Milano, 19/01/2024.
È l’arte moderna e contemporanea la protagonista assoluta del programma espositivo 2024/2025 del Comune di Milano, con mostre di grandi artisti - italiani e internazionali - che spaziano dalla pittura alla fotografia, dalla performance.
In primo piano il rapporto tra l’Italia e la Francia, tra Milano e Parigi, e si inizia con il grande ritorno di Pablo Picasso, spagnolo di nazionalità ma di fatto francese dall’età di 19 anni, presente con ben due esposizioni: una a Palazzo Reale, in collaborazione con il Musée National Picasso-Paris, che seguirà proprio il filo rosso del suo status di eterno straniero in Francia (Picasso lo straniero, dal 20 settembre 2024 al 2 febbraio 2025); e l’altra al Mudec, in collaborazione con i principali musei spagnoli e gli eredi di Picasso, che mette in dialogo le sue opere con le fonti artistiche primigenie che lo influenzarono sin dagli inizi della sua carriera (Picasso: la metamorfosi della figura, dal 22 febbraio al 30 giugno 2024).
La Francia è protagonista anche della mostra che inaugura la stagione espositiva 2024 di Palazzo Reale, con la prima e più completa monografica di Giuseppe De Nittis (Giuseppe De Nittis artista europeo, dal 24 febbraio al 30 giugno 2024), che vede esposti 90 dipinti provenienti da collezioni nazionali e internazionali. De Nittis è stato, insieme a Boldini, il più grande degli italiani a Parigi, dove resse il confronto con Manet, Degas e gli impressionisti. Anche le immagini esposte nella mostra dedicata al fotografo Brassaï, ungherese di nascita ma parigino d’adozione, sono immagini iconiche che identificano immediatamente il volto di Parigi (Brassaï: l'occhio di Parigi, dal 23 febbraio al 2 giugno 2024). Brassaï lavorò infatti in stretta relazione con artisti come Picasso, Dalì e Matisse, fu vicino al movimento surrealista e partecipò al grande fermento culturale che investì Parigi in quegli anni.
Ad abitare le stanze di Palazzo Reale anche un confronto epico tra due figure chiave dell’Impressionismo, Cézanne e Renoir (Cézanne e Renoir: dalle collezioni del Musée d'Orsai e dell'Orangerie, dal 19 marzo al 30 giugno 2024): 50 capolavori che ripercorrono la vita di due maestri che hanno contribuito alla nascita di uno dei movimenti più importanti della storia dell’arte moderna, che vide a Parigi la sua nascita e la sua affermazione.
Sempre a Palazzo Reale l’artista Ercole Pignatelli reinterpreta in chiave performativa Guernica, il capolavoro di Picasso, dipingendo nell’arco di sei giorni una tela della stessa dimensione (Ercole Pignatelli e Guernica, dal 4 al 16 maggio 2024): in occasione dei 70 dalla straordinaria esposizione di Guernica in Sala delle Cariatidi, l'intervento vuole restituire emozioni e riflessioni che il capolavoro aveva suscitato nell'artista ancora diciottenne, filtrati attraverso l’esperienza dei suoi ottantotto anni.
L’onda lunga della Parigi di inizio Novecento arriva fino al 2025 con la grande retrospettiva a Palazzo Reale di Chaïm Soutine, straordinario artista che a 20 anni si trasferì nella capitale francese dalla Russia zarista per diventare uno dei più intensi ed emozionanti pittori del Novecento (Chaïm Soutine: una retrospettiva, da settembre 2025 a gennaio 2026). Ma non solo: in occasione del centenario dell’Exposition internationale des arts décoratifs et industriels modernes, che si è svolta a Parigi appunto nella primavera del 1925, una mostra racconta i quasi 10 anni di affermazione italiana ed europea dell’Art Déco (Intorno al 1925: il trionfo dell’Art Déco, da febbraio a giugno 2025). E ancora, la parabola storica di Napoleone Bonaparte viene rievocata attraverso le opere di diversi artisti, in un percorso realizzato in collaborazione con il Museo di Malmaison e la Réunion des Musées Nationaux (Napoleone a Milano: Appiani e i percorsi del Mito, primavera 2025).
