Milano, 11/10/2022.
Sabato 15 e domenica 16 ottobre 2022 torna l'appuntamento con la cultura e le bellezze in Italia in occasione della undicesima edizione delle Giornate Fai d'Autunno, che portano i visitatori in centinaia di luoghi solitamente inaccessibili oppure poco noti e bisognosi di valorizzazione in tutta Italia.
La Giornate Fai d'Autunno 2022 arrivano anche a Milano e provincia con l'apertura straordinaria di palazzi, ville, chiese, castelli, musei, siti militari, esempi di archeologia industriale, luoghi dell’istruzione e centri di ricerca, che vengono mostrati attraverso lo sguardo appassionato dei volontari del Fai. Come di consueto non mancano itinerari nei borghi, percorsi naturalistici e visite a parchi e giardini storici.
Quanto costa la visita ai beni del Fai? Tutti i visitatori possono sostenere il Fai con un contributo non obbligatorio di partire da 3 euro e possono anche iscriversi al Fai on line oppure nelle diverse piazze d’Italia durante l’evento (l'iscrizione costa 10 euro). Per visitare i luoghi aperti delle Giornate Fai d'Autunno 2022 la prenotazione on line è fortemente consigliata perché i posti sono limitati; in caso di posti on line terminati c'è comunque la possibilità di presentarsi in loco fino al raggiungimento della capienza massima.
Di seguito l'elenco completo dei luoghi aperti a Milano e provincia con i rispettivi giorni e orari di apertura; qui invece l'elenco di tutti i luoghi aperti in Lombardia per le Giornate Fai d'Autunno 2022 (per ulteriori informazioni e prenotazioni consultare il sito ufficiale del Fai - dove vengono segnalati anche gli eventuali aggiornamenti o le modifiche al programma - oppure telefonare al numero 02 4676151).
Orari di apertura: sabato 15 e domenica 16 ottobre 2022, ore 10.00-18.00 (visite su prenotazione). Oggi sede della Prefettura di Milano, affacciato su corso Monforte, Palazzo Diotti era situato un tempo in una delle aree verdi più preziose della città, l'antico viridarium, che si qualificava per la presenza di ampi giardini e ortaglie, pertinenza di enti monastici risalenti ai secoli XVI e XVII e di palazzi aristocratici sette-ottocenteschi. In occasione delle Giornate Fai, i visitatori vengono accolti nel Cortile d’Onore, con la possibilità di scoprire l’area verde del giardino all’inglese e salire i monumentali scaloni dell’antica residenza. Al piano nobile la visita prosegue nelle sale di rappresentanza riccamente arredate e trasformate all’epoca della Restaurazione austriaca, tra cui il grandioso e luminoso Salone delle Colonne con il suo doppio affaccio sul Cortile d’Onore e su corso Monforte. La visita termina alla Camera di Mussolini ed esternamente alla Torre delle Sirene, centrale di allarme antiaerea della fine degli anni Trenta.
Orari di apertura: sabato 15 e domenica 16 ottobre 2022, ore 10.00-17.00 (visite su prenotazione). Il Comando della Prima Regione Aerea è uno degli Alti Comandi dell’Aeronautica, responsabile della difesa aerea e della gestione amministrativa e logistica della Forza Armata per l’Italia settentrionale. Il progetto del complesso edilizio di via Novelli fu affidato nel 1936 all’architetto Luigi Lorenzo Secchi; nel 1941 la costruzione era quasi al termine, ma le esigenze operative, strutturali e di difesa dovute al conflitto mondiale in pieno svolgimento, fra gennaio e giugno dello stesso anno, comportarono la consegna anticipata e provvisoria degli edifici che la compongono. Completata dunque dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, la struttura è rimasta sostanzialmente immutata nell'originaria organizzazione formale, con l’ingresso monumentale decorato da formelle recanti i simboli dell’Arma. All’esterno dell’edificio si può ammirare il monumento all’Aviatore, realizzato nel 1926, che rappresenta Icaro in volo, mentre all’interno è custodita la scultura La vittoria atlantica, opera di Arturo Martini realizzata in occasione della seconda traversata atlantica di Italo Balbo avvenuta nel 1933. Durante le Giornate Fai d'Autunno si visitano gli ambienti del comando militare, si può ammirare la scultura del Martini e vengono inoltre esposti alcuni equipaggiamenti e velivoli in uso all’arma.
