Papaveri Rossi, con Massimiliano Cividati e la regia di Sergio Maifredi

Dopo aver attraversato l’Asia centrale e il Medio Oriente nel dicembre del 1943 la colonna arriva in Italia, il 18 maggio 1944 combatte a Montecassino e sfonda la linea Gustav: sconfiggono i tedeschi e aprono la strada agli alleati verso la liberazione dell’Italia. Da allora Montecassino fa parte della storia della Polonia. Fra i soldati c’erano poeti, scrittori, attori, musicisti, intellettuali che si erano opposti ai totalitarismi e alla dittatura. Uno di loro, Feliks Konarski, la notte della battaglia finale scrive Papaveri rossi a Montecassino, destinata a diventare la più popolare canzone di resistenza antinazista e antisovietica in Polonia.

Nel 1943 va in scena il primo di tanti spettacoli del Teatro Drammatico del Secondo Corpo d’Armata, che durante la traversata si esibisce in una strana ed eccezionale tournée. Il Generale Anders combatte e intanto nutre una società civile. Alla fine della guerra va in esilio con gran parte della sua armata in Gran Bretagna e alla sua morte chiede di essere sepolto a Montecassino insieme ai suoi soldati, dov’è scolpita nella pietra la frase: Per la vostra e la nostra libertà, noi soldati polacchi abbiamo dato l’anima a Dio, il corpo all’Italia e il cuore alla Polonia.

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