La Maria Brasca inaugura il centenario di Testori al Teatro Parenti, con Marina Rocco e la regia di Andrée Ruth Shammah

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Milano, 10/02/2023.

In occasione del centenario della nascita di Giovanni Testori (1923-1993) e nella stagione che celebra il cinquantesimo della fondazione del Teatro Franco Parenti di Milano, dal 14 febbraio al 5 marzo 2023 va in scena, presso la Sala Grande del teatro di via Pier Lombardo, la prima nazionale dell’opera di Giovanni Testori La Maria Brasca.

A trent’anni dalla prima edizione, lo spettacolo di Andrée Ruth Shammah torna a teatro con l’attrice Marina Rocco nei panni dell’emancipata e sfrontata protagonista, insieme a Mariella Valentini, Luca Sandri e Filippo Lai, rispettivamente Enrica, la sorella, Angelo, il cognato, e Romeo, il giovane amante. Nel corso degli anni si sono susseguite oltre 300 repliche dello spettacolo, ma oggi «guardando Marina Rocco interpretare l’incantevole limpidezza dei pensieri di Maria, vibrante di infanzia, di severità sensuale, di quel fascino che la coinvolge senza che lei faccia il minimo sforzo, a me sembra sia nato per avere una nuova, lunga vita», spiega Shammah.

Il testo della Maria Brasca risulta essere ancora oggi puntuale, potente e attuale, ma la potenza di Giovanni Testori non deve incutere paura in chi lo ascolta: quella di Testori è una grandezza di cui non bisogna aver timore perché è terrena, tangibile, plasmabile. Quella dello scrittore e drammaturgo è una grandezza da cui trarre ispirazione, perché i suoi testi parlano un linguaggio comune ossia quello dei sentimenti.

Qual è, quindi, l’eredità di Giovanni Testori, che cosa resta di questo grande uomo senza tempo? «resta il grande attaccamento alla vita», racconta Giuseppe Frangi, direttore di Casa Testori, l'hub culturale specializzato nella produzione e valorizzazione dell’arte contemporanea che occupa la casa natale di Giovanni Testori a Novate Milanese: «il suo attaccamento alla vita ha un senso reale, concreto, per cui non c’è mai intellettualismo nel suo modo di porsi, sia come critico, sia soprattutto come uomo di teatro. Quindi, quando uno si relaziona in maniera così appassionata della vita, non senti il peso del tempo».

Alla presentazione della Maria Brasca, che apre le manifestazioni di celebrazione del centenario testoriano, Andrée Ruth Shammah - che nulla fa per caso - indossa una bella sciarpa rossa. E lo fa perché Giovanni Testori «per tutta la vita ha portato una sciarpa rossa, perché ricordava gli anarchici». La direttrice e anima del Teatro Parenti sottolinea poi che questo adattamento della Maria Brasca è stato autorizzato dallo stesso Testori: «è un adattamento che io ho fatto parlando con lui, e addirittura proprio dal piacere e dalla gioia di quel momento Testori ha deciso di rivolgersi direttamente al pubblico. Nel testo scritto, che negli anni Sessanta è andato in scena al Piccolo con l’interpretazione di Franca Valeri, il personaggio della Giuseppa c’era ed è quello che io ho tolto. Testori mi ha dato un’idea bellissima, lo voglio dire perché semplicemente non mi sarei mai permessa di fare un adattamento tagliando così un personaggio. Quando, tempo fa, ho parlato con Giuseppe Frangi di come raccontare questo centenario, una cosa è subito risultata chiara: il rapporto di Testori con le donne, quello ad esempio avuto con me come donna o quello che ha avuto con le donne che lo hanno amato».

Ma chi è Maria Brasca? Maria Brasca era una donna libera, intelligente, sensuale e caparbia. Una donna capace di inseguire i propri sogni e i propri desideri senza voltarsi indietro, senza paura e timori di inciampare. La vita di Maria Brasca insegna ad inseguire sì i propri sogni e desideri, ma soprattutto a vivere con amore, per amore e in nome dell’amore vero, quello autentico e passionale. Insegna che fedeltà e tradimento spesso si confondono, spiega che spesso sono poi la stessa cosa e che la vita, nonostante la fatica e il dolore, le ferite e l’opaca malinconia che s’addentra all’interno di ogni essere umano, è bella e degna di essere vissuta.

Maria Brasca è una donna del passato che insegna a vivere il presente. Lavora sodo come calzettaia nella Milano degli anni Sessanta: lavora e ama con impegno, passione e sacrificio; ama e lavora assaporando la sofferenza, senza paura, prende tutto quello che la vita le dà e non accetta invece tutto quello che la vita le toglie, si prende tutto. E la gente intorno a lei, da questo amore pieno e ruvido che lei sparge qua e là, con gioia, spensieratezza e felicità, è infastita, disturbata. Maria ad un certo punto si innamora, non più dell’idea dell’amore, ma di Romeo, un bel ragazzo mascalzone e nullafacente che la fa penare non poco. Ma a Maria non importa di venir tradita, a lei interessa solamente lottare, solamente amare.

Le scene dello spettacolo sono di Gianmaurizio Fercioni, tra le più belle disegnate in questi 50 anni dallo storico scenografo e fondatore dell’allora Salon Pier Lombardo. Qui tutte le info, con date, orari e prezzi, della Maria Brasca al Teatro Franco Parenti.

Di Giorgia Petani

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