamenti nelle regioni rosse possono avvenire all’interno dello stesso comune, ma sono comunque consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione inferiore a 5 mila abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini (con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia).
Tra le domande più frequenti in tema di spostamenti ci sono quelle relative alla possibilità di raggiungere le seconde case. Se tanto si è discusso sul fatto che si possa o meno andare in una seconda casa fuori regione, col risultato che è consentito solo in caso di rientro, ovvero se ci si era trasferiti in questa seconda casa prima del 14 gennaio 2021 (niente weekend al mare, dunque), qual è la regola per le seconde case nella stessa regione? Essendo nella zona rossa in vigore il divieto di spostamento sia all'interno del proprio comune che della propria regione, salvo emergenze non è consentito raggiungere le seconde case, anche se situate nella stessa regione in cui si abita.
Nella Lombardia in zona rossa è permesso svolgere attività motoria (ovvero fare passeggiate), ma solo in prossimità della propria abitazione, con obbligo di mascherina e nel rispetto della distanza interpersonale di un metro; chiaramente le passeggiate sono consentite se motivate per andare al lavoro, a fare la spesa o per compiere qualsiasi altro spostamento strettamente necessario.
Per quanto riguarda invece l'attività sportiva, può essere svolta esclusivamente all'aperto e in forma individuale, facendo attenzione a mantenere una distanza dalle altre persone di almeno due metri. Come nel resto d'Italia, anche in Lombardia sono chiusi gli impianti sciistici e fino al 15 febbraio l'unica possibilità per gli appassionati è praticare sci di fondo in solitaria.
Bar e ristoranti sono chiusi (e anche pub, gelaterie, pasticcerie), con possibilità di acquistare cibo da asporto dalle 5.00 alle 22.00 (per i bar senza cucina fino alle 18.00) e di farsi recapitare cibo a domicilio senza limiti di orario. Per chi acquista in modalità da asporto è vietato consumare cibi e bevande nelle vicinanze del locale. I negozi di alimentari sono sempre aperti, così come tutte le attività che vendono prodotti considerati di prima necessità, come supermercati, farmacie, tabaccherie, librerie, edicole; sono aperti anche i parrucchieri, invece restano chiusi i negozi che non vendono prodotti di prima necessità, così come i musei, i cinema, i teatri, le piscine, le palestre.
Concludiamo ricordando una vecchia regola sempre in vigore: l'obbligo di indossare la mascherina ovunque, sia al chiuso che all'aperto, in luoghi sia pubblici che privati (tranne che a casa propria e quando ci si trova in posti isolati insieme a conviventi; sono sempre esentati i bambini sotto ai 6 anni di età e chi sta svolgendo attività sportiva).