È con Cesare Lombroso, Alexandre Lacassagne e altri cosiddetti antropologi criminali, che tra la metà del XIX e gli inizi del XX secolo il tatuaggio viene associato ai marginali, ai carcerati, ai devianti. Nasce così il pregiudizio nei confronti di una pratica considerata primitiva e atavica, indegna dell’uomo civilizzato, con la conseguente affermazione all’interno di specifiche subculture che l’hanno orgogliosamente presidiato fino al recente successo di massa planetario, che lo ha reso una modifica del corpo socialmente accettata, nonché estremamente popolare.
All’interno di un allestimento scenografico multimediale e interattivo realizzato dallo studio di progettazione e design Dotdotdot, una ricca documentazione di oggetti, reperti storici, strumenti, materiali sonori, videoinstallazioni, infografiche, stampe, incisioni, testi e riproduzioni provenienti da svariate istituzioni e raccolte museali, come il Museo archeologico dell’Alto Adige dedicato al ritrovamento dell'Uomo venuto dal ghiaccio, il Museo di antropologia criminale Cesare Lombroso dell’Università di Torino, il Museo Nazionale delle arti e tradizioni popolari di Roma e il Museo Pontificio, Delegazione Pontificia per il Santuario della Sanata Casa di Loreto, fino alle collezioni private del Queequeg Tattoo Studio & Museo di Gian Maurizio Fercioni a Milano.
A partire da Ötzi, il più antico uomo tatuato il cui corpo sia stato finora rinvenuto in stato di mummificazione naturale, fino agli antichi Egizi con la testimonianza fondamentale della mummia della donna tatuata di Deir El Medina, il percorso accompagna il visitatore in un suggestivo collage caleidoscopico di immagini, colori ed esperienze raccontate da tatuatori/tatuatrici di oggi, che introducono il pubblico alla sfaccettata realtà del tatuaggio contemporaneo e in una continua appropriazione e reinterpretazione di significati e messaggi culturali.
La mostra è visitabile nei seguenti orari di apertura: lunedì dalle 14.30 alle 19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica dalle 9.30 alle 19.30; giovedì e sabato dalle 9.30 alle 22.30 (ultimo ingresso un'ora prima della chiusura). Per info 02 54917.