Hystrio Festival 2023, spettacoli di artisti e compagnie under 35

Luca Del Pia
Elfo Puccini Cerca sulla mappa
DA Mercoledì13Settembre2023
A Lunedì18Settembre2023

Da mercoledì 13 a lunedì 18 settembre 2023 si tiene al Teatro Elfo Puccini di Milano la seconda edizione dell'Hystrio Festival, progetto interamente dedicato alla scena italiana under 35.

In programma 8 spettacoli, 5 letture sceniche di drammaturghi under 35 e tutti gli eventi del Premio Hystrio 2023: le audizioni dei 40 attori under 30 finalisti del Premio Hystrio alla Vocazione davanti a una giuria di registi e direttori di teatri e la mise en espace di Ma-Donna, di Camilla Dania, testo vincitore del Premio Hystrio-Scritture di Scena 2023. A conclusione del festival, la serata delle premiazioni con il brindisi finale: una vera festa del teatro per ritrovarsi insieme ad applaudire gli artisti già affermati e i giovani al loro esordio.

Quest’anno i Premi Hystrio sono andati a Lino Musella, Lisa Ferlazzo Natoli, Emanuele Aldrovandi, Nuovo Teatro Sanità, Zaches Teatro, Les Moustaches,
Supplici, regia di Serena Sinigaglia, e il Premio Mariangela Melato a
Alessandro Averone e Roberta Lidia De Stefano. Gli spettacoli ospitati sono stati selezionati da critici e studiosi attivi sul territorio nazionale che da trent’anni monitorano la giovane scena italiana sia sulle pagine di Hystrio, sia attraverso il Premio Hystrio, da sempre votato allo scouting dei talenti e al ricambio generazionale in ambito teatrale.

A inaugurare il festival, mercoledì 13 settembre alle ore 19.00, è Nell’occhio del labirinto, scritto e diretto da Chicco Dossi, con Simone Tudda. Nel 1983 Enzo Tortora viene arrestato con l’accusa di traffico di droga e associazione camorristica, comincia così uno dei casi più celebri di malagiustizia della storia italiana, finito nel 1986 con la piena assoluzione del giornalista. Il caso Tortora, esempio lampante di manipolazione delle informazioni, non è incredibile soltanto per la grottesca macchina del fango basata su «pettegolezzi giudiziari» e per la crudeltà dell’accanimento contro un innocente, è la storia di un uomo che, dall’alto della sua posizione di personaggio pubblico, ha deciso di farsi portavoce di una battaglia che non ha colore politico: quella della giustizia giusta. Il monologo alterna più registri, la narrazione e il dialogo, la terza e la prima persona, il resoconto storico fino a scavare nell’intimo del protagonista.

Alle 21.00 va in scena Argonauti e Xanax, spettacolo sostenuto nell’ambito del progetto Next-Regione Lombardia, Fondazione Cariplo e Agis Lombardia, scritto, diretto e interpretato da Daniele Vagnozzi con Luigi Aquilino, Denise Brambillasca, Gaia Carmagnani, Pietro De Nova, Federico Antonello e Ilaria Longo. Gli Argonauti di oggi sono sette ragazzi, ex compagni di liceo, che si ritrovano per risolvere il mistero che circonda il loro amico Marco che, dopo molti anni all’estero, è tornato in città ma si è chiuso in casa e respinge qualsiasi tentativo di aiuto. Scopriranno che le mura che lo imprigionano sono quelle dell’ansia e degli attacchi di panico. Mitologia e attualità si mescolano in un viaggio avvincente nel nostro presente, sospeso tra paura e sogni, amicizia e isolamento, un presente in cui è facile perdere la rotta senza il lavoro di squadra.

