Dal 28 febbraio al 26 giugno 2024 si svolge al Museo Bagatti Valsecchi di Milano (via Gesù 5) il ciclo di incontri Tea Talks: conversazioni d’arte a Casa Bagatti Valsecchi, ideato con l’obiettivo di far vivere l’atmosfera che si respirava nella dimora a fine Ottocento e dedicato a intriganti temi di storia dell’arte selezionati per dar voce alle affinità con la collezione permanente del museo.
Sorseggiando del tè offerto insieme a dolci biscotti, gli appuntamenti sono concepiti come dialoghi a due voci tra Susanna Gualazzini (storica dell’arte e curatrice della Galleria Biffi Arte di Piacenza) e Aurora Ghezzi (responsabile degli archivi, delle collezioni e della documentazione del Museo Bagatti Valsecchi). Le due relatrici affronteano le tematiche da una duplice prospettiva: ogni incontro è introdotto da Susanna Gualazzini che propone curiosi temi storico-artistici affrontandoli da diverse angolazioni ed è concluso da Aurora Ghezzi che indaga gli stessi argomenti partendo dalle opere che ogni giorno si possono ammirare nelle sale del Museo Bagatti Valsecchi.
Sono previsti 6 incontri, ognuno in programma dalle 17.30 alle 19.00 al costo di 10 euro (abbonamento all'intero ciclo 50 euro); info e prenotazioni via email. Di seguito il programma completo della rassegna.
Mercoledì 28 febbraio - La natura e i suoi simboli: fiori, piante e frutti meravigliosi
Nella pittura europea, il mondo della natura si carica spesso di significati simbolici affascinanti, convocando sulla tela connessioni e riferimenti difficilmente percepibili dal fruitore moderno. Quella che sembra essere una semplice natura morta può celare un significato complesso, dove ogni singolo frutto, o fiore, o animale custodisce una valenza trasversale. Per l'occasione vengono esplorati alcuni di questi contenuti, fra i più ricorrenti all’interno della tradizione figurativa europea e in alcune opere della collezione Bagatti Valsecchi, cercando di risvegliare quel meraviglioso gusto per il linguaggio simbolico che ha a lungo accompagnato l’invenzione dei maestri del passato e che, purtroppo, si è un po’ smarrito per strada.
Mercoledì 27 marzo - Gli accessori preziosi
Cosa ci fa, appuntata sul petto di Elisabetta I, ritratta da Nicholas Hilliard, una sontuosa fenice d’oro e pietre preziose? E perché la contestuale presenza di due anelli (uno con smeraldo e unocon rubino) segnala tanto l’avvenuta promessa di fidanzamento quanto la celebrazione matrimoniale? La presenza di accessori preziosi nella ritrattistica fra Cinquecento e Seicento, non soltanto risponde a una funzione decorativa in linea con la moda dell’epoca, ma offre anche un importante indizio sullo status sociale e anagrafico dell’effigiato. E in alcuni casi, proprio come quello del ritratto di Elisabetta I, o della Santa Giustina della collezione Bagatti Valsecchi, può alludere a inclinazioni caratterialiche solo un pubblico erudito e colto poteva cogliere.
Mercoledì 24 aprile - Il ritratto: il volto racconta
Il ritratto è uno dei temi più antichi della storia dell’arte e, nel contempo, uno fra i più complessi e ricchi di potenzialità espressive. Ma è anche il luogo in cui l’originalità dei maestri si esprime con soluzioni creative spesso con significati allegorici e simbolici. Vengono analizzate alcune delle forme di questo suggestivo genere artistico, per poi intercettare gli esemplari presenti all’interno della collezione Bagatti Valsecchi.
Mercoledì 15 maggio - Segno e gesto: abitare lo spazio
Il significato delle immagini rappresentate nelle opere d’arte è sempre stato esplicitato da un efficace linguaggio non verbale, un’espressione immediatamente comunicativa fondata su codici che si sono sviluppati e consolidati nel tempo. I personaggi che animano dipinti e sculture sono ovviamente muti ma si rivolgono ugualmente all’osservatore esprimendosi attraverso il linguaggio del corpo. Gesti, pose e segni hanno efficacemente sostituito le parole imprimendo un messaggio carico di significato comprensibile a tutti.
Mercoledì 5 giugno - Falsi e falsari: una passione irresistibile
Negli ultimi decenni dell’Ottocento in Europa si sviluppò un vivo interesse per l’arte dei primitivi italiani che causò la proliferazione di svariate attività tese al recupero, al restauro, al rifacimento e alla copia di pitture esculture del Tre e Quattrocento. Per assecondare le esigenze di mercato, un variegato universo di mediatori, piccoli commercianti, esperti improvvisati, amatori e collezionisti iniziò così ad orbitare attorno alle città toscane, umbre e laziali per intercettare le nuove esigenze del pubblico. Attraverso l’approfondimento di alcune delle figure di falsari più emblematiche, si giunge ad indagare l’operato di Alceo Dossena, autore di un significativo rilievo esposto nelle sale del Museo Bagatti Valsecchi.
Mercoledì 26 giugno - Vivere da collezionisti
Nel XIX secolo il fenomeno del collezionismo divenne l’emblema del prestigio politico e culturale acquisito dalle famiglie nobiliari. Vengono analizzate prima le raccolte di alcuni dei più importanti collezionisti ottocenteschi e poi viene approfondito il modus operandi adottato dai fratelli Bagatti Valsecchi per improntare la propria personalissima collezione neorinascimentale. Partendo dalla lettura di inediti documenti, si indaga sul mercato di riferimento dei due nobiluomini: da chi acquistavano le loro opere? Che valore avevano? È così possibile tratteggiare una vivace cornice attorno alle vicende del collezionismo Bagatti Valsecchi per indagare i protagonisti del mercato artistico della seconda metà dell’Ottocento.