La Gam - Galleria d’Arte Moderna di Milano, che mantiene ormai da anni una serie di rapporti stretti con la Francia, e in particolare con il Museo d'Orsay, ha appena concluso il progetto scientifico di una grande monografica dedicata allo scultore di origini russe ma italianizzato Paolo Troubetzkoy (inizio 2026). La Gam ha inoltre già in programma una mostra dedicata Giuseppe Pellizza da Volpedo che dialoga con il Quarto Stato, capolavoro protagonista della collezione permanente del museo (Pellizza da Volpedo, da settembre a dicembre 2025).
Tornando al 2024 e cambiando media espressivo, da febbraio il Mudec propone un nuovo appuntamento, in collaborazione con Magnum Photo, con la fotografia di reportage e documentaria di Martin Parr (Martin Parr: Short & Sweet, dal 10 febbraio al 30 giugno 2024): in mostra oltre 200 scatti del grande fotografo inglese, che ha scandagliato la società contemporanea e le sue pieghe più contraddittorie, senza filtri e fuori da ogni retorica.
La grande fotografia contemporanea è protagonista anche a Palazzo Reale dove viene allestito il grande progetto espositivo dedicato a Ugo Mulas (Ugo Mulas: l'operazione fotografica, dal 3 ottobre 2024 al 26 gennaio 2025): la mostra segue tutte le tappe della carriera del fotografo, dagli esordi nella Milano del Bar Jamaica alla Biennale d’Arte di Venezia, alle esperienze con il design, la moda, il teatro.
L’arte contemporanea trova come sempre il suo luogo d’elezione al Pac - Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, che prosegue l’indagine sui grandi nomi della scena internazionale con la prima retrospettiva europea dell’artista afro-americana Adrian Piper (Adrian Piper: Race Traitor, dal 20 marzo al 9 giugno 2024). Con prestiti dai più importanti musei internazionali tra i quali il MoMa e il Guggenheim di New York e la Tate Modern di Londra, la mostra ripercorre oltre 60 anni di carriera dell’artista e racconta la sua lotta permanente contro il razzismo, la misoginia, la xenofobia, l’odio e l’ingiustizia sociale.
A seguire, il Pac propone un progetto espositivo, coprodotto con il Kunstmuseum Liechtenstein e in collaborazione con Magazzino Italian Art di New York, con protagonista Liliana Moro (Liliana Moro, da giugno a settembre 2024) e un progetto dedicato a Milano che ripercorre l’intera produzione di Marcello Maloberti (Marcello Maloberti, da novembre 2024 a febbraio 2025). Sempre al Pac è successivamente in programma la mostra di Shirin Neshat, prima ampia personale in Italia dell'artista iraniana che attraverso le sue opere filmiche e fotografiche esplora le rappresentazioni identitarie del femminile e del maschile nella sua cultura, attraverso la lente delle sue esperienze di appartenenza e di esilio (Shirin Neshat, da marzo a giugno 2025).
Dopo la parentesi dedicata al rapporto Milano-Parigi, a Palazzo Reale si torna ai grandi protagonisti italiani e internazionali dell’arte moderna, con la grande mostra dedicata a Enrico Baj in occasione dei 100 anni dalla nascita (Enrico Baj, da ottobre 2024 a febbraio 2025) e l’ampia retrospettiva di Edvard Munch in occasione degli 80 anni dalla sua scomparsa e dopo 40 anni dalla sua ultima mostra a Milano (Edvard Munch, da settembre 2024 a gennaio 2025): l'arte di Munch viene esplorata dal 1880 fino alla sua morte, avvenuta nel 1944, attraverso 100 opere tra dipinti, disegni e stampe, tutti provenienti dal Munch Museet di Oslo.
