Una sezione della mostra è dedicata alla storia, splendidamente avventurosa, della lingua di Gadda: i reperti esposti ne ricostruiscono stimoli esterni e processi compositivi; peripezie di parole, di invenzioni, di contaminazioni; letture, e incontri che hanno contribuito a plasmare l’unicità di ogni pagina uscita da un cantiere incandescente. La vicenda umana e quella letteraria di Gadda si intrecciano così in un percorso immersivo, che mette in scena lo scrittore al lavoro - nei luoghi del suo lavoro - svelandone i segreti di bottega.
La mostra è curata da Mariarosa Bricchi, Paola Italia, Giorgio Pinotti e Claudio Vela del Centro Studi Gadda, Roberto Dulio, Massimo Ferrari e Claudia Tinazzi del Politecnico di Milano, con Sofia Andreoli, Annalucia D’Erchia, Marco Malagodi e Daniela Mori.
Con Cantieri di Gadda il Politecnico di Milano prosegue un ciclo di mostre che racconta e valorizza la cultura politecnica: un approccio alla scienza, alla tecnologia, all’arte che integra la cultura tecnica con quella umanistica come forma di conoscenza, valorizzando il progetto come unico modo per intervenire sulla società e sull’ambiente in un’ottica di sostenibilità. Le iniziative intrecciano più ambiti disciplinari per evidenziare questa matrice comune e coinvolgere i visitatori su alcune questioni chiave della contemporaneità. Rivolte al grande pubblico, perseguono la missione dell’università che è quella di aprirsi alla città, condividere risultati, generare conoscenza nei confronti della società civile.
L'inaugurazione è fissata alle ore 18.00 di mercoledì 12 giugno, con reading di alcuni brani di Emilio Gadda a cura del Centro Studi Gadda (ingresso gratuito fino a esaurimento posti previa iscrizione on line). La mostra resta poi aperta fino a venerdì 11 ottobre in orario 10.00-19.00 (ingresso libero).