Dal 24 ottobre 2023 al 27 gennaio 2024, presso la Dep Art Gallery di Milano (via Comelico 40) è aperta al pubblico la mostra Giuseppe Uncini, curata da Demetrio Paparoni in collaborazione con l'Archivio Uncini.
La mostra propone una lettura completa della produzione artistica di Giuseppe Uncini, partendo dagli anni ’60 all’ultimo periodo. Le opere selezionate coprono un arco temporale che va dal 1961 al 2007. Queste permettono di esplorare tutti i cicli principali dell’artista, tra cui Cementoarmato, Mattoni, Ombre, Dimore, Spazi di ferro e Architetture.
Nell’opera di Uncini è evidente come la sua ricerca si sia evoluta dal vissuto e della sua esperienza personale: durante la Seconda Guerra Mondiale, la famiglia di Uncini si trasferì da Fabriano a Cerreto d'Esi. Abbandonati gli studi, Uncini fu profondamente influenzato dalle abilità manuali e tecniche osservate nei mestieri locali. Dopo la guerra, trasferitosi a Roma, iniziò il suo tirocinio artistico. Negli anni Cinquanta il suo lavoro ha risentito dell’opera degli astrattisti materici, sviluppando però sin da subito la tendenza a conferire interesse ai materiali come terra, carbone e cemento.
Erano gli anni della rinascita post-bellica segnati da iniziative artistiche soprattutto in città come Roma, Milano e Torino. In questo clima, già alla fine degli anni Cinquanta, Uncini mise a fuoco lavori dal carattere innovativo che, come testimoniano la critica e i tanti riconoscimenti ricevuti, rivestono un ruolo importante nella storia dell’arte italiana. Questa nuova mostra propone un iter in 28 opere che, dagli esordi, porta alla fase conclusiva della sua vita, offendo a chi non ha familiarità con il suo lavoro la possibilità di comprendere perché Uncini è considerato tra gli artisti più riconoscibili e apprezzati nella generazione del secondo dopoguerra.
L'inaugurazione è fissata per le ore 18.00 di lunedì 23 ottobre. La mostra è poi visitabile fino a sabato 27 gennaio nei seguenti orari di apertura: dal martedì al sabato dalle 10.30 alle 19.00. Per info 02 36535620.