Orari di apertura: solo sabato 15 ottobre 2022, ore 10.00-18.00 (visite su prenotazione). Situato lungo corso di Porta Vittoria, a est dell’antica cerchia dei Navigli, il Palazzo di Giustizia di Milano occupa un’area di circa 30 mila metri quadrati e ospita il Tribunale, la Corte di Appello, la Procura della Repubblica presso il Tribunale e la Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello. L’edificio, realizzato tra il 1932 e il 1940 secondo i dettami dello Stile Novecento teorizzato da Margherita Sarfatti, fu assegnato tramite bando al celebre architetto Marcello Piacentini, che progettò pochi anni prima anche il Palazzo dell’Inps. Internamente decorato con mosaici, altorilievi, affreschi e sculture, nell’aula della Corte di Appello è collocata la grande statua La Giustizia, opera in porfido rosso di Attilio Selva, mentre nell’aula della Corte di Appello Civile sono custoditi tre grandi bassorilievi che formano un imponente trittico: La Giustizia Romana di Romano Romanelli, La Giustizia Corporativa di Arturo Martini e La Giustizia Biblica di Arturo Dazzi. Molte le opere d’arte qui conservate - a firma tra gli altri di Carlo Carrà, Achille Funi, Arturo Martini, Piero Marussig, Mario Sironi - mentre i tre portali d’ingresso sono decorati con bassorilievi di Fausto Melotti e Corrado Vigni.
Orari di apertura: sabato 15 e domenica 16 ottobre 2022, ore 9.30-12.00 e 13.00-18.00 (visite su prenotazione). Luogo solitamente chiuso in quanto sede del Comando Militare Esercito Lombardia, nonché sede di rappresentanza della Nato a Milano, Palazzo Cusani venne eretto nei primi decenni del XVII secolo per volere del marchese Agostino Cusani, per essere poi fu ampliato e completato un secolo dopo con una facciata artistica su via Brera su commissione del cardinale Agostino II. Il palazzo fu ulteriormente rimaneggiato negli anni Settanta del secolo, con una nuova facciata interna affidata da Ferdinando Cusani al Piermarini. Il figlio di Ferdinando, dedito al gioco, si vide costretto a vendere il palazzo al demanio del Regno d’Italia nel 1808, che ne fece la sede del Ministero della Guerra. Malgrado i molteplici interventi, gli interni conservano ancora oggi integre al piano nobile la maggior parte delle decorazioni settecentesche. Tra le curiosità del palazzo, tre palle di cannone scagliate dalle artiglierie di Radetzky durante le Cinque Giornate di Milano ancora incassate nella facciata posteriore. In occasione delle Giornate Fai d'Autunno si visitano il piano nobile, il Salone delle Feste con l’affresco di Giovanni Angelo Borroni, le Sale del Caffè, degli Intarsi, delle Allegorie, delle Divinità e dell’Ingegno, con le loro volte affrescate, gli stucchi dorati, le specchiere, i mobili di pregio e le decorazioni neoclassiche, per finire con la facciata interna di Piermarini che dà sul giardino.
