Il Loggiato Ovest, i portali degli Scaloni d’Onore e il Cortile d’Onore si trasformano invece nel manifesto del design brasiliano curato da Bruno Simões e organizzato da ApexBrasil che si ispira alla pianta Coccoloba gigantifolia recentemente scoperta in Amazzonia e nota per le sue caratteristiche di resilienza e originalità. Le 50 aziende e studi di designer indipendenti selezionati riflettono il tempo presente e le creazioni provengono da diverse regioni del paese, realizzate con materiali e tecniche differenti, ispirate alla cultura brasiliana e al paesaggio. L'accesso all'esposizione avviene attraverso le due imponenti scale ai lati del vestibolo dell'università e che ospitano un'installazione immersiva che evoca l'importanza dell'acqua e della luce nel processo di fotosintesi. Il disegno organico della natura si manifesta sia nella scenografia firmata Estojo Arquitetura, sia nei pezzi e nei loro usi innovativi e sensibili dei materiali naturali.
Il Loggiato Est brilla invece grazie a Path of Visions di Arik Levy per Sans Souci: elementi specchianti sospesi e tenuti insieme mediante cavi e giunti snodabili che ruotano in maniera casuale creando un continuo gioco di moltiplicazione spaziale, che sovrappone le immagini dell’architettura, del paesaggio e delle persone. L’installazione prosegue nel Cortile d’Onore, dove le sfaccettature della scultura Ghost dialogano con un’altra composizione riflettente che, posta a parete, proietta luce e riflessi in modo prismatico.
Tra le opere ci sono anche lampadari-scultura: Unlocking No.3 flavours, spiraliforme (1,20 x 1,50) disegnato da Alessandra Baldereschi per No.3 Gin che interpreta e immagina di rendere visibile con un tocco delicato e fiabesco, l’aroma del gin; e Scomposizione di un volo di Federica Marangoni che, con il supporto della vetreria muranese Simone Cenedese, rappresenta con una struttura volutamente classica gabbiani di cristallo con le zampe che corrono anche lungo il tubo centrale quasi a volerlo sostenere, è metafora della vita di una città d’acqua, presenza estetica forte, che unisce simbolicamente il bene e il male, l’aria e la terra.
Infine, 100% Arabica, un viaggio alla scoperta tra design e sostenibilità è il progetto per le sale stampa della mostra presso l’Università degli Studi di Milano che si ispira alle piantagioni di caffè Arabica, con pareti rivestite con una carta da parati che raffigura le piante di caffè. L’allestimento dello spazio, curato da Carlo Bach, direttore artistico di illycaffè in collaborazione con Kartell, intende evidenziare il know-how italiano in un confronto costruttivo con le culture di altri paesi, fatto di ricerca, innovazione, sperimentazione improntate ai principi universali di sostenibilità e tutela dei luoghi, tanto che gli arredi sono realizzati con lo scarto delle capsule.