Il progetto prevede un’opera di restauro completo del Monumento e della Cripta, con la finalità, in via preliminare, di eliminare le infiltrazioni di acqua, causa del forte degrado della struttura. Una volta terminati gli interventi all'esterno, realizzati dalla Direzione Tecnica e Arredo Urbano, l’area Funebri e Cimiteriali del Comune di Milano prevede la realizzazione di una campagna di diagnostica comprendente una mappatura del degrado, un’esplorazione georadar sia sulle pavimentazioni che sulle murature e un’analisi chimico fisica eseguita su una base di prelievi. Tutte azioni propedeutiche alla successiva posa di un’apparecchiatura elettronica in grado di rimuovere la causa all’origine dell’umidità da risalita.
Accanto al restauro della Cripta, l'intervento prevede il recupero e lo studio dei resti scheletrici lì conservati. Questa fase del progetto vede come responsabile la professoressa Cristina Cattaneo, docente di Medicina Legale dell’Università degli Studi di Milano e fondatrice del Labanof (Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense della Statale di Milano), che si occuperà del coordinamento e delle analisi del materiale: «con lo studio dei resti umani che giacciono nel monumento delle Cinque Giornate, la scienza potrà restituire dignità, identità e storia a queste vittime rimaste per così lungo tempo nell'ombra».
«L'Università degli Studi di Milano è onorata e lieta di partecipare a questo progetto antropologico e scientifico così utile a ricostruire uno degli eventi più importanti della storia della città», dichiara la professoressa Maria Pia Abbracchio, prorettrice vicaria e con delega a Ricerca e Innovazione. Obiettivo primario delle analisi della professoressa Cattaneo e del suo team è determinare il profilo biologico (sesso, età, statura, etnia, malattie) della popolazione (o delle popolazioni, nel caso non ci fossero solo i patrioti) sepolta all’interno del monumento delle Cinque Giornate. Potremo così portare a compimento la volontà, presente fin dai tempi dei fatti, di dare un nome a tutti i morti, che dovevano infatti, prima della sepoltura, rimanere esposti fino ad avanzata putrefazione, annotando connotati e contrassegni utili a poterli identificare in futuro. Questa missione contribuirà anche a ricostruire la struttura demografica e paleopatologica della popolazione di Milano che ha combattuto contro l’esercito Austrungarico, fornendo informazioni di grandissimo interesse generale».
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