Orari di apertura: sabato 15 e domenica 16 ottobre 2022, ore 10.00-18.00.La storia di Palazzo Isimbardi, oggi sede istituzionale della Città Metropolitana di Milano, inizia nel XVI secolo quando venne costruito come elegante dimora di campagna, in una zona fuori dalle mura cittadine lungo una delle vie che conducevano al contado, nel cosiddetto viridarium di Milano. Al suo interno sono custoditi affreschi, sale riccamente decorate, un ampio giardino e varie collezioni d'arte, che testimoniano i diversi rimaneggiamenti avvenuti nel corso dei secoli, secondo i gusti e la volontà dei proprietari che lo abitarono: prima il patriziato locale, quindi l'alta borghesia, fino all'acquisizione da parte della Provincia di Milano negli anni Trenta del XX Secolo. Diventato sede della Provincia di Milano, il palazzo fu ampliato su progetto di Giovanni Muzio con un nuovo corpo di fabbrica coerente con lo stile funzionalista. Oltre ad ospitare la quotidiana attività amministrativa, Palazzo Isimbardi ha un rilevante patrimonio artistico, architettonico e naturalistico: durante la visita si possono ammirare la Sala degli Affreschi, con opere del Morazzone, e la Sala Giunta con il grande telero L'apoteosi di Angelo della Vecchia del Tiepolo, oltre che il cortile d'onore, il sontuoso scalone e il ricco giardino dal quale è possibile scorgere la Torre delle Sirene e l'accesso al bunker costruito nel 1943 come riparo per il personale della Provincia.
Orari di apertura: sabato 15 e domenica 16 ottobre 2022, ore 10.00-18.00 (visite su prenotazione). La sede storica della Banca Cesare Ponti si affaccia su piazza del Duomo, aperta e rimasta pressoché intatta fin dal lontano 1881. La struttura, realizzata negli anni Settanta dell0Ottocento, sorge laddove un tempo i milanesi altolocati erano soliti ritrovarsi: il Coperto dei Figini. Poco dopo l'inaugurazione, la Galleria cominciò a ospitare botteghe e luoghi di ritrovo di tutto rispetto, alcuni dei quali visibili ancora oggi, e ancora intrisi di quell'atmosfera unica che si associa alla Belle Époque parigina, qui reinterpretata in chiave locale. In occasione delle Giornate Fai d’Autunno è possibile scoprire gli ambienti riservati al direttore e ai suoi collaboratori. Inoltre, è possibile ammirare la mostra temporanea dell’artista Adriano Attus. Il percorso di visita parte dal piano terra, nell’ampio salone che ospita al contempo gli arredi storici e la mostra di arte contemporane; si percorre il perimetro della stanza dove si può vedere una scultura, un totem realizzato proprio in occasione dei 150 anni di attività della Banca, che conclude la mostra con un ritorno al presente contemporaneo. La seconda e ultima parte del percorso si svolge al primo piano, dove i visitatori potranno scoprire la storia della Banca, strettamente legata al contesto architettonico e artistico della Galleria Vittorio Emanuele II. A seguire, si viene condotti nella Sala Consiglio, per ammirare il celebre dipinto di Francesco Hayez.
Orari di apertura: solo domenica 16 ottobre 2022, ore 10.00-18.00 (visite su prenotazione). Il grattacielo Pirelli, costruito tra il 1956 e il 1960, è considerato come il capolavoro dell'architetto Gio Ponti e del suo studio. A commissionarlo è stato il gruppo industriale Pirelli, capitanato dai fratelli Alberto e Piero Pirelli, i quali desideravano promuovere l'immagine della società con un edificio rappresentativo, in una posizione strategica a ridosso della Stazione Centrale e nell'area destinata al nuovo centro direzionale. Nell'area su cui sorge esistevano degli stabilimenti del gruppo, distrutti dai bombardamenti aerei durante la Seconda Guerra Mondiale. Il grattacielo è stato inaugurato il 4 aprile 1960. Nel 1978, la società Pirelli decise di cedere l'edificio alla Regione Lombardia. Dopo l'acquisizione da parte della regione, il grattacielo Pirelli fu oggetto di lavori di adeguamento realizzati sotto la guida di Bob Noorda e Egidio Dell'Orto prima e di Vico Magistretti. Al 2004 risale il secondo restauro, a seguito dell'incidente aereo che ha colpito l'edificio il 18 aprile 2002: durante i lavori si è potuto riportare l'interno dell'edificio allo splendore originario. In occasione delle Giornate Fai d'Autunno è possibile analizzare il contesto urbano e l'esterno dell'edificio, attraverso una dettagliata descrizione della struttura e delle facciate che inviita alla comparazione con la Torre Velasca, altro edificio simbolo della rinascita post-bellica di Milano. A seguire un approfondimento della sala consiliare che ospitava il cervellone, il grande computer che era il vanto tecnologico dell’edificio, per poi salire al 26° piano, oggetto di completo ripristino dopo l’incidente aereo del 2002 e al 31° piano, sede del famoso belvedere da cui ammirare Milano dalla sua giusta altezza.
