Milano, 31/01/2018.
La mostra Frida Kalho. Oltre il mito inaugura il primo febbraio ed è visitabile fino al 3 giugno 2018, al Mudec - Museo delle Culture di Milano. Il sottotitolo Oltre il mito è fondamentale per comprendere le intenzioni del curatore Diego Sileo che, con questa mostra, intende mettere da parte le vicende biografiche di Frida Kahlo per concentrarsi sul suo ruolo di artista.
Per farlo si serve di 150 documenti esposti in mostra, molti dei quali inediti, che variano tra dipinti, fotografie, disegni, materiali d'archivio, lettere (per la prima volta dopo 15 anni sono raggruppate in un'unica sede tutte le opere provenienti dal Museo Dolores Olmedo di Città del Messico e dalla Jacques e Natasha Gelman Collection, le due più importanti e ampie collezioni di Frida Kahlo al mondo). Comprendono anche inediti dell'archivio della Casa Azul, dove l'artista messicana viveva con Diego Rivera. Insomma, una Frida Kahlo che superi l'immagine pop in cui è cristallizzata per vederne le capacità artistiche reali. E, visti gli obiettivi, l'esposizione apre con Le apparenze ingannano in cui Frida smette le ampie vesti tradizionali messicane con cui è solita autoritrarsi, per mostrare dietro la trasparenza la sua nudità terribile perché devastata dalle gravi ferite che riportò in un incidente in tram con il suo primo amore Alejandro Gómez Arias: la colonna vertebrale le si spezzò in tre punti nella regione lombare; si frantumò il collo del femore e le costole; la gamba sinistra riportò 11 fratture; il piede destro rimase slogato e schiacciato; lussazione alla spalla sinistra e rottura dell'osso pelvico in tre punti; un corrimano dell'autobus le entrò nel fianco e le uscì dalla vagina. E pure il viso non è certo di bellezza armoniosa, baffuto e contornato da un'unica spessa sopracciglia.
Il percorso espositivo prosegue in un allestimento di tipo tematico. Primo tema: la donna artista. La femminilità di Frida corre in diversi autoritratti; in due dei quali il ritratto è doppio in quanto una metà ritrae la ragazza, l'altra il marito Diego Rivera (anche lui pittore), destinatario di questo regalo per il quattordicesimo anniversario di matrimonio. Tanti ritratti di Frida Kahlo sono in compagnia di scimmie-ragno, animali che giravano liberi per Casa Azul. Questa specie animale si organizza in gruppi guidati da esemplari femminili. In questa prima sezione è trasparente anche la veste di velluto viola di una bella donna illuminata alle spalle da due lune che paiono ledere la veste stile rinascimentale all'altezza dei seni.
Poi la prima sezione espone i primi lavori pittorici di Frida Kahlo che per lo più ritraggono amici e familiari. Nel ritratto di Miguel N. Lira, poeta, scrittore e amico di lei, con velleità politiche anarchiche, compare un teschio, che nei ritratti è il memento mori, fine originario del ritratto. In un autoritratto veste d'oro e rosso, somigliando quasi a una dea egizia, in un altro è coperta da larghe foglie. Autoritratto seduta sul letto (Io e la mia bambola) del 1937 ci precipita in un altro dramma della pittrice che all'epoca del dipinto aveva già abortito tre volte. E lei sostituiva i bambini che non riusciva ad avere con una collezione di bambole. Questa bambola tende le braccia verso la madre, che la ignora e fuma, come se rifiutasse il suo ruolo materno mancato. Poi tante foto a colori, anzi coloratissime: sono le vivaci tinte messicane. In bianco e nero, invece, quella dove Frida indossa i panni di un uomo.
Il secondo tema che sviluppa la mostra è quello della terra, cui la pittrice è sempre tornata. Lo strettissimo legame con il Messico, sua terra d'origine, è palesato nel Ritratto di Luther Burbank, orticoltore famoso per i suoi ibridi, il cui tronco umano si trasforma in tronco d'albero che mette radici nel terreno, tra le quali è seppellito lo stesso Burbank (che alla morte si fece effettivamente seppellire sotto un albero). Nel quadro La mia nutrice e io del 1937, la maschera della nutrice che la allattò, come la forma piramidale della composizione alludono alla grande dea madre della Terra che dà la vita e la morte. Poi c'è L'abbraccio, che risuona concentrico dalla terra verso il cielo.
Il tema della politica: la figlia della rivoluzione messicana – così le piaceva definirsi – non era meno impegnata politicamente del marito Diego Rivera, che nell'Autoritratto come Tahuana (Diego nella mia mente) ritrae sopra la sua monoarcata sopraccigliare.
Quarto tema è quello della sofferenza e del dolore cui la pittrice passa attraverso reazioni di resilienza. Fanno male anche a chi le vede le foto in cui la bella pittrice è rilegata a letto o mostra le sue protesi e il suo busto a bende, o il dipinto La colonna rotta in cui la sua spina dorsale è tenuta insieme dal busto di pezza e da chiodi che le trafiggono la carne. Nella prima lettera che scrisse al primo fidanzato a un mese dall'incidente, alla fine conclude con un autoritratto di lei sorridente accompagnato dalla scritta La vita comincia domani.
Contemporaneamente alla mostra Frida Kahlo. Oltre il mito il Mudec ospita anche, sulle due lunghe vetrine ricurve che si affacciano sulla nuvola centrale del museo, la mostra Il sogno degli antenati: l’archeologia del Messico nell’immaginario di Frida Kahlo che esplora appunto l’archeologia messicana attraverso un racconto fatto di oggetti archeologici ed etnografici provenienti dalla collezione permanente. Inoltre, per tutta la durata dell'esposizione sono anche in programma visite guidate alla mostra Frida Kahlo. Oltre il mito e il ciclo di visite animate per bambini Fiesta con Frida, nonché incontri e conferenze tematiche.
La mostra Frida Kahlo. Oltre il mito al Mudec di Milano - prodotta e promossa da Sole 24 Ore Cultura - Gruppo 24 Ore - è visitabile dal primo febbraio al 3 giugno 2018 nei seguenti orari: lunedì 14.30-19.30; martedì e mercoledì 9.30-19.30; giovedì, venerdì e sabato 9.30-22.30; domenica 9.30-20.30. Orari speciali e festività: domenica primo aprile 9.30-22.30; lunedì 2 aprile 9.30-19.30; lunedì 23 aprile 9.30-19.30; mercoledì 25 aprile 9.30-19.30; lunedì 30 aprile 9.30-19.30; martedì primo maggio 9.30-19.30; sabato 2 giugno 9.30-22.30 (la biglietteria chiude sempre un'ora prima).
I biglietti di ingresso alla mostra Frida Kahlo. Oltre il mito hanno i seguenti prezzi: intero 13 euro; ridotto 11 euro (visitatori dai 14 ai 26 anni, over 65, disabili); ridotto speciale 9 euro; martedì universitari 7 euro (tutti i martedì esclusi festivi, per studenti universitari con tesserino); bambini 6-13 anni 7 euro; bambini 3-5 anni 3 euro. Sono anche disponibili pacchetti famiglia ai seguenti prezzi: adulto (1 o 2) 11 euro + primo e secondo figlio 7 euro (da 6 a 13 anni) o 3 euro (da 3 a 5 anni); terzo figlio omaggio (da 3 a 13 anni). I bambini sotto i 3 anni entrano gratis; l'audioguida ha un prezzo di 5 euro per gli adulti e 4 euro per i bambini. Per info 02 54917.
Di Laura Cusmà Piccione