Aggiornamento 23/02: da sabato 24 febbraio 2024 sono revocate le limitazioni di primo livello nei comuni sopra i 30 mila abitanti e in quelli aderenti all'Accordo per la qualità dell'aria nelle province di Milano, Monza e Brianza e Brescia. I divieti antismog restano così in vigore nelle province di Cremona, Lodi e Pavia.
Milano, 22/02/2024.
Non è cessato l'allarme smog a Milano e in Lombardia: dopo tre giorni di attivazione delle misure temporanee di primo livello per il miglioramento della qualità dell'aria, la giornata di controllo di giovedì 22 febbraio 2024 ha portato alla revoca delle stesse solo in due delle nove province lombarde coinvolte: a partire da venerdì 23 febbraio 2024 i divieti anti smog vengono disattivati nelle province di Bergamo e Como, mentre restano ancora attive in quelle di Milano, Brescia, Cremona, Lodi, Monza e Brianza e Pavia.
I divieti includono la limitazione alla circolazione tutti i giorni nella fascia 7.30-19.30 (compresi sabato e domenica) per tutti i veicoli Euro 0 e 1 di qualsiasi alimentazione e per i veicoli Euro 2, 3 e 4 a gasolio. Le misure sono valide anche per i mezzi con il dispositivo Move-In e coinvolgono inoltre i veicoli Euro 4 diesel commerciali, anche se con filtro antiparticolato, e gli Euro 0 e 1 a Gpl e metano: queste ultime - oltre all'estensione al weekend - sono le uniche aggiunte a Milano rispetto ai divieti già vigenti con Area B.
La validità delle suddette misure antismog riguarda tutti i comuni sopra ai 30 mila abitanti e quelli che volontariamente hanno firmato il protocollo. Nel caso della provincia di Milano, oltre al capoluogo, le limitazioni restano vigenti nei comuni di Abbiategrasso, Bollate, Cernusco sul Naviglio, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Cormano, Corsico, Legnano, Paderno Dugnano, Pioltello, Rho, Rozzano, San Donato Milanese, San Giuliano Milanese, Segrate e Sesto San Giovanni.
Oltre al blocco del traffico delle auto, le limitazioni antismog di primo livello riguardano anche riscaldamento e agricoltura e in questo caso valgono in tutti i comuni delle province coinvolte (anche se sotto i 30 mila abitanti). Restano dunque in vigore il divieto di utilizzo di generatori di calore domestici a biomassa legnosa - in presenza d'impianto di riscaldamento alternativo - con emissioni inferiori o uguali a 3 stelle e il limite a 19 gradi delle temperature all'interno degli edifici (abitazioni ed esercizi commerciali), con tolleranza di 2 gradi. Relativamente alle limitazioni in agricoltura, è vietato lo spandimento dei reflui zootecnici, salvo iniezione diretta o interramento immediato. Altri divieti sono relativi a tutte le combustioni all'aperto come quelle da residui vegetali, falò rituali, barbecue e fuochi d'artificio.