Milano, 21/03/2019.
Lo splendido paradosso della bellezza italiana è l’essere insieme quotidiana e straordinaria, a volte sontuosa ed esplicita, altre nascosta e ferita, ma sempre così profondamente nostra da definire chi siamo e ricordarci gli innumerevoli intrecci che hanno tessuto le nostre origini, lasciando impronte nel nostro patrimonio culturale quasi fossero indizi. Sabato 23 e domenica 24 marzo 2019 il Fai - Fondo Ambiente Italiano invita tutti a partecipare alle Giornate Fai di Primavera, manifestazione giunta alla ventisettesima edizione che negli anni è diventata una grande cerimonia collettiva.
Le Giornate Fai di Primavera 2019 vede protagonisti 1100 luoghi aperti in 430 località d'Italia: luoghi spesso inaccessibili ed eccezionalmente visitabili in questo weekend, durante il quale è possibile sostenere la Fondazione con un contributo facoltativo o con l’iscrizione. In particolare a Milano e in Lombardia è possibile visitare 171 beni solitamente chiusi al pubblico, grazie all’impegno di più di 2000 volontari.
All’accesso di ogni bene è richiesto un contributo facoltativo, preferibilmente da 2 a 5 euro, a sostegno dell’attività del Fai. Per chi è già iscritto e per chi si iscrive per la prima volta durante l’evento sono dedicate visite esclusive, accessi prioritari ed eventi speciali.
Ma quali sono i luoghi aperti a Milano in occasione delle Giornate Fai di Primavera 2019? Di seguito l'elenco completo, con orari e informazioni, dei luoghi aperti in provincia di Milano; l'ultimo ingresso è generalmente consentito 30 minuti prima dell'orario di chiusura (per conoscere le aperture in tutta la Lombardia e nell'intero paese, consultare il sito del Fai, dove è vengono anche segnalate eventuali modifiche di orari e variazioni di programma in caso di condizioni meteo avverse e la possibile chiusura anticipata delle code in caso di grande affluenza di pubblico).
Milano, Villa Necchi Campiglio (via Mozart14; orario sabato e domenica 10.00-18.00, con visite solo su prenotazione) - Un gioiello architettonico nell'angolo più silenzioso di Milano. Una raffinata casa degli anni '30, un delizioso giardino dove sostare all'ombra delle grandi magnolie, un viaggio tra arredi preziosi che restituiscono fedelmente l'atmosfera di vivace mondanità dell'alta borghesia milanese.
Milano, Palazzina Appiani (viale Byron 2 presso Arena Civica, Parco Sempione; orario sabato e domenica 10.00-18.00) - Rivolta verso l’Arena progettata da Luigi Canonica nel 1807 su modello degli antichi anfiteatri romani, Palazzina Appiani nasce come tribuna d’onore o palco per ospitare la famiglia di Napoleone. È oggi una delle poche testimonianze architettoniche degli ambiziosi piani urbanistici per Milano concepiti dall’imperatore francese nella sua breve stagione di governo, tra il 1796 e il 1814. Nel salone d’onore, cuore della struttura, spicca un fregio rievocante un lungo corteo trionfale, su modello dei bassorilievi di epoca romana.
Milano, Residenza Vignale (via Enrico Toti 2; orario sabato e domenica 10.00-18.00) - Costruita nel 1905 da un principe austriaco desideroso di risiedere a Milano, la dimora fu progettata dall’austriaco Adolf Loos, figura di spicco nell’architettura della Vienna fin de siècle. La facciata, di taglio semplice e pulito, unisce elementi decorativi di gusto viennese e di liberty milanese. Ma è l’interno a riservare il vero incanto: l’atrio a doppia altezza accoglie i visitatori con il magnifico scalone disegnato da Loos e ci introduce nei grandi saloni. Dopo la morte del principe la casa passò nelle mani di diversi proprietari, negli anni ’50 venne sopraelevata di alcuni piani, ma mantenne ugualmente intatto l’antico fascino. Dopo il restauro del 2002 prese il nome di Residenza Vignale.
Milano, Palazzo Isimbardi (corso Monforte 35; orario sabato e domenica 10.00-19.00) - Sede dal 1935 della Provincia e dal 2015 della Città Metropolitana di Milano, Palazzo Isimbardi ha una storia molto antica. I suoi affreschi, le sale riccamente decorate, il giardino e le sue collezioni d’arte, sono la testimonianza del rimaneggiamento avvenuto nel corso dei secoli, secondo i gusti e la volontà dei proprietari che lo abitarono. La prima testimonianza risale ai Conti Taverna, che nel XVI secolo scelsero il palazzo come villa di campagna: la dimora era situata fuori dalle mura, sulla strada per Borgo Monforte, considerata il Giardino di Milano, il Viridarium. Nel Settecento la proprietà passò alla nobile famiglia Isimbardi, che volle realizzare al suo interno i cicli pittorici con le gesta degli antenati illustri. Acquistato nel 1918 dal ricco industriale italiano Franco Tosi, i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale ne danneggiarono gravemente l’architettura.
