Bar Basso, locale storico di Milano dove nacque il Negroni Sbagliato

Giorgia Petani / mentelocale.it

Milano, 02/03/2022.

Fin dagli anni Cinquanta lo storico locale Bar Basso rappresenta per tutti i milanesi di origine e d’adozione un simbolo della città: ed è proprio il Bar Basso il secondo protagonista del viaggio di mentelocale.it attraverso le botteghe storiche di Milano.

Aperto nel 1947 dal signor Giuseppe Basso, il bar conserva attualmente ancora molti dettagli dell’epoca, compresa la sua splendida insegna rossa. Ma prima è necessario fare un passo indietro, perché la storia di Giuseppe Basso iniziò in verità nel 1933. In quell’anno egli aprì un’osteria nel quartiere di Porta Vigentina, presto, però, dovette chiudere l’attività a causa della guerra, che da lì a poco avrebbe cambiato tragicamente la vita di molte persone. Armato di pazienza, il signor Basso nel 1947 aprì così quello che oggi è conosciuto da tutti come il Bar Basso. Il locale si spostò in via Plinio 39, a due passi da piazza Piola, in zona Città Studi. Inizialmente era uno dei tanti bar di Milano, frequentato per lo più dai residenti vicini che ci si recavano per bere un caffè o un aperitivo. Ma negli anni il signor Basso riuscì a crearsi una clientela di fiducia alla quale serviva numerosi cocktail particolari ancora oggi in menù.

Nel vecchio quartiere Bianchi, circondato da boutique per signora e negozi, è nell’anno 1967 che il Bar Basso subì una vera e propria svolta, e quella svolta ha un nome: Mirko Stocchetto, barman con alle spalle una ventennale esperienza nei locali di Venezia e Cortina. Grazie al suo vasto repertorio che contava più di 100 drink internazionali e altri di sua personale creazione, Stocchetto fece sì che il Bar Basso divenne uno dei luoghi più preziosi della città. Diventò presto un punto di incontro per tutti i milanesi, che giorno dopo giorno, sera dopo sera, iniziarono a riempire anche tutti i tavolini posti all’esterno del locale. Fu nel 1980 che il figlio Maurizio prese in mano la gestione del locale portando avanti quell’eredità fatta di infinita passione e creatività. 

Più di 50 anni dopo, quella folla di persone, che sia estate o inverno, è ancora lì ad aspettare il proprio posto, perché al Bar Basso anche un semplice cappuccino ha un sapore differente. Appena si varca la porta d’ingresso si è immediatamente catapultati indietro nel tempo. Sarà per il vecchio telefono al muro, o forse per quei tovagliolini che ancora conservano il numero telefonico senza il prefisso, che qui sembra di vivere una Milano che non esiste più.

Il locale è suddiviso in due sale. La sala denominata stalla ricorda quelle baie di montagna, con lunghe sedute e tavoli in legno, mentre l’altra ricorda una di quelle sale da thè ricche di sfarzo e raffinatezza. Il servizio sempre impeccabile lo rende il luogo ideale in cui godersi una pausa in qualsiasi momento della giornata. In ogni angolo del Bar Basso si può percepire e osservare la cura e l’attenzione per i dettagli: nulla qui è lasciato al caso ed ogni oggetto racconta un pezzo di storia.

Come spiega il titolare Maurizio Stocchetto: «fin dagli anni Sessanta il Bar Basso è riuscito ad entrare nel cuore dalle persone perché ha sempre sentito l’esigenza di puntare su valori importanti come la professionalità e la continuità. Ma soprattutto ha sempre cercato di mantenere ben definita la propria identità con i suoi aperitivi e i suoi bicchieri iconici fatti a mano».

Il Bar Basso è anche il luogo in cui negli anni Settanta fu creato il celebre cocktail Negroni Sbagliato, intorno a cui aleggiano numerose leggende. Mirko Stocchetto voleva proporre alla clientela un aperitivo più soft del classico Negroni, soprattutto per rispondere alle esigenze delle signore dell’epoca che non erano solite consumare alcolici così forti. Infatti, il locale fino al 1967 era frequentato per lo più da soli uomini ancorati ai severi valori degli anni Cinquanta: fu con la controcultura del ’68 che le donne iniziarono ad emanciparsi e a frequentare i cocktail bar in autonomia. Così Mirko Stocchetto, vista la nuova clientela, decise di sostituire il gin con lo spumante. Oggi questo elisir di lunga giovinezza continua a dissetare il palato di centinaia di persone che provengono da ogni angolo di Milano per assaggiarlo: il drink ancora oggi viene servito in grosse coppe di vetro con un solo ed altrettanto grande cubetto di ghiaccio (fu Giuseppe Basso a ideare dei contenitori per cocktail così unici e curiosi).

Nel corso degli anni il locale si è anche trasformato nella residenza di designer e artisti del calibro di Stefano Giovannoni e ha ospitato numerosi eventi mondani durante le più importanti manifestazioni di Milano come il Salone del Mobile e la Fashion Week, riuscendo così a confermarsi uno dei principali cocktail bar della città. Maurizio Cattelan, Sandro Pertini e Antonio Scurati, sono solo alcuni dei grandi nomi passati per il Bar Basso, luogo che negli anni è stato anche scelto più volte come location di film e serie televisive, tra cui Fedeltà in onda su Netflix e Made in Italy.

Di Giorgia Petani

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