Orari di apertura: sabato 15 e domenica 16 ottobre 2022, ore 10.00-16.30 (visite su prenotazione). Su piazza San Sepolcro, sorge Palazzo Castani, che prende il nome dalla nobile famiglia che lo abitò. Si tratta di un edificio del XV secolo, rimaneggiato sin dal Settecento. In questa antica dimora, il 23 marzo 1919, Benito Mussolini fondò i Fasci di Combattimento. Nel 1936, sempre per volontà di Mussolini, questo edificio divenne la sede della Casa del fascio primogenito e i lavori per il suo ammodernamento vennero affidati all'architetto Piero Portaluppi che ampliò i due lati di Palazzo Castani. Attualmente, all'interno di questo storico edificio, dalla parte dell'ingresso su via Fosse Ardeatine, sono ospitati i comandi dell'Arma dei Carabinieri: Gruppo Milano, Compagnia Milano Duomo e Stazione Milano Duomo Principale. Durante le Giornate Fai d'Autunno è possibile visitare una delle architetture di Piero Portaluppi, non accessibili al pubblico poiché sede operativa del Gruppo Carabinieri Milano. Inoltre, si possono ammirare tutte le soluzioni progettuali che caratterizzano l’opera di Portaluppi (l’uso sapiente dei materiali, delle innovazioni e delle soluzioni funzionali, all’avanguardia per l’epoca) e osservare uno dei primi lavori di Lucio Fontana che, all’interno di questo spazio, realizzò dei bassorilievi che hanno come tema le Vittorie alate.
Orari di apertura: sabato 15 e domenica 16 ottobre 2022, ore 10.00-13.00 e 14.00-17.30 (visite su prenotazione). Comando e Centrale Operativa della Polizia Locale di Milano trovano sede in un palazzo della II metà del 1500. Oggi si trova al Verziere tra Piazza Beccaria e piazza Fontana, nel centro storico di Milano a pochi passi dal Duomo. Per oltre tre secoli, dal 1605 al 1940, fu la sede del Palazzo del Capitano di Giustizia che esercitava le funzioni del Tribunale di Milano. Il progetto dell'edificio originario, avviato nel 1570, era dell'architetto Piero Antonio Barca che concluse il lavoro nel 1605. Nel 1871 fu creata la piazza con la statua di Cesare Beccaria. Anche Alessandro Manzoni cita il Palazzo nei Promessi Sposi, ricordando la sommossa del pane. Dopo i bombardamenti del 1943, nel 1960 Piero Portaluppi fu incaricato dell'intervento di ricostruzione: oggi il Palazzo del Capitano di Giustizia è sede degli uffici del Comando della Polizia Locale di Milano. Qui si trova la Centrale Operativa da dove si monitora la città e vengono gestite le richieste di intervento. I visitatori hanno la possibilità di accedere alla Centrale Operativa accompagnati dagli Agenti di Polizia Locale che raccontano loro come si svolge l’attività; durante il weekend sono presenti anche i reparti specialistici con esibizioni del gruppo Cinofili e della Banda Musicale.
