Quartetto Noga in concerto

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Martedì05Marzo2024

Martedì 5 marzo 2024 alle ore 20.00 la Sala Verdi del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano (via Conservatorio 12) ospita - nell'ambito della stagione della Società del Quartetto - il Quartetto Noga.

Nel programma proposto spicca Ainsi la Nuit, capolavoro di Henri Dutilleux eseguito solo in due occasioni nella storia del Quartetto, nel 1992 dal Petersen Quartet e nel 1998 dal Quatuor Ysaÿe. Completano la scaletta il Quartetto n. 2 di Reynaldo Hahn (compositore venezuelano legato a Marcel Proust) e il Quartetto n. 13 D 804 Rosamunde di Franz Schubert.

Fondato nel 2009 a Berlino da Simon Roturier e Lauriane Vernhes (violino), Avishai Chameides (viola) e Joan Bachs (violoncello), il Quartetto Noga si compone di musicisti che condividono differenti retroterra musicali (Francia, Israele, Italia), che conferiscono nel loro complesso un carattere originale al loro suono e alla loro interpretazione. Il loro primo album, Aquarelle (2019), denota una particolare attenzione all’universo musicale francese, con in particolare la registrazione del ciclo di canzoni d’arte di Debussy Les ariettes oubliées e il riscoperto secondo quartetto di Reynaldo Hahn.

Composto durante l’esilio del compositore sotto l’occupazione, a Tolone e poi a Monte-Carlo, il Quartetto per archi n. 2 in fa maggiore di Reynaldo Hahn che apre il programma della serata fu pubblicato nel 1946. Solo alla fine della sua vita Hahn affrontò il quartetto per archi, che fino ad allora aveva considerato una formazione incompleta, preferendo quelle con pianoforte, partecipando così attivamente al rinnovamento che il quartetto per archi conobbe in Francia sia dal punto di vista della composizione sia da quello dell’interpretazione; nel periodo tra le due guerre. Questo quartetto si distingue dal precedente per la ricerca di unità e dall’economia di mezzi espressivi che caratterizza i movimenti nel loro insieme. Nella scrittura quartettistica di Hahn convive una notevole complessità stilistica, che riflette, a questa data della sua biografia, molti aspetti della sua personalità artistica: la cantabilità del melodista, esplorata in primis come cantante e teorico dell’interpretazione vocale; il profondo amore per Mozart, il suo compositore prediletto come direttore d’orchestra; la notevole sensibilità, maturata negli anni dell’apprendistato parigino, per il contrappunto e per l’armonia. Il Quartetto sintetizza alla perfezione tutti questi elementi, ma li immerge in un clima di profonda nostalgia, talvolta drammatica, talvolta elegiaca, ma pur sempre amaramente consapevole di quel tempo perduto che lui - che di Marcel Proust era stato amante e soprattutto amico - non poteva celare di conoscere.

Brano centrale del programma, Ainsi la nuit di Henry Dutillieux (letteralmente tradotto dal francese Così la notte) riassume in sé un’idea di viaggio attraverso la dimensione sonora ed onirica della notte. Diviso in sette movimenti che evocano altrettanti stati d’animo notturni (I. Nocturne; II. Miroir d’espace; III. Litanies; IV. Litanies 2; V. Constellations; VI. Notturne 2; VII. Temps suspendu), l’opera si sviluppa attraverso il procedimento della crescita progressiva, essenza centrale dell’opera di Dutilleux, che porta alla deformazione proustiana degli oggetti musicali, formati da piccole cellule in costante evoluzione, che nel corso dei movimenti vengono presentate attraverso echi di cose passate.

Il Quartetto op. 29, D 804, Rosamunde fu composto da Franz Schubert nel 1824, tredicesimo dei quindici quartetti generalmente inclusi nel catalogo delle composizioni schubertiane. Scritto in un periodo di particolare sconforto, testimoniato da varie lettere, risente, soprattutto nel primo movimento, di tale stato d'animo. La sua prima esecuzione avvenne subito dopo che Schubert l'ebbe completato, il 14 marzo al presso il Musikverein di Vienna, a opera del Quartetto Schuppanzig, formazione che prende il nome dal primo violino, cui la partitura è dedicata. Con un tema tratto dalle musiche di scena per la Rosamunde di Helmina von Chézy, riconoscibile elemento tematico principale del secondo movimento, presenta un'altra importante autocitazione: il motivo principale del Menuetto è infatti preso dal Lied Die Götter Griechenlands (Gli Dei della Grecia), composto da Schubert nel 1819 su testo di Schiller.

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