Conclude la prima serata, alle ore 22.00, la lettura scenica di Lexicon, di Eliana Rotella. C’è un vuoto in cui i corpi cercano un nuovo lessico per incontrarsi ed è il luogo telematico di un inedito discorso amoroso. Si digitano le parole per toccarsi a chilometri di distanza, in mezzo a un tempo che schiaccia le relazioni sullo sfondo di una precarietà lavorativa, sociale, climatica. Eppure, in questo nuovo vocabolario digitale, rimane intatto il desiderio umano di stringersi davanti a un futuro di cui, forse, si possono spostare i confini. 

Giovedì 14 settembre la programmazione inizia alle ore 19.00 con Bozzoli di Créature Ingrate, con Silvia Torri e Rita Giacobazzi, spettacolo vincitore del Premio Risonanze Network 2021. Due donne in scena, due racconti della stessa storia per uno spettacolo che utilizza i linguaggi della narrazione, del teatro di oggetti, e del video-live per entrare nel vivo dell’attualità. Rita, dopo aver perso il lavoro durante la pandemia di Covid-19, decide di vendere contenuti erotici online, iniziando la sua avventura tra pregiudizi e piacevoli scoperte, riflessioni e contraddizioni. Un monologo a due voci che si svela lentamente tra teatro di oggetti e video-live rivolgendosi direttamente al pubblico, nella speranza che la storia di Rita, che è la storia di tante, sia presa in custodia dalla collettività tutta. 

Alle ore 21.30 segue la lettura scenica di Kore di Giulia Trivero. È il giorno del funerale di Clitennestra: Crisotemi ed Elettra, le ultime rimaste nella casa degli Atridi, sembrano destinate a ripetere la storia. Kore è una riflessione sui miti fondativi, sulle storie che ci hanno costruito come uomini e donne, e sulla capacità di immaginare, grazie al potere trasformativo delle parole, possibilità nuove. 

Venerdì 15 settembre, alle ore 19.00, apre la serata Personne, chroniques d’une jeunesse di Ugo Fiore e Livia Rossi, con Ugo Fiore e Federica Furlani, spettacolo vincitore di Forever Young 2021/2022 - La Corte Ospitale. In una scena asettica, completamente bianca, Ugo ricorda, o forse immagina, i luoghi della sua infanzia, a Parigi, e i suoi undici anni, quando ha incontrato Xavier, un uomo di trent’anni più grande che aveva conosciuto in chat. Si incontrano una volta sola, nei bagni pubblici di un parco. Lo spettacolo si sviluppa nella progressiva creazione di cortocircuiti narrativi, in un gioco di accordi e opposizioni in cui, proprio come accade nella memoria, la realtà e l’immaginazione si confondono. In scena il lavoro evocativo della musica attinge a un immaginario infantile e lo distorce, convive con la presenza ingombrante del video, che in maniera quasi documentaristica rivela gli interni della casa che fanno da sfondo alla drammaticità del racconto.

Alle ore 21.30 l'appuntamento è poi con la lettura scenica de Il Presidente di Alberto Fumagalli. I giorni passano e del presidente, leader pavido e disincantato, non si ha più notizia. È forse morto? Poco conta. L’importante è che la sua sedia sia vuota. I senatori, burattinai del potere, la bramano. Ma a sorpresa, il presidente ritorna, ed è un uomo, e un politico, nuovo. Getta le basi di una società libera e pura, priva di corruzione e menzogna. Una illuminata utopia, un’opera che ragiona sulla brama e l’esercizio del potere, allestendo un magnifico parterre di personaggi.

Sabato 16 settembre, dalle ore 9.30 alle 18.30, iniziano le audizioni dei 40 attori under 30 finalisti del Premio Hystrio alla Vocazione davanti a una giuria di registi e direttori di teatri. Alle 19.00 va in scena Il mio corpo è come un monte di Giulia Odetto, con Lidia Luciani, Daniele Giacometti e Giulia Odetto. Lo spettacolo parte dall’espressione di un desiderio razionalmente irrealizzabile: voler essere una montagna. L’uso di differenti tipologie di materiali visivi e sonori e la loro giustapposizione agiscono sulla percezione del corpo umano per far sì che possa essere visto come una montagna e poi percepito come tale, invitando il pubblico ad abbandonare una fruizione logica per accedere a modalità di visione immaginifiche. Il rapporto tra il corpo umano e la roccia si basa su continui tentativi di mimesi, fusione, adesione che non porteranno mai a una identificazione totale ma condurranno il pubblico in un viaggio ipnotico attraverso il movimento di questo irrealizzabile desiderio di corrispondenza.