Orari di apertura: sabato 15 e domenica 16 ottobre 2022, ore 10.00-18.00. Uno storico complesso industriale che, a partire dagli anni Novanta dello scorso secolo, è stato gradualmente trasformato in aule e laboratori universitari. In questo contesto spicca la Galleria del Vento, luogo di continua ricerca che è apprezzato in tutto il mondo e richiesto da tantissime società per la sua capacità di fornire risposte tecniche e consigli ai progettisti di svariate discipline. Il percorso in occasione delle Giornate Fai d'Autunno inizia con la visita del decumano del campus sino alla nuova collina degli studenti e prosegue con la Galleria del Vento; al termine si possono inoltre ammirare 3 opere d'arte di Giò Pomodoro, gelosamente custodite in questi spazi.
Orari di apertura: sabato 15 e domenica 16 ottobre 2022, ore 10.00-18.00. La Casa degli Artisti nacque nel 1909 su iniziativa dei Fratelli Bogani, coppia di mecenati, per ospitare laboratori e atelier per artisti. Dopo un lungo periodo di abbandono, si tornò a parlare di Casa degli Artisti anche grazie alla presenza di artisti di fama internazionale come Luciano Fabro, Hidetoshi Nagasawa e la critica e storica dell'arte Jole De Sanna. Sul finire degli anni Ottanta l'immobile venne in parte occupato e subì un rapido declino, tanto che nel 2007 fu sgomberato e messo in sicurezza a causa delle condizioni di precarietà strutturale. Il percorso prevede la visita degli spazi di esposizione della Casa degli Artisti, situati al piano terra, e quelli di produzione artistica, ossia gli studi d’artista siti al primo piano e solitamente non accessibili. Inoltre, si visitano gli spazi esterni, da cui si può ammirare al meglio l’architettura nel suo insieme, con le sue ampie vetrate sorrette da una costruzione in cemento armato e ferro, tra le prime in Italia e anticipatrice dell’architettura razionalista. Durante le Giornate Fai d’Autunno, la Casa degli Artisti ospita inoltre la residenza Spazio Libero, progetto nel quale 2 curatrici e 7 artisti si confrontano.
Giorni e orari di apertura: sabato 15 e domenica 16 ottobre, ore 10.00-18.00. Quando nel 1796 le truppe francesi guidate da Napoleone irruppero in Milano, per la città si aprì una breve ma intensa stagione politica e civile che la vide protagonista di grandi piani destinati a conferirle una dimensione metropolitana e culturale degna di una capitale. Anche l'architettura dovette rispondere a questa esigenza di cambiamento e trasformazione con progetti che celebrassero la magnificenza del potere napoleonico. Il riordino urbanistico della vasta area intorno al Castello Sforzesco ne divenne l'emblema: venne concepita come una grande piazza d'armi, munita persino di un arco trionfale - l'Arco della Pace - e di un'arena per spettacoli pubblici, disegnata nel 1805 da Luigi Canonica sul modello degli antichi circhi romani. Oggi l'Arena Civica è una delle poche architetture rimaste a testimonianza degli ambiziosi piani di Napoleone, che qui volle anche una tribuna d'onore per le sue apparizioni pubbliche. Sorse così una loggia dalle monumentali forme classiche aperta sull'anfiteatro e inclusa in un edificio dalle linee semplici e compatte, che rivolge il fronte esterno sul parco con una facciata porticata di sapore già neoclassico. All'interno, un Salone d'Onore decorato con marmi, cristalli e un fregio continuo che rievoca i cortei trionfali dei bassorilievi romani di età imperiale, dipinto alla maniera del pittore neoclassico Andrea Appiani, da cui la Palazzina prende il nome.
