Obey: The Art of Shepard Fairey, mostra

Alcune opere di Obey sono diventate bandiera di speranza e pace al servizio del popolo. Nella sezione Pace e Giustizia sono presenti lavori come Defend Dignity, immagine centrale della campagna We The People del 2017, usata dai manifestanti durante le proteste per un’America più inclusiva. Shepard Fairey si è schierato a favore delle minoranze anche in opere come Embrace Justice, Muhammad Ali e Voting Rights are Human Rights, sempre visibili in mostra. Il suo desiderio è quello di un futuro migliore e più giusto per l’intera umanità, come cita nella sua opera The Future is Equal.

Altra sezione della mostra è quella dedicata all’Ambiente. Mediante composizioni armoniose, caratterizzate principalmente da motivi floreali, Shepard Fairey evoca l’immagine di un mondo delicato e fragile, che ognuno è chiamato a preservare. Obey utilizza metafore per raffigurare il pianeta: una donna con il volto rigato da una lacrima nell’opera Tear Flame, oppure un carico fragile nell’opera Obey Cargo Fragil. Con Paint it Black l’artista denuncia una Terra sempre più inquinata, dipinta di nero, e suggerisce un miglior uso delle fonti energetiche rinnovabili.

La musica per Obey è stata, ed è tuttora, una grande fonte d’ispirazione. Shepard Fairey emula l’aspetto universale del linguaggio musicale e lo traduce nel proprio stile audace e provocatorio. Nella sezione Musica l’artista rende omaggio a miti come Chuck D, Bob Marley e Joe Strummer, ricordando allo spettatore gli stessi valori e messaggi. Diverse le album cover esposte, Hpm (multipli dipinti a mano) che l’artista ha ideato come fossero le copertine dei vinili dei suoi artisti preferiti. Molti di essi richiamano il titolo di canzoni, come Countdown to Armageddon dei Public Enemy e Smash it Up dei The Damned.

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