Attenzione, la mostra è prorogata a domenica 10 novembre 2024.
Dal 13 aprile al 13 ottobre 2024 la Triennale di Milano (viale Alemagna 16) ospita la mostra Io sono un drago: la vera storia di Alessandro Mendini, ampia retrospettiva sull’opera di Alessandro Mendini (1931-2019), architetto, designer, artista e critico milanese, uno dei teorici e promotori del rinnovamento del design italiano.
Realizzata in collaborazione con l’Archivio Alessandro Mendini, curata da Fulvio Irace, con progetto di allestimento firmato da Pierre Charpin, la mostra è allestita nello Spazio Cubo della Triennale, mentre nell'Impluvium, dal 16 aprile al 13 ottobre 2024 viene presentata un'installazione ideata da Philippe Starck. La retrospettiva e l’installazione - due progetti inediti, pensati appositamente per gli spazi del Palazzo dell’Arte - nascono dallo stretto legame che sia la Triennale di Milano, sia la Fondation Cartier hanno intrattenuto con Mendini.
Nello Spazio Cubo sono esposti oltre 400 lavori di formati, materiali e soggetti differenti, opere provenienti da numerose collezioni pubbliche e private, in particolare, quelle dell'Archivio Alessandro Mendini, della Fondation Cartier, della Triennale, del Museo Abet Laminati, del Groninger Museum, del Vitra Design Museum, di Alessi e di Bisazza. Il titolo della mostra Io sono un drago riprende uno dei più emblematici autoritratti di Alessandro Mendini e vuole sottolineare la complessità della sua figura all’interno della scena del design, dell’architettura e dell’arte internazionale. L’esposizione intende restituire lo sguardo di Mendini sul mondo, la sua empatia verso gli oggetti di tutti i giorni, il mistero della poesia, capace di trasformare anche ciò che è banale in una sorpresa che rivela l’incanto del quotidiano.
Il progetto espositivo, a cura di Pierre Charpin, interpreta il concetto del drago come coacervo dei nuclei tematici caratteristici del metodo Mendini: un arcipelago di isole che ne caratterizzano i vari momenti storici e al contempo i fili di sotterranea continuità, che consentono di dare all’apparente eterogeneità della sua incessante ricerca una sostanziale continuità, basata sulla sua stessa esperienza umana. Entrando nella grande sala, il visitatore si trova immerso in un unico ambiente sottolineato da un grande asse che congiunge idealmente la Petite Cathédrale, alla Tête Géante sullo sfondo della scala di Muzio: una piccola architettura e una grande testa a esemplificare il lavoro di Mendini sulle scale della percezione.
ll percorso espositivo si articola in sei nuclei tematici: Identikit, dove viene esposta la serie degli autoritratti che, con tecniche e formati differenti, Mendini ha realizzato nel corso di tutta la sua vita; La sindrome di Gulliver, una successione di oggetti fuori scala, da quelli extralarge - come la Poltrona di Proust e la Petite Cathédrale, entrambe appartenenti alla collezione della Fondation Cartier, che accolgono in mostra il visitatore - alle riduzioni di formato di alcuni progetti realizzati per Alessi; Architetture, che presenta i lavori architettonici dell’Atelier Mendini, tra cui il Groninger Museum, il Mediazentrum Madsack ad Hannover, le tre stazioni della Metropolitana di Napoli e gli ultimi lavori in Corea del Sud, dall’Olympic Stadium al quartiere Posco a Seul; Fragilismi, nucleo dedicato alla ricerca che ha portato al manifesto del fragilismo, disegnato da Mendini su invito della Fondation Cartier: un elogio della fragilità della terra in un mondo segnato dalle guerre e dalla violenza; Radical Melancholy, sezione dedicata agli anni del radical design, di cui Mendini fu uno dei principali teorici; e Stanze, dove vengono presentate tre delle camere progettate da Mendini, ambienti immersivi in cui si accumulano citazioni, ricordi, sogni e incubi.
What? A homage to Alessandro Mendini by Philippe Starck è una installazione site-specific ideata da Philippe Starck, tra i più brillanti progettisti del nostro tempo, che ha condiviso con Alessandro Mendini esperienze creative e professionali. What? è un'installazione immersiva che porta i visitatori nel subconscio e nell’universo creativo di Mendini attraverso gli occhi visionari di Philippe Starck: un viaggio impressionistico, guidato da suoni e immagini in costante trasformazione. Il progettista francese ha coinvolto nel progetto Soundwalk Collective, collettivo di artisti e musicisti fondato da Stephan Crasneanscki e riconosciuto a livello internazionale per i suoi concept album, installazioni sonore e performance dal vivo, spesso in collaborazione con artisti, musicisti e scrittori tra i quali, di recente, Jean-Luc Godard, Nan Goldin e Patti Smith.
Nella sala cinema viene infine proiettato un documentario di Francesca Molteni che ripercorre la vita e l’opera di Alessandro Mendini.
La mostra, che inaugura in occasione della Milano Art Week 2024, è visitabile nei seguenti orari di apertura: dal martedì alla domenica dalle 11.00 alle 20.00 (ultimo ingresso alle 19.00); lunedì chiuso. In occasione della Milano Design Week 2024, dal 15 al 21 aprile, la mostra è aperta tutti i giorni dalle 11.00 alle 21.00 (ultimo ingresso alle 20.00). Biglietti: intero 15 euro, ridotto 12 euro, studenti 7,50 euro; per info 02 72434239.