Giorni e orari di apertura: sabato 15 e domenica 16 ottobre, ore 10.00-18.00 (visite su prenotazione). Appartata nella tranquilla via Mozart, nel centro di Milano, Villa Necchi Campiglio venne progettata nei primi anni Trenta dall'architetto Piero Portaluppi su incarico delle sorelle Nedda e Gigina Necchi e di Angelo Campiglio, marito di Gigina, esponenti di una borghesia industriale lombarda colta e al passo coi tempi. Oltre alla villa, il giardino ospitava la casa del custode con la portineria, la serra, il garage, il campo da tennis e la piscina (la prima di proprietà privata a Milano). Il piano rialzato fungeva da zona di rappresentanza, mentre il primo piano era riservato alle camere private della famiglia. Spazi concepiti per padroni di casa operosi, ma capaci comunque di godersi il proprio tempo libero in compagnia di ospiti e amici, ambienti dove l'innovazione si traduceva nel comfort e nell'efficienza di ascensori, montavivande, citofoni interni, porte blindate scorrevoli e caveau murati. Tutte caratteristiche che, per lusso e modernità, fecero della villa una delle residenze simbolo dell'epoca. La villa oggi è aperta a tutti, rispettando così il volere delle sorelle Necchi che nel 2001 affidarono la dimora al Fai proprio per farne un luogo da vivere e frequentare, grazie anche al fresco giardino, ai numerosi eventi in calendario e a un elegante bistrot nascosto nel verde.
Giorni e orari di apertura: sabato 15 e domenica 16 ottobre, ore 10.00-17.00. Villa Rescalli Bellotti Beretta Villoresi si trova in pieno centro a Busto Garolfo, piccolo comune dell'estremo nordovest milanese dal passato prettamente agricolo, con un centro storico caratterizzato da piccole dimore gentilizie, quasi tutte realizzate dai possidenti terrieri che si sono susseguiti nel corso del tempo. Villa Villoresi è una delle testimonianze più tangibili di questo passato: un edificio che fungeva sia da villa di delizia, ovvero come luogo di villeggiatura, ma avente anche una funzione aziendale, di centro di raccolta e smistamento della produzione agricola. Fu realizzata per volere di Pietro Antonio I Rescalli (conte di San Vittore) nel 1631, inglobando parte di un preesistente corpo di fabbrica di un convento cinquecentesco, ormai soppresso. Per tutto il XVII secolo probabilmente l'edificio venne utilizzato prettamente per scopi agricoli, in particolar modo per la produzione di vino. Intorno alla metà del Settecento la villa venne ristrutturata, su progetto del Valmagini, trasformando l'edificio in una vera e propria dimora di delizia. Nel 1808, non avendo eredi, i Rescalli vendettero la proprietà a Gaetano Bellotti, ingegnere reale napoleonico di origine ticinese, che vent'anni dopo riqualificò l'edificio, su progetto di Luigi Canonica, donandogli un aspetto più sobrio ma ancor più elegante. Nel 1873 la villa passò all'avvocato Baldassarre Beretta; poco dopo sua figlia sposò Giuseppe Villoresi, portando in dote la dimora di Busto Garolfo. La famiglia Villoresi, attuale proprietaria della villa, è originaria del Mugello ma presente in Lombardia sin dal XVIII secolo. Attualmente la villa è sede della Fondazione Dario Mellone, artista di origine bolognese ma milanese di adozione: nell'ala orientale della villa si possono visitare le opere dell'artista. Il resto dell'edificio si presta ad eventi culturali, privati e matrimoni, mentre una piccola parte rimane ad uso privato-abitativo.
Giorni e orari di apertura: sabato 15 e domenica 16 ottobre, ore 10.00-13.00 e 14-00-18.00. Al confine meridionale della Città Metropolitana di Milano, all'interno del Parco Agricolo Sud Milano, Carpiano è un piccolo paese prevalentemente costituito da campagne fertili e coltivate principalmente a riso, grano e mais. È qui che il lavoro dei monaci, già nel Medio Evo, diede vita alla tecnica colturale delle marcite, permettendo uno sviluppo agricolo fra i più ricchi di tutta Europa. Tra le numerose cascine di Carpiano che testimoniano questa eredità agricola, principale attività economica e lavorativa, c'è la Cascina Longora, tradizionale ottocentesca, che custodisce la Collezione Privata della storia e il ruolo della Cavalleria Militare del periodo dal 1939 al 1945. È tutta opera del barone Albert Moyersoen, che durante tutta la vita raccolse i reperti e i documenti, a volte unici, della collezione, accanto all'azienda agricola e al suo maneggio. Soldato di cavalleria durante la Seconda Guerra Mondiale, e successivamente allievo écuyer, mostro sacro dell'equitazione, è scomparso all'età di 95 anni. Per la prima volta aperta al pubblico, questa collezione include 13 riproduzioni di cavalli perfettamente bardati con i finimenti dei vari reparti di cavalleria e 2 riproduzioni di muli in vetroresina a grandezza naturale insieme a bardature, selle, equipaggiamenti, fotografie di incredibile valore storico, libri rarissimi sui cavalli e molti altri documenti.
