Te-stories: stanze per un racconto, mostra

La grande stanza da letto dei genitori presenta la vicenda della Biblioteca di letteratura - I Contemporanei, storica collana Feltrinelli diretta da Giorgio Bassani dal 1958 al 1963, in cui Testori ha pubblicato ben cinque libri: l’intero ciclo de I segreti di Milano. In mostra, si dà conto, per la prima volta, delle lettere con cui Testori affidava il suo lavoro a Bassani, conservate nell’archivio dei suoi eredi. Quello di Testori è un caso unico, tra i 52 volumi caratterizzati dalle copertine disegnate da Albe Steiner, sulle quali si presenta materiale inedito proveniente dal suo Archivio, ora al Politecnico di Milano. Si festeggia così, anche la recente acquisizione dell’intera serie di volumi da parte dell’Associazione Testori, ad incremento della straordinaria Biblioteca dello scrittore a Casa Testori (oltre 17.000 volumi).

Segue la stanza dedicata al fotoracconto della prima romana de L’Arialda, che de I segreti è stata in qualche modo l’esplosione. Si presenta un’importante selezione di un inedito servizio fotografico acquisito in copia dall’Archivio Testori, grazie a un accordo con l’Archivio dell’Istituto Luce di Roma, che conserva i negativi dell’agenzia Dial-Press (oltre 70.000 immagini). È una documentazione importantissima della prima all’Eliseo diretta da Luchino Visconti che, non solo ne ritrae i protagonisti, ma testimonia la presenza, quel 22 dicembre 1960, insieme a personalità inattese come Pier Paolo Pasolini, dei protagonisti della Dolce Vita romana: da Alberto Sordi, Mario Monicelli e Lucia Bosé a Marcello Mastroianni e Anna Magnani.

Speculare è il caso di Erodiade, il dramma scritto da Testori nel 1968 e messo in scena con Adriana Innocenti solo nel 1984, che permette un affondo verticale in tutte le meraviglie dell’Archivio Testori: gli impetuosi manoscritti da cui tutto trae origine, i disegni a stilografica delle Teste del Battista, gli acquerelli che ne seguirono, le copie del volume dedicate da Testori al suo compagno Alain Toubas e alla madre, ma anche quella ricoperta dalla riscrittura testoriana del dramma, realizzata per la messinscena dell’Innocenti, di cui Testori volle essere anche regista, come testimoniano appunti manoscritti e fotografie della scena ridipinte. Completano la stanza le foto e l’affascinante materiale di scena dell’attrice, donato all’Associazione dal marito Piero Nuti.

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