Milano, Gucci Hub (via Mecenate 79; orario sabato e domenica 10.00-18.00, ingresso esclusivo per gli iscritti al Fai con possibilità di iscrizione in loco) - Gucci Hub è un complesso ricco di memorie per Milano: la ex-fabbrica aeronautica Caproni, costruita nel 1915, riprese vita nel 2014 quando Gucci scelse quest’area per farne la sede dei propri uffici, recuperando il patrimonio architettonico preesistente e al contempo soddisfacendo le esigenze di un moderno headquarter lavorativo. Il restauro ha valorizzato i caratteri formali dell’architettura industriale degli anni ‘20, in un continuo dialogo tra volumi e spazi esterni, verde e luce naturale. Il complesso ha una superficie di 35.000 metri quadri ed è al 100% sostenibile e certificato Leed Gold. Al centro svetta una torre di sei piani costruita ex-novo, con le pareti in vetro, che insiste su una superficie di oltre 3.000 metri quadri. L'Hangar, una volta utilizzato per l'assemblaggio dei velivoli Caproni, è stato anch'esso recuperato per una superficie totale di 3.850 metri quadri, dei quali 2.000 metri quadri ospitano le sfilate del marchio del Gruppo Kering.
Milano, Palazzo Pusterla (piazza Sant'Alessandro 4; orario sabato e domenica 10.00-18.00, ingresso esclusivo per gli iscritti al Fai con possibilità di iscrizione in loco) - Palazzo Pusterla, fu dimora dell’antica famiglia longobarda dei Pusterla. Oggi si presenta nella sua veste seicentesca, anche se ulteriori rifacimenti furono fatti nell’Ottocento per mano di Luigi Canonica. Attualmente è sede di Banca Generali, che destina gli spazi interni a promuovere e valorizzare l’arte anche attraverso l’allestimento di mostre temporanee. Ora ospita la mostra Hana To Yama di Linda Fregni Nagler dedicata alla fotografia giapponese.
Milano, Palazzo Mezzanotte (piazza degli Affari 6; orario sabato e domenica 10.00-18.00) - Sede della Borsa Italiana, icona e centro effettivo della vita finanziaria nazionale dal 1932, il monumentale edificio affacciato su piazza degli Affari è stato ribattezzato Palazzo Mezzanotte in ricordo dell’architetto che l’ha progettato. Le vicende legate alla sua fondazione e costruzione, nonché alla vita all’interno della Borsa, sono testimonianza e documento dei momenti salienti della storia economica e non solo di Milano e d'Italia. Nel corso della visita è possibile accedere all’ex Sala delle Grida e agli scavi romani, nonché ammirare le decorazioni in ceramica a parete disegnate dall’artista Giò Ponti per l’antica Taverna Ferrario che raffigurano ornamenti ad arabeschi e sei figure femminili simboli dell’antico mercato dei Grani e dei Cereali.
Milano, Sant'Antonio Abate (via Sant'Antonio 5 ; orario sabato e domenica 10.00-18.00) - La chiesa di Sant’Antonio Abate, nella omonima via nel centro di Milano, fu costruita a metà del XIII secolo, rimaneggiata nel XV secolo e in gran parte modificata alla fine del XVI secolo quando passò ai Teatini. Esternamente caratterizzata da una facciata spoglia, stupisce all’interno per lo splendore della decorazione barocca. Siamo nell’epoca della Controriforma e l’arte deve stupire: le opere dei Carloni, dei Procaccini, del Molosso, del Campi la rendono un museo del barocco milanese. Il 17 fennaio 1773 il giovane Mozart eseguì per la prima volta il suo mottetto Exsultate jubilate suonando l’organo della chiesa.
Milano, Istituto Tecnico Cattaneo (piazza Vetra 9; orario sabato e domenica 10.00-18.00) - Il più antico Istituto Tecnico cittadino ha sede in un palazzo degli anni '30, situato nel centro di Milano e si affaccia su piazza Vetra e sull’antica basilica di San Lorenzo: un contesto urbano di particolare interesse. L’edificio fu costruito tra il 1933 e il 1934 su progetto dell’ingegner Vincenzo Sarti come nuova sede della Reale scuola tecnica, storico istituto nato per volontà del governo austriaco nel 1841 allo scopo di formare il personale necessario al progresso industriale della Lombardia. L’imponente facciata presenta tre grandi portali e quattro monumentali semicolonne; dall’ingresso si accede a un vasto atrio in marmo con lapidi commemorative, all’aula magna a doppia altezza e alle scale che conservano intatto lo stile déco e l’arredo originario dell’epoca. L’Istituto custodisce un prezioso patrimonio di libri antichi, documenti e strumenti di carattere scientifico.
