Naviglio Grande, itinerario dalla Darsena di Milano al Parco del Ticino

Superato il ponte nuovo si alza il settecentesco Palazzo Venini Uboldi. Dentro il palazzo del Comune di Gaggiano, al primo piano è esposta la Madonna della Barbattola, donata dai titolari dell'Osteria della Barbattola, dotata di un approdo per la barca che l’oste usava per traghettare i viaggiatori da e per Vermezzo prima che fosse costruito il vicino ponte.

A Castelletto di Abbiategrasso, dove il Naviglio Grande compie un angolo di 90 gradi, la costruzione più ragguardevole è il Palazzo dei Cittadini, nobile famiglia milanese che possedeva qui beni fin dal XV secolo. Sull'angolo dello scomparso Naviglietto, nella medesima località è la casa della regia Camera che, pur non essendo residenza nobile, ne ha i caratteri: era destinata a ospitare il camparo del Naviglio Grande, il commissario, il questore delle acque e le altre autorità preposte all'ispezione periodica del canale.

È nostalgico oggi ripercorrere il Naviglio Grande, specialmente nell'ultimo tratto, dove si affacciano le fastose e decadenti dimore patrizie. Cassinetta fu luogo di villeggiatura di nobilissime famiglie: lo dicono quattro splendide ville di delizie - ossia le case di villeggiatura - dei patrizi, che, insieme con quelle di Robecco, costituiscono il più prezioso patrimonio architettonico del Naviglio Grande. Presso il ponte è situata la più monumentale Villa Visconti Maineri, dall'originario nucleo secentesco; più modeste sono Villa Negri, Villa Beolchi-Kretzlin e Villa Nai. A Robecco, si incontrano Palazzo Gaia Gandini, villa cinquecentesca ottimamente conservata, e Palazzo Archinto, invece ridotto rudere spettrale, minima parte di un ambizioso progetto settecentesco mai portato a termine; mentre a Ponte Vecchio di Magenta sorge Villa Castiglioni.

Castelletto di Cuggiono - immerso nel Parco del Ticino, fiume da cui il Naviglio Grande pesca le sua acque - domina il grandioso Palazzo Clerici, nato sulle fondamenta di un antico fortilizio. Settecentesca e collocata su un terrazzamento digradante verso il Naviglio Grande, fu una delle ville più lussuose situate sul canale e in tutto il milanese. L'impianto ad H sorge su quello di un'antica casa nobiliare di proprietà della famiglia Crivelli. La scalinata monumentale portava alla zona dell'imbarcadero. Villa Clerici è rimasta alla famiglia fino alla fine dell'Ottocento, ovvero per quasi due secoli, poi è stata trasformata in filanda. Si contano 400 camere 400 finestre, con 200 persone di servizio - dicono - ai tempi d'oro.

Continua la lettura

oppure

vai alla pagina iniziale o vai alla pagina precedente

Argomenti trattati

Newsletter EventiResta aggiornato su tutti gli eventi a Milano e dintorni, iscriviti gratis alla newsletter