Carlo il Calvo, opera in forma di concerto con il complesso Armonia Atenea

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Mercoledì14Giugno2023

Nell’ambito del progetto di riscoperta del Barocco italiano del Teatro alla Scala di Milano, che nel 2021 ha prodotto la prima milanese de La Calisto di Francesco Cavalli e nel 2023 de Li zite ngalera di Leonardo Vinci, mercoledì 14 giugno 2023 alle ore 20.00 la sala del Piermarini accoglie per la prima volta un’opera di Nicola Porpora (Napoli, 1686-1768).

Carlo il Calvo, su anonimo libretto tratto da L’innocenza giustificata (1698) di Francesco Silvani, va in scena per la prima volta al Teatro delle Dame di Roma nella primavera del 1738 e ora viene presentata in forma di concerto alla Scala dal complesso Armonia Atenea diretto da George Petrou, con una compagnia di stelle del repertorio barocco che hanno riportato il titolo al centro dell’attenzione del mondo musicale con un’edizione di grande successo al Teatro dei Margravi (Markgräfliches Opernhaus) di Bayreuth nel 2020.

Carlo II, detto il Calvo (823-877), re dei Franchi e imperatore dell’impero carolingio (e dotato di normale capigliatura stando all’iconografia) era figlio di secondo letto dell’imperatore Ludovico il Pio. Questi scelse di designare suo principale erede il primogenito Lotario, figlio di Ermengarda, salvo ricredersi e destinare (Dieta di Worms, 829) parte dei territori a Carlo, figlio di Giuditta. L’intricatissima trama dell’opera vede il sipario aprirsi alla morte di Ludovico. Lottario (con due T nel libretto) si serve delle calunnie di Asprando (unico tenore in una distribuzione di soprani e mezzosoprani) per tentare di usurpare i diritti di Carlo (che è un figurante muto): secondo Asprando il vero padre di Carlo non sarebbe Ludovico ma Berardo, confidente di Giuditta. Giuditta spera di riconciliare i rami della famiglia facendo sposare la sua figlia di primo letto Gildippe al figlio di Lottario, Adalgiso. Inoltre ordina all’altra sua figlia, Edvige, di sposare Berardo. Lottario tuttavia accusa apertamente Giuditta di adulterio con Berardo, interrompendo i progetti matrimoniali tra Adalgiso e Gildippe.

Lo scontro armato sembra inevitabile: per proteggere Carlo, Giuditta lo traveste da pastorello ma incautamente lo affida ad Asprando, che lo consegna a Lottario il quale al momento della battaglia lo getterebbe nel Reno se non glielo impedisse l’intervento salvifico del figlio Adalgiso. La fazione di Giuditta e Berardo prevale sul campo: Lottario sconfitto fa sapere a Giuditta che è disposto a riconsegnarle Carlo e ad ammettere le sue colpe, ma vuole incontrarla da solo. Quando si trovano soli, Lottario punta il coltello alla gola di Carlo e dice a Giuditta che lo ucciderà se lei non si dichiarerà pubblicamente adultera. Adalgiso, che si era nascosto nella stanza, salva per la seconda volta il bambino e richiama le guardie che arrestano Lottario, che infine si pente e ottiene perdono. Giuditta dà Gildippe in sposa ad Adalgiso, lo riconosce imperatore ed esorta Carlo a ricordarsi sempre del suo debito di gratitudine.

Nella parte di Gildippe in Carlo il Calvo debutta alla Scala una delle voci di soprano più ricercate in questo repertorio, Julia Lezhneva. Con lei nella parte di Adalgiso torna il controtenore Franco Fagioli, mentre la parte di Lottario è cantata da Max Emanuel Cencic, che dopo il debutto da bambino come voce bianca a Vienna ha iniziato una carriera di grande successo fino a diventare uno degli artisti più versatili e completi nel panorama della musica del ‘700. Il cast comprende inoltre alcune delle migliori voci barocche di oggi: il soprano Suzanne Jerosme come Giuditta, il mezzosoprano Ambroisine Bré come Edvige, il ventenne controtenore honduregno Dennis Orellana come Berardo e il tenore Stefan Sbonnik come Asprando.

Biglietti 10-95 euro, per ulteriori informazioni telefonare allo 02 72003744.

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