Milano, Omv Squadra Rialzo Milano Centrale (viale Monza 113; orario sabato e domenica 10.00-17.00 sabato e domenica) - Le Officine per la Manutenzione delle Vetture (Squadre Rialzo in gergo ferroviario) erano destinate a provvedere alla verifica e manutenzione dei veicoli che riportavano lievi guasti. Dal primo Dopoguerra le Ferrovie dello Stato diedero impulso al potenziamento di tali impianti e alla costruzione di nuovi, come accadde per la Squadra Rialzo di Milano Centrale, costruita nel 1931 nell’ambito del progetto della nuova stazione e alle opere di ammodernamento e potenziamento del nodo di Milano. Gli standard costruttivi prevedevano il meglio della tecnologia e un’organizzazione con moderni sistemi di lavorazione. Erano previsti capannoni per le lavorazioni ai veicoli, piazzali per il loro ricovero, macchine utensili per la lavorazione di legno e metalli, compressori d’aria per le lavorazioni con attrezzi pneumatici e per le prove delle apparecchiature del freno continuo, cavalletti per il sollevamento (rialzo) dei veicoli, impianti per il lavaggio e la disinfezione degli stessi. Accesso parziale ai disabili.
Milano, Palazzo della Banca d'Italia (via Cordusio 5; orario sabato e domenica 10.00-18.00) - Dopo il successo delle Giornate Fai del 2012 e del 2017, riapre il Palazzo della Banca d’Italia con i suoi saloni ricchi di opere d’arte: oltre agli arredi originali si possono ammirare capolavori di Balla, Guttuso, Giò Pomodoro e Hayez. Edificato tra il 1907 e il 1912, su progetto di Luigi Broggi e Cesare Nava, per volere dell’allora presidente della Banca d'Italia, Tommaso Bertarelli, richiama lo stile greco-romano. È un edificio monumentale: portone d'ingresso tra due gigantesche colonne doriche, sormontato da quattro cariatidi in marmo di Carrara, con un’ampia gradinata di marmo e cancellata in ferro, bronzo e marmi colorati. La visita dello storico palazzo, oltre agli spazi aperti al pubblico deputati agli uffici della banca, prevede il percorso guidato attraverso le sale della direzione, di riunione e rappresentanza, fino alla grande sala del consiglio finemente arredata e arricchita da importanti opere d’arte.
Milano, Ippodromo Snai San Siro (piazzale dello Sport 16; orario sabato e domenica 10.00-18.00) - Prossimo al secolo di storia, l’Ippodromo di San Siro è uno dei più prestigiosi palcoscenici ippici a livello internazionale, unico al mondo dichiarato monumento di interesse nazionale. Il complesso, interamente realizzato in stile liberty, è composto da piste di allenamento, scuderie, box, infrastrutture e da un giardino botanico, per una superficie di circa 1.400.000 mq. La Palazzina del Peso, punto focale ed esclusivo dell’impianto sportivo, è così denominata per l’attività di pesatura che interessa il fantino e la sua sella, prima e dopo ogni corsa. Proprietari, allenatori, allevatori, fantini, commissari e giuria, si ritrovano all'interno di questa struttura prima di recarsi alle tribune o alle piste. Presso l’Ippodromo si trova inoltre il Cavallo di Leonardo, statua di bronzo realizzata nel 1999 dalla scultrice Nina Akamu, ispirata ai disegni di Leonardo da Vinci.
Gorgonzola, Ospitale Serbelloni (via Trieste 31; orario sabato e domenica 10.00-17.00) - La costruzione dell'Ospedale, finanziata dal duca Gian Galeazzo Serbelloni, fu affidata all'architetto Giacomo Moraglia che iniziò la progettazione nel 1844 seguendo precise indicazioni sanitarie. Tre corpi di fabbrica paralleli raccordati da un corpo longitudinale costituiscono la rigida simmetria dei fabbricati. Lo snodo centrale è coperto da una cupola con lanterna in vetro, sotto cui era l'altare ben visibile dalle due corsie illuminate da finestroni posti in alto per evitare correnti d'aria. Al centro della facciata, il grande portale dà accesso ad un vestibolo illuminato da un oculo ellittico e collegato ai due cortili laterali e alle scale. All'estremità est della facciata è posta la cappella dedicata a San Giuseppe. Il cromatismo dell'edificio viene risolto mediante l'utilizzo dei materiali: granito rosa e bianco, pietra arenaria, ceppo dell'Adda, beola, cotto. L'Ospedale fu ultimato solo nel 1860 grazie al contributo di ingenti lasciti.
