Teatro Carcano, la stagione 2024/2025 è donna: il cartellone con date e titoli di tutti gli spettacoli

Sempre più catalizzatore del punto di vista femminile, il Teatro Carcano dedica l'ultima settimana di novembre 2024 alle forme di contrasto culturale al femminicidio (in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne) e l'intero mese di marzo 2025 a eventi tesi a valorizzare la creatività delle donne (in occasione della Giornata internazionale della donna).

La rassegna autunnale si apre con Chiamarlo amore non si può (25 novembre 2024), monologo che si pone l’audace obiettivo di immergersi nella mente di chi commette il femminicidio o altri tipi di violenza sulle donne e comprenderne le pulsioni, e prosegue con Ferite a morte (26 novembre 2024), reading di Serena Dandini e Maura Misiti che, scritto nel 2012, continua ad essere un punto di riferimento della lotta al fenomeno. Ma cosa significa essere maschi oggi? Per rispondere a questa domanda, con Il maschio inutile (27 novembre 2024) i quattro uomini della Banda Osiris hanno costituito un gruppo di auto-aiuto con un narratore di storie, Federico Taddia, e uno scienziato dell’evoluzione, Telmo Pievani, per attraversare i gironi infernali della mascolinità e scoprire, alla fine del viaggio, il segreto scientifico della loro esistenza.

Monica Guerritore, con Quel che so di lei: donne prigioniere di amori straordinari (28 novembre 2024) racconta in scena i momenti finali della tragica vita di Giulia Trigona, zia di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, trovata morta, massacrata da 27 coltellate, nella camera del giovane ufficiale che aveva lasciato. In Svelarsi (29 e 30 novembre 2024) a parlare è invece il corpo, denudato: accolto dal Carcano quasi in modo carbonaro due anni fa, l’happening rivolto solo alle donne - o a chi si sente tale - creato diretto e interpretato da Silvia Gallerano con 8 attrici, è un momento di condivisione e di riflessione su temi come il femminismo, l’umiliazione, la rivalsa, il senso di colpa, l’autodeterminazione. In scena anche un incontro interattivo col pubblico, Ma cosa ho fatto? (primo dicembre 2024), un per-corso in cui i filosofi Andrea Colamedici (Tlon) e Lorenzo Gasparrini si impegnano a smontare gli stereotipi che causano il gender gap tra uomo e donna.

Per quanto riguarda gli spettacoli di marzo, oltre alle già citate Lella Costa (con Se non posso ballare... non è la mia rivoluzione), Antonella Questa, Valentina Melis e Teresa Cinque (con Stai zitta!), tra le protagoniste spiccano Mariangela D’Abbraccio con Gabriele Anagni, diretti da Pier Luigi Pizzi, nel capolavoro di Tennessee Williams Lo zoo di vetro (dal 5 al 9 marzo 2025); Veronica Pivetti, moderna Mary Shelley, in L’inferiorità mentale della donna (dal 13 al 16 marzo 2025), ispirato dall'omonimo trattato del secolo scorso di Paul Julius Moebius; Paola Minaccioni in Elena, la matta (dal 27 febbraio al 2 marzo 2025), che veste i panni della matta del ghetto ebraico di Roma negli anni della Seconda Guerra Mondiale.

Ispirato all’omonimo libro di Benedetta Tobagi, interpretato da lei stessa e da Arianna Scommegna, è poi il racconto-testimonianza La Resistenza delle donne (25 aprile 2025), al culmine di una giornata che -come da tradizione - vede Atir portare al Carcano la performance finale della parata per le vie del centro del quartiere di Porta Romana.

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