Botero, la prima mostra postuma al Museo della Permanente: info, orari e biglietti per visitare Via Crucis

La tematica religiosa è spesso presente nel lavoro di Botero. Già nel 1969, 40 anniprima del ciclo presentato in mostra, l’artista colombiano aveva realizzato un trittico da titolo Via Crucis dove Cristo è rappresentato con gli occhi chiusi, in posizione eretta, sceso dalla croce e con le mani in posizione benedicente. Soprattutto è rappresentato avvolto da una calma serena. Il confronto con Via Crucis: la Passione di Cristo non potrebbe essere più diverso: le stazioni realizzate nel 2010 continuano a mostrare le forme opulente e i colori delicati, cifra di Botero, ma al tempo stesso metto in scena il dramma della morte di Cristo, che viene rappresentato in modo indifeso e vulnerabile, suscitando una pena indicibile nel vederlo vilipeso e oltraggiato, ferito e crocifisso.

Per capire da cosa deriva questo pathos che improvvisamente permea, nell’età della maturità, il lavoro di Botero, bisogna contestualizzare questo ciclo con due precedenti, ossia Violencia in Colombia e Abu Ghraib, rispettivamente del 2001 e del 2005: in queste due serie di lavori il dramma è insito nella violenza delle scene rappresentate. Nel primo appare evidente la partecipazione dell’artista alla tragedia del suo paese - sconvolto da decenni da un conflitto aspro come una guerra civile - e la sua sensibilità umana si ribella alle violazioni dei diritti umani in un soprassalto di patriottismo. Nel secondo l’artista si schiera apertamente contro le violenze alle quali l’esercito americano ha sottoposto i prigionieri del carcere di Abu Ghraib, in Iraq. In questi lavori è evidente come le forme e i colori tipici del lavoro di Botero, il suo talvolta vituperato manierismo, contribuiscano in realtà ad un più intenso coinvolgimento con le immagini.

Allo stesso modo in Via Crucis: la Passione di Cristo il dolore di Gesù non può sfuggire allo spettatore che si trova anche ad assistere una sorta di distopia che aggiunge un ulteriore livello di lettura al ciclo. Il corpo di Cristo è martoriato; non si tratta del corpo di una divinità, ma del corpo di un uomo che soffre per mano di altri uomini. Alcuni di questi, tra l’altro, invece di essere soldati romani indossano divise militari contemporanee. E ancora personaggi come Simone o Veronica sono raffigurati in abiti moderni. Da ultimo, le case che fanno da sfondo alle diverse stazioni ricordano di più quelle del Sud America che quelle di Gerusalemme, mentre alle spalle della crocefissione si trova uno skyline che tanto assomiglia a quello di New York.Viene naturale quindi pensare che Via Crucis: la Passione di Cristo sia un ciclo che sì richiama la grande tradizione religiosa tipica sia della Colombia che della storia dell’arte - due aspetti onnipresenti nel corpus di Botero - ma che al tempo stesso apre ad una più profonda riflessione dell’artista sulle violenze e sulle ingiustizie sociali.

La mostra è visitabile tutti i giorni dal 23 novembre 2023 al 4 febbraio 2024 nei seguenti orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 18.00; sabato dalle 10.00 alle 20.00; domenica dalle 10.00 alle 18.00 (ultimo ingresso consentito in mostra un’ora prima dell’orario di chiusura). Questi i prezzi dei biglietti: dal lunedì al venerdì 14,50 euro (ridotto 11,50 euro); sabato, domenica e festivi: 16,50 euro (ridotto 13,50 euro); i bambini al di sotto dei 6 anni entrano gratuitamente. Ulteriori informazioni via email.

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