Furla Series #05: Somethings in the World, mostra di Suzanne Jackson

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Gam Galleria d'Arte Moderna Cerca sulla mappa
DA Venerdì15Settembre2023
A Domenica14Gennaio2024

Attenzione, la mostra è prorogata al 14 gennaio 2024!

Dal 15 settembre al 17 dicembre 2023 la Gam - Galleria d'Arte Moderna di Milano (via Palestro 16) ospita la mostra Somethings in the World Asking Permission di Suzanne Jackson, quinto appuntamento del programma Furla Series, il progetto che a partire dal 2017 vede Fondazione Furla impegnata nella realizzazione di mostre dedicate ai più significativi artisti della scena contemporanea, in collaborazione con importanti istituzioni d’arte italiani.

La mostra, la prima dedicata all’artista da un’istituzione europea, è curata da Bruna Roccasalva e offre uno sguardo sulla ricerca che Suzanne Jackson porta avanti da più di cinquant’anni attraverso un percorso che ne ricostruisce i momenti fondamentali.

Suzanne Jackson (St. Louis, Missouri, 1944; vive e lavora a Savannah, Georgia) è un’artista americana la cui pratica abbraccia un campo d’indagine ampio che esplora le potenzialità della pittura e si nutre di esperienze nella danza, nel teatro, nella poesia. La produzione iniziale di matrice pittorica e figurativa, popolata di personaggi, animali e riferimenti alla natura, si evolve negli anni approssimandosi progressivamente all’astrazione, fino ad approdare all’elaborazione di un vocabolario molto personale in cui la pittura assume una dimensione scultorea e ambientale.

Dai dipinti onirici degli anni Settanta alle sperimentazioni radicali delle più recenti anti-canvas, la mostra ripercorre i momenti salienti della produzione dell’artista, attraverso una selezione di opere iconiche, lavori inediti e nuove produzioni che costruisconouna relazione dialogica con il contesto e la collezione della Gam.

Nella prima sala, opere di periodi diversi come Ma-Yaa (1994-1898), Nine, Billie, Mingus, Monk’s (2003), entrambe mai esposte prima d’ora, e Singin’, in Sweetcake’s Storm (2017) mettono in luce la stratificazione come aspetto centrale, non solo dal punto di vista tecnico e materiale, ma anche in termini iconografici e di significato. La stratificazione è infatti una chiave di lettura fondamentale della figura di Jackson, il cui evolversi come artista deriva da esperienze e idee maturate nel tempo e la cui opera va letta come il risultato della loro sedimentazione piuttosto che di rotture stilistiche attribuite a cambiamenti estetici. All’amore per la natura, che attraversa tutto il lavoro dell’artista, è dedicata la seconda sala con un’ampia selezione di opere inedite su carta che hanno come uniche protagoniste delle foglie (dalla serie Idyllwild leaves, 1982-1984). Accanto a queste, un lavoro iconico come Triplical Communications (1969) parla dell’interconnessione tra lo spirito, l’umano e la natura, mentre Somethings in the World (2011), un’opera in larga scala qui esposta per la prima volta, dimostra come l’amore per la natura si traduca per l’artista anche in una costante attenzione al riciclo e al riutilizzo di materiali di recupero, tra cui la Bogus paper, una carta dismessa e recuperata sui set teatrali. L’uso di varie tipologie di carta, rare e comuni, come supporto alternativo alla tela segna l’inizio di un’indagine sulle possibilità strutturali della pittura che porterà il lavoro di Jackson in direzioni del tutto imprevedibili.  

Nella sala successiva il monumentale trittico In A Black Man’s Garden (1973) esemplifica la produzione degli anni Settanta in cui Jackson, utilizzando una tecnica di pittura ad acrilico simile all’acquerello, restituisce in modo poetico la bellezza della natura attraverso tutti gli elementi che la compongono, piante, animali, essere umani. Le forme sembrano fluttuare sulla superficie della tela grazie a uno sfondo bianco gesso, distintivo della produzione pittorica di questo periodo in cui le immagini sono ottenute dalla stesura progressiva di velature di colore che danno loro una consistenza evanescente e rivelano il lungo processo di lavorazione e rielaborazione. L’accostamento di questo dipinto a due opere successive come Joan's Wind (1997) e The ‘white-eyes’ shift (2022) chiarisce gli estremi tra cui si muove la ricerca pittorica dell’artista e i molteplici esperimenti con la materia di cui si nutre. 

Il percorso continua nella quarta sala dedicata all’aspetto più scultoreo del lavoro di Jackson, con opere recenti come Red Top (2021), Quick Jack Slide (2021) e l’inedita Future Forest (2023), realizzata in occasione della mostra, che dimostrano come la sua continua sperimentazione di tecniche arrivi a scardinare una netta distinzione tra forme espressive e linguaggi diversi, approssimando la pittura alla scultura e viceversa. A chiudere la mostra sono le produzioni pittoriche più recenti, una serie di lavori che consistono in densi strati di acrilico puro che fa sia da medium che da supporto, come Rag-to-Wobble (2020) e il monumentale Deepest ocean, what we do not know, we might see? (2021). Utilizzando vernici opache e iridescenti, e creando variazioni di spessore e di trasparenza, l’artista stende l’acrilico in strati addensati che generano forme dai contorni irregolari e fanno sì che la materia pittorica reagisca dinamicamente alla luce e ai movimenti dello spettatore. Note come anti-canvas (anti-tele), queste opere sono state recentemente definite anche environmental abstraction(astrazione ambientale), un’accezione, quest’ultima, che Jackson ama particolarmente perché sottolinea come il suo approccio, che recupera e riutilizza materiali di scarto e avanzi di pittura per dare integrità strutturale al dipinto, sia innanzitutto il riflesso del senso di responsabilità sociale nei confronti di tutto quello che la circonda, dell’attenzione alle dinamiche relazionali tra uomo e natura, e dell’etica ambientalista che contraddistingue tutto il suo percorso, artistico e non solo.  

La mostra è aperta al pubblico dal martedì alla domenica in orario 10.00-17.30 (ultimo ingresso ore 16.30). La visita è inclusa nel biglietto di ingresso alla Gam - Galleria d'Arte Moderna di Milano: intero 5 euro; ridotto 3 euro per visitatori dai 18 ai 25 anni, over 65, studenti universitari e di Accademie delle Belle Arti; ingresso gratuito per bambini e ragazzi fino a 18 anni, disabili con accompagnatore, studenti delle scuole superiori. L'ingresso è gratuito anche il primo e il terzo martedì del mese dalle 14.00 e ogni prima domenica del mese. Per info 02 88445943.

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