Pirandello: lo scrittore e il suo doppio, mostra

A proposito delle radici dello scrittore, vengono mostrati materiali mai (o quasi) visti dal pubblico, come la tesi di laurea che Pirandello scrisse in Germania, dove si laureò a Bonn: un testo ovviamente in tedesco, lingua che l’autore fin da giovane parlava perfettamente, ma che non gli impedì di occuparsi di un tema che più siciliano non si può, il dialetto di Girgenti. Da quel giorno il giovane studente fece una grande strada: passate tutte le opere, la mostra giunge alla consacrazione dello scrittore con il Premio Nobel del 1934, ricevuto da Pirandello due anni primad ella sua scomparsa.

La notizia del Nobel si trova su tutti i quotidiani e le riviste - accanto alla vittoria dell’Italia ai Mondiali di calcio - dalla Domenica del Corriere al Mattino illustrato. Le stesse riviste due anni dopo avrebbero pubblicato necrologi di Pirandello, quando morì e chiese di avere esequi esobrie e defilate: l’ennesima, ultima, contraddizione di un uomo che è stato uno, nessuno e centomila.

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