Milano, 06/09/2021.
Da 5 al 12 settembre 2021, tra gli
eventi della Milano Design Week 2021,
torna per la seconda edizione Parenti District: Art
& Design, un percorso di Andrée Ruth Shammah che
si sviluppa tra Teatro Franco Parenti e
Bagni Misteriosi tra installazioni, mostre, video,
letture, musica, danza, filmati, incontri. L'ingresso è
gratuito, nel rispetto delle normative anti Covid-19 vigenti e con
obbligo di Green Pass, tutte le sere in orario
18.00-23.00.
Il filo conduttore del Parenti District 2021 il
tema del sacro, declinato nelle forme che può assumere
nella contemporaneità. In origine era l’interdizione del
sacro a proteggere la natura in quanto manifestazione delle potenze
primigenie del divino, e su tale esperienza originaria l’umanità ha
costruito un modo di essere nel mondo. Un mondo che oggi è sempre
più dissacrato fino alle conseguenze estreme di una crisi
ambientale senza precedenti. Se dunque il profano diventa scempio,
deturpamento, alienazione, sia nel modo di costruire lo spazio
intorno a noi, sia nella modalità con cui concepiamo il rapporto
con la natura, allora irrompe l’urgenza di ripensare la dimensione
del sacro recuperandone il senso profondo.
Di seguito una guida alle installazioni del Parenti
District 2021:
- Foyer del Teatro Parenti - Mettere in luce la
luce, di Michele De Lucchi, a cura
di Andrée Ruth Shammah e Jean Blanchaert. Attraverso un tunnel
lungo e tortuoso, il cui ingresso è senza porta, sempre aperto come
la bocca di una caverna, si accede ad una stanza alta e buia. Tutto
è buio, come prima che ci fosse il mondo, ma in alto c’è un camino
oblungo, da cui penetra una colonna di luce naturale che si
proietta per terra. E qua tutto prende luce, l’ignoranza diventa
conoscenza e il sacro si manifesta.
- Sala Testori - Il dodecaedro romboide
regolare, di Mario Botta, a cura di
Andrée Ruth Shammah e Jean Blanchaert. Le ragioni più profonde del
fatto architettonico stesso, dove tutto prende un significato,
nell’idea di uno spazio sacro, o piuttosto di uno spazio
del sacro: il muro diventa un limite e quindi la chiave
per l’infinito, la soglia diventa momento di passaggio, e tutti gli
elementi prosaici del costruire assumono un carattere e una forza
simbolica.
- Spogliatoio dei Bagni Misteriosi - Le forme del
sacro oggi, mostra fotografica (presidente di giuria
Oliviero Toscani). 10 foto finalisti del contest
fotografico volto a immortalare attraverso la fotografia la propria
personale interpretazione sul sacro; premiazione domenica 12
settembre.
- Vetrina di via Vasari - Gerusalemme di
notte, paravento di Piero
Fornasetti, anni ’50
- Foyer - Cappella Ronconi di
Italo Rota e Margherita Palli.
Costruita agli inizi del 2000 nel Cimitero di Civitella Benazzone,
su commissione di Luca Ronconi.
- Sala in divenire - Per l’universo si
squaderna di Maria Spazzi. Una sala
sotterranea, avvolta nella penombra e nel silenzio come una
caverna. Installazione ispirata a Dante e più precisamente a una
terzina del XXXIII canto del Paradiso, una metafora della
visione del sacro, di Dio.
- Cafè Rouge - Lo sguardo sacro del
cinema, a cura di Lorenzo Vitalone.
Un viaggio fatto di frammenti, passaggi nelle opere di grandi
regista fra i quali Fellini, Dreyer, Pasolini, Bergman, Rossellini
che hanno rievocato il sentimento originario del sacro.
- Sala Tre - Sacra è la natura, di
Notturno Studio di Barbara Petrecca con
Clara Chiesa. Uno specchio d’acqua, come uno
stagno, una forma geometrica, regolare. Tutto è bianco, la vasca è
bianca, i sassi sono bianchi. È una sera d’estate, la natura è
sacra.
- Sala Treno Blu - Armadio mobile di
Haim Baharier e Fabio Carturan.
Un oggetto che evoca l’Aron hakodesh, ossia
armadio mobile di santità riposto nel Sancta Sanctorum
della tradizione ebraica: il segno visibile della presenza divina
in mezzo agli uomini, che custodiva al suo interno la testimonianza
della rivelazione del Sinai, cioè i cocci delle prime tavole della
legge frantumate da Mosè, le nuove tavole della legge e il primo
rotolo della Torah.
- Spazio verso i Bagni Misteriosi -
Rosalia di Jean
Blanchaert
- Esterno Palazzina Bagni Misteriosi - Non è la voce
che feconda lo spirito è l’orecchio di Italo
Rota. Modellino di un progetto dell'architetto,
esposto su una base di legno da lui disegnata.
- Sala Zenitale - La Tomba di Nureyev,
progettata da Ezio Frigerio che ne racconta la
genesi in un video. Situata vicino a Parigi, nel Cimitero ortodosso
di Nostra Signora dell’Assunzione (Sainte-Geneviève-des-Bois), la
tomba del grande ballerino è stata realizzata dallo Studio Akomena
di Ravenna con un mosaico che raffigura realisticamente un kilim
kazako (un tappeto di grande pregio che viene tessuto come un
arazzo, e che il geniale artista russo amava particolarmente)
adagiato a conservarne le spoglie.
- Sala Mosaico - Cuore di Etna e 14 Maschere
Sonore, opera d’arte di Yuval
Avital. Installazione site-specific composta da 15
sculture sonore che appartengono a due serie significative
dell’artista. Cuore di Etna (2021) è un cubo minimalista
da toccare, abbracciare, ascoltare e contemplare, che svela il
canto infrasonico delle viscere del vulcano siciliano.
L’installazione delinea un centro ideale dello spazio espositivo,
dividendo due gruppi di sette Maschere Sonore che si
delineano come cori antifonici lungo le navate laterali
- Sala Gemelle - Viaggio a Calcutta,
mostra fotografica di Jean Blanchaert. Interventi
calligrafici in inglese, bengali e sanscrito che vertono sul tema
del sacro, con citazioni e poesie di Tagore e di Ramakrishna.
- Sala Lettura dei Bagni Misteriosi - Frammenti
preziosi di una storia di teatro, allestimento di
Cosima Parodi. Parole, pensieri, copioni,
strumenti di scena.
- Sala Testori - Monumental Memento, a
cura di Antonia Jannone. Una mostra di disegni di
Aldo Rossi e fotografie di alcune sue architetture
eseguite da Santi Caleca e realizzate nel 1989, che hanno come
soggetto la parte moderna del Cimitero di San Cataldo a Modena,
progettata da Aldo Rossi nel 1971, che costituisce una delle più
alte espressioni dell’architettura in stile
razionalista-metafisico.
- Palazzina dei Bagni Misteriosi - Architetto e
comunista: la tomba di Carlo Aymonino. Foto
dell’iscrizione-epitaffio che l’architetto Carlo Aymonino ha voluto
sulla sua tomba.
- Sottopalco - I corvi, di
Graziano Gregori, realizzati per l’allestimento di
Eracle
Per ulteriori contattare la biglietteria del Teatro Franco
Parenti telefonando al numero 02 59995206.