Giorni e orari di apertura: sabato 15 e domenica 16 ottobre, ore 10.00-17.00. La zona naturalistica orientata La Fagiana si trova a circa 10 chilometri da Magenta e si estende su quasi 500 ettari di aree forestali, prati, lanche e zone umide, interamente compresi nell'area vicina al fiume creata dalle alluvioni del Ticino. La mancanza di arginature consente alle acque di piena di esondare in gran parte dei boschi, mantenendo così un ecosistema fluviale dinamico e in continua evoluzione. Sono presenti quattro tipologie principali di formazioni boschive: la foresta di querce, che 2000 anni fa ricopriva l'intera Pianura Padana, boscaglie e cespugli di querce, boschi di salici e boschi di ontano nero. Alla grande varietà di ambienti corrisponde anche una grande varietà di animali: cormorani, aironi, gallinelle d'acqua, folaghe e martin pescatori, germani reali, alzavole, scriccioli, cardellini, pettirossi, merli, capinere e le cince. Specialmente all'alba o all'imbrunire non è difficile osservare gruppi di caprioli intenti ad alimentarsi nei prati o nelle radure. La Fagiana affonda le sue radici sin dall'età carolingia, epoca in cui ha iniziato ad essere una zona di caccia riservata alle classi nobiliari. Nell'800, quando Vittorio Emanuele II rinunciò alla Riserva Reale, si costituirono le prime riserve di caccia ticinesi e La Fagiana divenne una delle più importanti e famose riserve con foresterie e case di caccia tra cui, in particolare, la lussuosa villa che venne purtroppo distrutta dai bombardamenti alleati nel 1945 e che fu sede operativa tra il 1945 e il 1948 di uno dei principali campi profughi italiani per l'accoglienza degli ebrei sopravvissuti alla Shoah, in particolare bambini. La caccia venne poi abolita definitivamente nel 1974 con l'istituzione del Parco Ticino Lombardo che nel 1984 acquistò la riserva.
Giorni e orari di apertura: sabato 15 e domenica 16 ottobre, ore 10.00-17.00. Nel Parco del Ticino a poco più di trenta chilometri da Milano, sorge uno dei borghi più belli d'Italia: Morimondo, nome che significa morire al mondo, cioè vivere da risorti, dove si trova uno dei monasteri meglio conservati al mondo. Fu fondato nel 1134 da un gruppo di cistercensi provenienti dal monastero francese di Morimond e divenne presto importante, con proprietà che si stendevano nel XIII secolo su 3200 ettari, un fiorente scriptorium e un numero di monaci che arrivò a 250. Saccheggiata dal Barbarossa nel 1161, e, più barbaramente, dai Pavesi nel 1237, ebbe come abati commendatari Giovanni Visconti, Branda Castiglioni e Giovanni de' Medici, che promosse una ripresa spirituale e un abbellimento materiale del monastero nel XV secolo. Il 31 maggio 1798, a seguito della Rivoluzione Francese, fu decretata la soppressione di tutti gli ordini monastici e quindi anche della comunità cistercense di Morimondo: l'Abbazia di Morimondo rimase abbandonata fino al 1909, quando l'ente per la conservazione dei monumenti erogò il primo contributo con l'avvio dei primi restauri. L'apertura nelle Giornate Fai d'Autunno consente di approfondire la conoscenza del monastero e di rivivere la vita quotidiana dei monaci cistercensi. All'interno dell'abbazia si può in particolare apprezzare il coro ligneo del 1522, opera del maestro abbiatense Francesco Giramo che si formò nell'ambiente bramantesco milanese. I visitatori hanno inoltre la possibilità di percorrere il sentiero dei Monaci lungo il muro di confine dell'abbazia, di recente sistemazione, che si snoda lungo marcite, l'oro verde della Lombardia, alberi da frutta e boschi di ontano.
