Milano, 17/07/2023.
La tappa numero 66 del tour delle botteghe storiche di Milano di mentelocale.it è il Frutteto Garibaldi. Questa bottega storica in corso Garibaldi 18 rifornisce il quartiere di Brera della più fresca e genuina produzione ortofrutticola italiana, attraverso due canali: vendita al minuto e aprovvigionamento per la ristorazione.
Ci siamo fatti raccontare la storia di questo locale gremito di frutta e verdura coloratissime dalla sua titolare Maria Angela di Pierro, che nella vita insegna presso l’Istituto Europeo di Design. «La storia dell'impresa inizia negli anni Quaranta con mio nonno che era un ambulante di un carretto di banane. Nel complesso ci sono state diverse sedi, tutte sempre e solo in zona Brera: la licenza da ambulante era valida per via Giolitti - oggi via Turati - poi lui si è spostato in largo La Foppa, fino a restare in questa sede a partire dal 1967». Maria Angela ricorda bene suo nonno, un incompreso poeta che amava la gente bohémien che gravitava attorno il frutteto, dai pittori agli scrittori: Dino Buzzati e molti altri intellettuali erano dei clienti fissi.
«Quando si è insediato in questa via, Brera era molto pericolosa: tutti coloro che venivano a Milano da fuori cercavano di approdare a Lambrate perché era la città che saliva, un'antica versione della moderna City Life, invece il centro storico era malfamato». Successivamente, il timone passò a sua figlia Antonia Dell'Olio, nome da nubile della madre di Maria Angela. «È entrata qui che aveva 11 anni, appena finita la scuola elementare, ma era stata bocciata, quindi per uscire da quella situazione poteva andare in collegio come aveva fatto suo fratello oppure restare in negozio con mio nonno. Alla fine, questa è diventata la sua strada, anche se ha continuato a studiare frequentando le scuole serali, una per ottenere la licenza media e un'altra ad indirizzo commerciale». Antonia, però, non lavorava da sola: spesso era affiancata dal marito coltivatore che, quando si liberava dagli impegni, la aiutava in negozio.
«Mio padre aveva smesso di andare all'ortomercato verso gli anni Ottanta per dedicarsi alla produzione diretta nei terreni di famiglia che avevamo in Puglia: una parte dei frutti che escono da questi terreni vengono tuttora venduti al frutteto direttamente al consumatore». Nel corso del tempo, poi, si è aggiunta una figura esterna, Mimmo Napoletano, che per Maria Angela è una pietra miliare del posto: attualmente responsabile di negozio, è da 53 anni che si sveglia presto la mattina per andare a procurarsi i prodotti da esporre e vendere.
Sull'importanza dell'acquisto dentro il quartiere, Maria Angela ritiene che tutto è dovuto al rilancio del commercio di prossimità. «È comodo fare una telefonata per ricevere direttamente a domicilio i prodotti che vuoi, ma il nostro è un commercio di relazione, di contatto, per questo il rapporto con la clientela va oltre il ricavo: tu entri qui e incontri almeno 4 persone, ponendo domande che nella grande distribuzione non faresti. Molto spesso siamo il secondo step nella spesa di una persona perché quello che di là non c'è, lo trova qui, anche lavato e tagliato con cura».
Tra le iniziative future, il frutteto sta valutando degli sviluppi a cominciare dal mese di settembre 2023. Tra le prime modifiche, l'estensione dell'orario che diventerà continuato dalle 8.00 alle 20.00 e la copertura del servizio tutto l'anno, con orari ridotti solo a luglio e agosto. «A maggio dell'anno scorso era stata estesa la licenza di fiori e piante, invece, prossimamente ci sarà un'implementazione tecnologica per sviluppare una nostra app e scriveremo anche i prezzi in inglese per i compratori stranieri».
Di Bernadette Hanna