Le opere esposte sembrano appartenere a un passato fantastico che a poco a poco si disvela, come in un sito archeologico, dove storie e oggetti si sovrappongono nel tempo e trasformano le memorie di un luogo. Ne è un esempio Pavimento (for Clarice) del 2022, composto da piastrelle di gres smaltato con cenere, terra e sabbia, che nell’omaggio alla scrittrice brasiliana Clarice Lispector racconta il passaggio della materia - e del decoro - da uno stato all’altro. La serie dei Vasi Farfalla del 2020, esposta su tavoli in legno, reinterpreta invece i vasi canopi dell’antico Egitto che custodivano gli organi sacri dei faraoni. Questi lavori contengono fiori freschi o secchi, elementi scultorei a tutti gli effetti, ma in continuo cambiamento: le loro forme ricordano quelle di animali, insetti e coralli, e portano la scultura in contatto con il mondo degli oggetti rituali.
Le due nuove produzioni del 2023, poste all’ingresso e all’uscita, aprono e chiudono il percorso della mostra nelle due direzioni. I visitatori sono accolti infatti da Leonesse, due sculture-architetture in pietra leccese, che al loro interno contengono resti di conchiglie e ossa di animali, mentre al termine del percorso, è esposto il gruppo scultoreo Cani (Bruno e Tre), due statue in alluminio adagiate su un tappeto: le figure sono soglia, monito e protezione.
Il rapporto con il mondo naturale e animale è centrale nel lavoro di Chiara Camoni e diventa evidente nella costruzione del percorso espositivo, che è stato concepito come un giardino o una passeggiata in un bosco, dove anche la luce naturale e le ombre svelano e nascondono un paesaggio metafisico. Forme zoomorfe, tappeti con trame di erbe e stampe vegetali influiscono sull’esperienza e sui movimenti dei visitatori, come la nuova serie realizzata nel 2023 per l’occasione, Serpenti. Queste sculture - formate da assemblaggi di scaglie di onice o da elementi in porcellana - disposte a pavimento ostruiscono e determinano il passaggio del pubblico in specifiche aree dello spazio. Mentre l’idea di rifugio domestico e riparo è evocata dalla presenza di diverse tende e drappi appesi. Si tratta di installazioni composte da stampe vegetali su tessuto, spesso prodotte durante laboratori organizzati dall’artista, ottenute pressando piante e fiori direttamente su seta o cotone: le tracce colorate creano motivi astratti o antropomorfi.
La mostra è visitabile a ingresso gratuito nei seguenti orari di apertura: giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 10.30 alle 20.30. Per info 02 66111573.