Giorni e orari di apertura: sabato 15 ottobre, ore 10.00-12.30 e 13.30-18.00; domenica 16 ottobre, ore 13.30-17.30 (visite su prenotazione). La preziosa struttura architettonica si inserisce armonicamente nel borgo rurale di Viboldone, ormai quasi disabitato, costituito da due cascine tipiche lombarde (di cui una, la Cascina Corte Grande, è posta di fronte all'Abbazia, mentre l'altra, la Cascina Abbazia, è al suo confine occidentale) e da un edificio con scritte latine incise, restaurato verso gli anni Trenta del '900. La struttura monastica, dedicata a San Pietro, fu fondata dagli Umiliati nel 1176; si iniziò la costruzione come di consueto dall'abside, procedendo fino alla facciata che fu completata, dopo varie interruzioni, solo nel 1348. Una lapide vi fu posta a ricordare l'evento, cui seguì la costruzione del campanile adiacente. L'abbazia è costituita daun'ariosa aula rettangolare, senza transetto, divisa in tre navate da due poderose file di pilastri in mattone con capitelli a cubo scantonato: ciò che immediatamente colpisce lo sguardo è la qualità degli affreschi distribuiti straordinariamente su tutte le superfici murarie interne. L'inizio delle decorazioni è assegnato al 1349. Le ampie volte costolate a crociera sono decorate con motivi vegetali; iridi colorate adornano invece le chiavi di volta. Tra gli affreschi a tema cristologico sono da segnalare in particolare, per il notevole pregio, la dolente Crocifissione, la Maestà e il terribile Giudizio Universale, attribuito dagli esperti al pittore fiorentino Giusto de' Menabuoi, erede della grande scuola giottesca.
Giorni e orari di apertura: sabato 15 e domenica 16 ottobre, ore 10.00-17.00. Vimodrone è un comune della Martesana, attraversato dall'omonimo Naviglio, confinante con Milano. La ciclo-pedonale sull'alzaia del Naviglio, che collega il fiume Adda con la città di Milano, rende Vimodrone parte della green-way della Martesana. A nord-ovest del comune, sorge l'area denominata di Borgoverde, oggetto negli ultimi due decenni di importanti trasformazioni, progettata da importanti firme dell'architettura, dell'ingegneria e dell'urbanistica. L'itinerario proposto in occasione delle Giornate Fai d'Autunno porta i visitatori a scoprire il Parco di Borgoverde. Si parte da Cascina Tre Fontanili, cascina storica di Vimodrone, dove viene allestita una mostra con documenti progettuali e fotografici. Lungo l'alzaia del Naviglio, si raggiungono quindi l'edificio per uffici denominato Torre Minec (Milan North East Center), progetto firmato dall'architetto Mario Botta e le architetture residenziali e di servizio che vanno ad ordire il tessuto urbano al confine nordovest della città, al termine del quale si sviluppa il Parco di Borgoverde. Il parco è stato progettato dall'architetto Andreas Kipar, fondatore dello Studio Land, come parte integrante di un progetto più ampio ed organico che definisce i raggi verdi, ovvero un insieme di luoghi pubblici connessi reciprocamente da percorsi ciclabili, pedonali e mediante trasposto pubblico. Caratterizzato da filari di alberate e arbusti di piccolo taglio utili a creare diversi coni visivi per convogliare l'attenzione dell'osservatore al punto centrale pavimentato di forma ellittica, il parco rappresenta dunque un sistema sostenibile di connessione tra la città-metropoli e il suo hinterland.