Alle ore 21.00 è la volta di Memori, di e con Nicola Lorusso e Giulio Macrì, spettacolo vincitore del Bando Cura, Indòmati Fest e Radici Festival 2022. Il racconto di due anime disperse nel silenzio, alla disperata ricerca della propria identità, due anime che frugano nel passato inseguendo la reminiscenza di ciò che è accaduto, di quell’istante che ha completamente stravolto il loro esistere. Un viaggio che ha in sé sogno, realtà, dolcezza e nostalgia.

Alle ore 22.00 la giornata si chiude con la lettura scenica, a cura di Associazione Situazione Drammatica/Progetto Il Copione, di Dittico della Deriva di Niccolò Matcovich. Composto di due quadri speculari e complementari: O mi ami o ti odio - Lui e O ti amo o mi odi - Lei, il testo è una doppia partitura poetica che indaga la mente di un uomo e di una donna che un tempo si sono amati, ma che adesso affondano il sentimento nel pensiero, nella congettura e nel ricordo distorto di un passato di cui non sapremo (se non scegliendo di essere parziali verso l’uno o l’altra) la ricostruzione reale. A scatenare la frattura nella memoria, una gita in barca, capitanata da uno skipper che rompe gli equilibri, facendo emergere il fatto: un misero adulterio per Lui, un vero e proprio stupro per Lei. 

Proseguono domenica 17 settembre, dalle ore 9.30 alle 18.30, le audizioni dei candidati finalisti del Premio Hystrio alla Vocazione. Primo spettacolo della serata, alle ore 19.00, è poi Uccelli di passo, un progetto del collettivo Bestand, con la dramaturgia di Dario Postiglione e la regia di Giuseppe Maria Martino, con Luigi Bignone, Martina Carpino, Francesca Fedeli e Giampiero de Concilio. Una scrittura scenica che indaga l’immaginario esploso dell’infanzia e i riti d’iniziazione alla vita adulta, in cui la crescita è un trauma e il principio di realtà è il mostro che terrorizza. La drammaturgia parte dalle suggestioni del Peter Pan di J. M. Barrie e le sviluppa tramite un lavoro di autofiction che coinvolge gli attori. Quattro adolescenti esplorano un albergo in rovina, un non-luogo abbandonato di un’Italia di provincia. Giochi e invenzioni si susseguono in bizzarrinon sequitur: si inscenano matrimoni, parti, funerali, indagini e processi sommari, pestaggi, sbronze tra pirati, in un movimento frenetico che corre sul posto. Al centro di questo tempo sospeso e destrutturato c’è un evento traumatico che viene progressivamente alla luce: tutto ciò che lo precede e lo segue è una deriva, una fuga che si apre in un momento puntuale e si sviluppa per allucinazioni, spostamenti, proiezioni fantastiche da ricostruire e interpretare.

Prosegue la serata, alle ore 21.00, Mia mamma fa il notaio, ma anche il risotto, di e con Filippo Capobianco, campione nazionale 2022 della Lega Italiana Poetry Slam e vincitore a Parigi della Coupe du Monde di Poetry Slam 2023. Moscerino da grande vuole fare l’attore e ha per amica la sua biblioteca, Biblì, che ogni giorno sa trovargli nuove parole con cui giocare. Moscerino non sa parlare a sua mamma e non c’è verso che la mamma, un notaio importante e sempre indaffarato, parli con lui. Il desiderio di comunicare, in ogni modo e con ogni mezzo, lo accompagna negli anni, di storia in storia, tra Achei e nutrie, musica e matematica, cosmologi che si innamorano di terrapiattiste e terribili commissioni d’esame a cui affidare il proprio futuro. La guida in questo strampalato viaggio di formazione è una sola: la poesia, che è anche l’ultima chiave per rompere lo specchio e permettere alla mamma e a Moscerino di guardarsi finalmente negli occhi.

