Lo spettacolo intreccia voci diverse e privilegia figure meno note rispetto alle future madri costituenti e alle protagoniste più famose, per restituire il senso di quella che fu un’esperienza autenticamente popolare e trasversale rispetto alle classi sociali e alle culture politiche. Dalla brava moglie che decide di imbracciare le armi per affermare un’identità che vada oltre le etichette, alla ragazza che cerca il riscatto da un’esistenza di miseria e violenza; da chi nell’aiuto ai combattenti vive una sorta di inedita maternità, a chi è in cerca di vendetta; fino alle studentesse che si imbarcano in una grande avventura (inclusa un’inedita libertà nel vivere il proprio corpo) e alle lavoratrici per cui la lotta al fascismo è la naturale prosecuzione della lotta di classe.
Sul palco Benedetta Tobagi è in scena con Arianna Scommegna, che emerge dal buio per dare voce ai brani di memorie, diari, lettere e testimonianze che intercalano il racconto. Le accompagna Giulia Bertasi alla fisarmonica. Alle loro spalle, su un grande schermo, vengono proiettate le fotografie che stimolano e dialogano col racconto.
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