La programmazione di Palazzo Reale prosegue poi con la prima antologica di Felice Casorati dopo l’esposizione del 1990, che rievoca la parabola creativa dell’artista attraverso capolavori provenienti da prestigiose istituzioni pubbliche italiane e da collezioni private, con alcuni selezionati prestiti da musei europei (Casorati, dal 12 febbraio al 22 giugno 2025); con la mostra monografica dedicata a Leonor Fini, artista surrealista e poliedrica che ha affrontato temi fondamentali come l’identità di genere e l’analisi e la critica dei modelli familiari consolidati nella società a lei contemporanea (Leonor Fini: lo sguardo della Sfinge, primavera 2025); e con la prima personale dedicata al lavoro di Leonora Carrington in Italia, che prende in considerazione la sua figura a tutto tondo di donna artista, migrante, esule, madre, femminista d'avanguardia, ecologista ed artista (Leonora Carrington, da ottobre 2025 a febbraio 2026).
Le forti connessioni tra arte e moda sono il fulcro di due importanti progetti espositivi a Palazzo Reale: prima viene ripercorso il processo creativo di Domenico Dolce e Stefano Gabbana con le creazioni uniche della casa di moda per la prima volta in mostra (Dal Cuore alle Mani: Dolce & Gabbana, dal 7 aprile al 31 luglio 2024); poi vengono esplorati gli aspetti più intimi e intensi del processo creativo di Salvador Dalì, dove moda e arte alimentano una forma di espressione in continua evoluzione (Dalì e la moda, da settembre 2025 a gennaio 2026). In occasione dei 70 anni della Rai, poi, Palazzo Reale racconta la sua storia di media per eccellenza, dal secondo dopoguerra in poi, ripercorrendo la vicenda personale e professionale di uno dei suoi principali protagonisti, Mike Bongiorno, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita (Mike Bongiorno: il centenario 1924-2024, dal 17 settembre al 17 novembre 2024).
Il Mudec prosegue il suo percorso di approfondimento sull’espressione artistica delle culture del mondo, dall’antico al contemporaneo, con un taglio antropologico. Prima viene raccontata la storia del tatuaggio fin dalle sue più remote origini, percorrendo oltre settemila anni di storia umana (Tatuaggio: storie dal Mediterraneo, dal 28 marzo al 28 luglio 2024) e analizzata la centralità della vetrina nei progetti espositivi con interventi contemporanei di Theo Eshetu, Mark Dion, Sam Durant e Monia Ben Hamouda (Exposure: arte, culture, moda dentro e fuori la vetrina, dal primo marzo all'8 settembre 2024). Poi vengono proposti due diversi progetti originali: una retrospettiva sulla scultrice franco-americana Niki de Saint Phalle, nota anche in Italia per il suo capolavoro Il Giardino dei Tarocchi realizzato sulle colline senesi (Niki de Saint Phalle, da ottobre 2024 a febbraio 2025) e una mostra che illustra genesi e sviluppo del genere conosciuto come Art Brut a partire dal suo ideatore, Jean Dubuffet, che per primo coniò questo termine per indicare le creazioni spontanee realizzate da bambini o adulti completamente estranei agli ambienti culturali e privi di qualsiasi educazione artistica, spesso in condizioni di alienazione e sofferenza mentale (Da Dubuffet all'Art Brut, dal 16 ottobre 2024 al 16 febbraio 2025).
La programmazione del Pac è completata da due importanti progetti: la prima mostra antologica del duo di artisti italo-americani Alessandro Codagnone e John Lovett nato a Milano nel 1995 (Lovett/Codagnone, da luglio a settembre 2025) e un progetto collettivo di ampio respiro che rappresenta uno spaccato sull'arte e sulla vita nell’India di oggi, partendo dal basso, dalle strade, allegoriche e non (India Arte Contemporanea, da novembre 2025 a gennaio 2026): nessuna atmosfera new age, né esotiche divinità o seducenti star di Bollywood per questo nuovo progetto con cui il Pac prosegue l’esplorazione delle culture del mondo attraverso lo sguardo degli artisti contemporanei.
Tra gli eventi in programma negli spazi di Fabbrica del Vapore spicca la mostra dedicata a Tim Burton (Labirynth, dal 3 dicembre 2024 al 3 marzo 2025): nelle diverse stanze del labirinto si possono esplorare i diversi temi del regista, produttore, scrittore e artista, grazie a tecnologia, luci, suoni, opere d’arte originali e scenografie dei suoi film.