Alle ore 22.00, lettura scenica di Semidei di Pier Lorenzo Pisano, in collaborazione con Giulio Einaudi Editore e il Piccolo Teatro di Milano. Una riscrittura del corpus di leggende intorno all’Iliade. Una guerra di dieci anni sta per iniziare. Eroi terrorizzati, che non sanno ancora di esserlo, si nascondono come possono. Gli dèi, genitori immortali, onnipresenti e apprensivi, vivono nel terrore che i loro figli siano uccisi. Un mondo dorato, adolescente, sta per incrinarsi. E dieci anni dopo, cosa sarà rimasto di chi stava davanti e dietro alle mura? Semidei sfrutta le leve di un racconto universale per mettere in discussione la nostra contemporaneità, e per provare a capire come si fa a sopravvivere alle cose che finiscono: la fine dell’infanzia; la fine della guerra; la morte dei tuoi figli.

Lunedì 18 settembre, dopo le audizioni dei giovani attori finalisti delPremio Hystrio alla Vocazione dalle ore 9.30 alle 18.30, l'ultima serata del festival prende il via alle ore 18.30 con la mise en espace di Ma-Donna di Camilla Dania ,testo vincitore del Premio Hystrio Scritture di Scena 2023,con Woody Neri e Anahì Traversi con la regia di Claudio Autelli. Una Lei, un Lui e il capolinea di un rapporto, in uno spazio che è al contempo luogo di reclusione, di terapia, di attesa, di gioco, di confronto, di perdono. Il pubblico, come un coro greco di terapeuti, di sciamani, di giudici, che recludono, curano, sentenziano. Assenze e presenze si rincorrono: Dio, datore di lavoro, è sollecitato a rispondere a una bizzarra candidatura. La protagonista si interroga con insistenza provocatoria e umoristica sull'essere donna, moglie e madre. Sente che nessuna identità compiutamente le appartiene, e dunque sceglie, infine, di auto-santificarsi e divenire una Madonna per gli anticonformisti, per gli scartati, per gli sbagliati, er coloro che non si incastrano in nessuna pre-definizione sociale.

Dalle ore 21.00, infine, serata spettacolo delle premiazioni per il Premio Hystrio 2023. Vengono assegnati il Premio Hystrio all’Interpretazione a Lino Musella, il Premio Hystrio alla Regia a Lisa Ferlazzo Natoli, il Premio Hystrio alla Drammaturgia a Emanuele Aldrovandi, il Premio Hystrio-Altre Muse a Nuovo Teatro Sanità, il Premio Hystrio-Corpo a corpo a Zaches Teatro, il Premio Hystrio-Iceberg a Les Moustaches, il Premio Hystrio-Twister a Supplici, con la regia di Serena Sinigaglia, il Premio Mariangela Melato a
Alessandro Averone e Roberta Lidia De Stefano

I biglietti per i singoli spettacoli costano 10 euro, mentre quelli per le letture sceniche hanno un prezzo di 7 euro. Sono anche disponibili abbonamenti giornalieri a 15 euro e un abbonamento all'intero festival a 50 euro. La mise en espace di lunedì 18 settembre è a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria via email, mentre la successiva serata-spettacolo delle premiazioni è a ingresso libero fino a esaurimento posti.

Argomenti trattati

Newsletter EventiResta aggiornato su tutti gli eventi a Milano e dintorni, iscriviti gratis alla newsletter