Salomon Shylock, con Elia Schilton

Elia Shilton
Teatro Franco Parenti Cerca sulla mappa
DA Sabato27Gennaio2024
A Domenica28Gennaio2024

Sabato 27 e domenica 28 gennaio 2024 (sabato alle 16.30, domenica alle 17.45) la Sala Grande del Teatro Franco Parenti di Milano (via Pier Lombardo 14) ospita, in occasione del Giorno della Memoria e in prima mondiale, la lettura scenica di Salomon Shylock di Mario Diament (ideazione e cura di Andrée Ruth Shammah, con la collaborazione di Raphael Tobia Vogel): in scena Elia Schilton, Fausto Cabra, Alberto Onofrietti, Alessandro Fella, Carlo Ragone, Sara Bertelà, Antonello Fassari e Elena Lietti.

Di tutti i cattivi di Shakespeare - quell’eccezionale panoplia di assassini, traditori,personaggi ambiziosi, manipolatori e tiranni - Shylock è probabilmente il più disprezzato e il più frainteso. Eppure, la sua grandezza è tale che molti attori e registi hanno cercato, non sempre con successo, di recuperare un po’ di umanità da Shylock come modo per bilanciare il messaggio inquietante della pièce. Shakespeare presenta Shylock come l’archetipo dello spietato usuraio, una caricatura che corrispondeva all’immagine che l’Inghilterra elisabettiana aveva degli ebrei senza conoscerli, poiché erano stati espulsi dall’isola trecento anni prima.

Il pregiudizio antisemita, che nel mondo elisabettiano era principalmente religioso e basato sulla classe, nell’Italia di Mussolini divenne una politica di stato. Da qui l’importanza di situare l’azione di Salomon Shylock in quel particolare momento. La storia rimane lastessa, ma il contesto è cambiato. Antonio è un influente ideologo fascista che investe i suoi soldi all’estero. Bassanio è un fanatico Camicia Nera che perde i suoi soldi nel gioco e spera di riprendersi sposando Porzia, figlia di un potente industriale. E Shylock è un modesto banchiere che cerca dinavigare nelle acque turbolente della imminente catastrofe.

In questa nuova realtà, i ruoli si sono invertiti. Lo status di vittima di Shylock, che nell’opera di Shakespeare è oscurato dalla negativa rappresentazione dell’ebreo, è chiaramente evidente nell’Italia di Mussolini. Un’interpretazione che assume una particolare importanza in questi tempi turbolenti, quando l’antisemitismo è riemerso nei luoghi più imprevedibili in tutta la sua violenza e irrazionalità.

Biglietto 5 euro. Sabato 27 gennaio, dopo lo spettacolo, è in programma l'incontro a ingresso gratuito Vivere, nonostante tutto con Roy Chen. Per ulteriori informazioni contattare la biglietteria del Teatro Parenti telefonando al numero 02 59995206.

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