I Musei Civici di Milano contribuiscono alla proposta espositiva temporanea con mostre e focus che partono concettualmente dalle loro collezioni, con affondi, aperture e connessioni che rinnovano lo sguardo sul loro patrimonio.
Il Castello Sforzesco, sede del Civico Archivio Fotografico, valorizza la donazione dell'Archivio dello Studio Fotografico Ballo & Ballo, acquisito nel 2022, con una mostra dedicata allo straordinario percorso professionale dello Studio di Aldo Ballo e Marirosa Toscani Ballo, punto di riferimento internazionale per la fotografia del design italiano (Lo Studio Ballo & Ballo: la fotografia e il design italiano, dal 10 giugno al 10 novembre 2024). Inoltre, nelle Sale delle Grafiche, vengono presentati un focus sui disegni in matita rossa più importanti per qualità e storia collezionistica in collaborazione con l'Istituto Universitario Olandese di Storia dell'Arte di Firenze (Matita rossa, dall'8 maggio al 18 agosto 2024) e il nucleo di lavori di Alberto Martini presenti nelle collezioni civiche, indagando il tema dell’allegoria della morte e della danza macabra (Alberto Martini e la danza macabra, dal 27 settembre 2024 al 7 gennaio 2025).
A Palazzo Moriggia, sede del Museo del Risorgimento e laboratorio di storia moderna e contemporanea, in occasione dei 100 anni dell'anniversario dell'omicidio di Giacomo Matteotti, la Fondazione Anna Kuliscioff realizza, in collaborazione con le Civiche Raccolte Storiche, una mostra storico-documentaria per indagare a fondo la figura di Matteotti e la sua relazione con la città di Milano (Matteotti e Milano, novembre e dicembre 2024).
Al Museo Archeologico è previsto una piccola ma preziosa esposizione che offre una presentazione dell’arte egizia e delle sue specificità attraverso una selezione di reperti provenienti dalla collezione del museo stesso (Immagini eterne: l'arte nell'antico Egitto, da marzo a dicembre 2024).
Il Museo del Novecento, in occasione di Milano Art Week 2024, propone nei suoi spazi tre diversi progetti: una grande installazione audio-video multicanale, progetto di Masbedo, che parla della rinascita culturale di Milano (Masbedo: ritratto di città, dal 10 aprile al 30 giugno 2024); un focus dedicato all’artista olandese Magali Reus, vincitrice della VII edizione del Premio Arnaldo Pomodoro per la Scultura (Magali Reus, dal 10 aprile al 30 giugno 2024); e un progetto site-specific dell'artista cipriota Haris Epaminonda promosso dalla Fondazione Henraux (Futurist Drama, dal 10 aprile al 26 maggio 2024).
Il Museo di Storia Naturale racconta il mondo animale e il rapporto uomo-ambiente attraverso l’espressione pittorica di Marco Grasso, giovane artista naturalistico, mettendo in relazione i ritratti degli animali rappresentati, molti dei quali in via d’estinzione, e il materiale museale (Mimesis: ritratti di animali, dal 24 gennaio al 25 marzo 2024). L'Acquario Civico di Milano propone invece, tra le altre una mostra di Louise Manzon per riflettere sia sulla fragilità che sulla grande potenza del nostro ecosistema, sottolineando come il mare nostrum sia anche onus nostrum, e cioè una nostra precisa responsabilità (Mare nostrum, onus nostrum, da giugno a settembre 2024).
Infine Palazzo Morando - Costume Moda Immagine presenta una mostra di Daniele Tamagni, tra i pochi italiani ad aver vinto (nel 2011) il World Press Photo Award, uno dei premi di fotografia più importanti al mondo (Daniele Tamagni, dal 9 febbraio al primo aprile 2024): scomparso nel 2017, Tamagni ha saputo catturare nelle strade dei continenti emergenti la ridefinizione creativa dei canoni estetici della cultura Occidentale, dai sapeurs congolesi alle donne di Dakar, dai dandy sudafricani alle lottatrici cholita boliviane, una globalizzazione rielaborata in nuove identità.