La versione originale dello spettacolo è un monologo in cui il coreografo, al computer, racconta la storia della sua vita, componendo un autoritratto attraverso le sue coreografie, proiettate sullo schermo in alcuni estratti. Nel riadattamento di D’Agostin le coreografie di Bel sono reinterpretate dal vivo: Jérôme Bel diventa, dunque, un pretesto per riunire sulla scena una collettività di danzatori e artisti di diversa provenienza e formazione, invitati ad affollare il palcoscenico dei loro ricordi, tra folli danze e formidabili intese.
Il coreografo, inoltre, reinventa lo spettacolo estendendo il concetto di sostenibilità: non solo una riflessione sull’ambiente, ma anche una modalità di guardare alle relazioni di ciascun individuo con il contesto e la comunità in cui vive. In scena, oltre a Chiara Bersani, artisticamente legata sia a D’Agostin sia a Bel, 18 interpreti con corpi, storie e personalità diversi: nove professionisti del mondo della danza italiana, di cui rappresentano varie epoche e approcci e che sono tra loro legati da affinità umana e artistica, e nove performer non professionisti attivi nel territorio milanese.
Questi gli interpreti dello spettacolo: Caterina Basso, Marta Ciappina, Alessandra Cristiani, F. De Isabella, Alessandra De Santis, Stefano Roveda, Lucia Sauro, Pablo Tapia Leyton, con la partecipazione straordinaria di Chiara Borgia (Teatro alla Scala); e con Livia Brambilla, Francesco Cigada, Nicoletta Pedraglio, Letizia Pepori, Dora Sabattini, Carlantonia Sassi, Angelica Schiavoni, Filippo Tuccimei e Ornella Vinci.
oppure