Legnano, Museo Fratelli Cozzi (viale Pietro Toselli 46; orario sabato 10.00-17.30, domenica 10.00-18.00) - Il Museo Fratelli Cozzi rappresenta un sodalizio speciale fra il mondo dell’auto e l’architettura. In uno spazio essenziale nella forma ed esclusivo nei dettagli, brillano le carrozzerie multicolori di un marchio icona del Made in Italy. Il museo nasce dalla passione di Pietro Cozzi che dal 1955, anno di fondazione della Fratelli Cozzi Spa, decide di collezionare un esemplare per ogni modello prodotto da Alfa Romeo, scegliendo tra l'allestimento più performante o interessante ai fini del collezionismo. Insieme alle auto vengono conservate oltre 150 stampe originali, depliant, libretti d'uso, trofei, oggetti d'arte insieme alle maggiori riviste del settore e a numerosi altri reperti. Le automobili esposte, suddivise in berline, coupé e spider, rappresentano un patrimonio importante per la storia dell’automobile italiana e i documenti conservati nel Cozzi Lab testimoniano il percorso commerciale, le tecniche di vendita e marketing dell'azienda che le ha vendute.
Locate di Triulzi, Santuario di Santa Maria della Fontana (via della Fontana; orario sabato e domenica 10.00-13.00 e 14.00-17.30) - Santa Maria della Fontana è uno dei luoghi di culto più interessanti del territorio del Sud Milanese: conosciuto anche con il nome di Sancta Maria ad Fontem, il santuario sorge su un’antica fonte naturale ritenuta miracolosa. Il complesso ecclesiastico si configura come una stratificazione di tre chiese disposte una sopra l’altra a cui fu unito anche un convento per ospitare nel 1533 i monaci dell’ordine dei Servi di Maria. Nel 1799, il santuario e il convento divennero di proprietà statale e solo nel 1842 la principessa Cristina Trivulzio di Belgiojoso ne riaprì i battenti ai fedeli.
Melegnano, Castello Mediceo di Melegnano (piazza Vittoria; orario sabato e domenica 10.00-17.30) - Edificato nel 1243 per volontà di Catellano Carbone, podestà di Milano, il primo receptum su cui sorge l’attuale castello si rese necessario per contrastare le continue incursioni dell’Imperatore Federico II, nipote di Barbarossa. La fortificazione venne nei secoli successivi ampliata dalla famiglia Visconti e poi venduta, nel 1532, alla famiglia Medici, che ci abitò fino alla seconda metà del XIX secolo. Dal 1981 diventa di proprietà della Città Metropolitana di Milano, che due anni più tardi, tramite una permuta, decise di lasciare alcune sale in uso all'amministrazione comunale di Melegnano. Durante le Giornate Fai di Primavera è possibile visitare, in via del tutto eccezionale, l’ala est del castello.
Rho, Palazzo Comunale (piazza Visconti; orario sabato e domenica 10.00-18.00) - Con un decreto regio del 1928 il re Vittorio Emanuele III dispose l’aggregazione al Comune di Rho di Mazzo Milanese, Terrazzano, Lucernate e Passirana (oggi frazioni di Rho). Oltre a un aumento della popolazione (circa 7.000 abitanti) questo comportò il trasferimento di tutti i documenti e dei dipendenti dei singoli comuni soppressi, con il conseguente collasso della piccola sede del municipio rhodense. Per questo nel 1929 si decise di costruire un nuovo e prestigioso Palazzo del Comune che potesse ospitare tutti gli uffici e far fronte alle necessità di una cittadina in espansione. La relazione allegata al Progetto ci racconta la scelta di uno stile architettonico eclettico, che richiamasse il Romanico Lombardo evidenziando come quello stile ebbe qui la sua culla e che per la sobrietà e la semplicità delle sue linee ben si addice all’austerità di un palazzo municipale.
Robecco sul Naviglio, Villa Gromo Ternengo (vicolo Marconi 6; orario sabato e domenica 10.00-17.00) - Villa Gromo Ternengo, edificio tipico del Barocco Lombardo, fu di proprietà della famiglia Casati, presente a Robecco dalla seconda metà del Trecento, quando Giovannolo acquisì i beni dei Pietrasanta come dote della moglie Beatrice. Il corpo a U con le ali rivolte al giardino si sviluppa su due piani, fatta eccezione per il corpo centrale che si eleva con un piano ammezzato dotato di finestre sul lato della corte e aperto da una loggia sul lato del giardino. Tratto distintivo della villa la composizione della fronte posteriore, ribaltata rispetto a quella della fronte anteriore. La villa è normalmente chiusa al pubblico e apre solo per eventi privati.