Milano, 01/07/2024.
Marcello Mazzoleni, 46 anni, meteorologo per passione di Magenta (Milano), è un imprenditore nel settore della formazione e dell’istruzione: due lauree (in Economia aziendale e in Fisica) e un centro didattico (Milanta Ets) con una trentina di collaboratori. È insegnante di matematica e fisica, ma sin da bambino mostra una naturale propensione alla meteorologia. Nel 1997 crea il sito web, Meteo Magenta, primo portale meteo amatoriale di tutta la Lombardia occidentale. Da 27 anni elabora quotidianamente previsioni del tempo con focus sul nord-ovest. Ha tenuto più di 1500 incontri pubblici per parlare di meteo nelle scuole, nelle associazioni, svolgendo corsi per la Protezione Civile e per i circoli velici.
Nel marzo 2023 cinque velisti a bordo dell’imbarcazione da regata Corazon hanno percorso tutto il Lago Maggiore da Minusio (in Svizzera) a Sesto Calende, spinti solo dal vento, in un tempo di 3 ore 33 minuti e 24 secondi, stabilendo un record mondiale: immaginate un po’ chi si occupò delle previsioni meteo? Ammetto di seguire il suo lavoro da molto tempo e d’altra parte la sua rubrica social MeteoSincero gode di ampio seguito, ma sono rimasto davvero impressionato nel riscontrare che la previsione da lui elaborata per l’estate del 2024, decisamente controcorrente, si è rivelata esatta. E la fece lo scorso febbraio.
Marcello Mazzoleni, cinque mesi fa lei scrisse pubblicamente sulla sua pagina Facebook che sarebbe stato «un trimestre giugno-agosto in linea con le temperature medie», che al centro-nord avremmo riscontrato «una piovosità superiore alla norma» e che la tendenza generale per il nord-ovest sarebbe stata di «un’estate che ricorderemo non certo per il caldo eccessivo quanto, più che altro, per il tempo un po' capriccioso, con diverse fasi al di sotto delle medie stagionali». Come ha fatto a intercettare un’estate così singolare con largo anticipo?
«Dal 2002 elaboro previsioni stagionali: ad agosto pubblico quelle per l’inverno, a febbraio quelle per l’estate. La previsione avviene sulla base di come si sono comportate in passato le stagioni in situazioni simili. Da 30 anni studio il meteo a partire dall’Unità d’Italia fino ai giorni nostri. Sulla base di quanto avvenuto negli autunni-inverni come quelli dello scorso anno, sul centro-nord era prevedibile una primavera molto piovosa e un’estate decisamente capricciosa. In 22 anni ho elaborato due previsioni stagionali all’anno, quindi 44 in tutto: ben 38 si sono rivelate corrette. Sono statistiche che mi fanno supporre che la natura sia molto pigra, cioè tenda a replicare a lungo termine scenari che si sono già presentati in passato».
Questo strano giugno che abbiamo vissuto, così piovoso e decisamente freddo rispetto al passato, è normale o è indice di qualche problematica su scala più ampia?
«Visto che studio i dati meteo raccolti a partire dal 1861 in avanti, posso dire che estati come questa, instabili fino a metà luglio e non eccessivamente calde, sono capitate almeno quaranta volte su centossessant’anni. Mediamente, quindi, una volta ogni quattro, cinque anni, si presentano stagioni del genere, che stentano a decollare e non si ricordano certo per l’insistenza del caldo. Si tratta di un fenomeno che rientra in una certa ciclicità e non va interpretato in altro modo. È importante tenere a mente che in meteorologia la media (delle temperature, delle piogge) non corrisponde a ciò che è più probabile, più frequente. Si prendono in considerazione annate più piovose, con temperature più basse, e annate più siccitose, con riscontri termici ovviamente più alti: dalla differenza scaturiscono le medie. Il sentore comune è invece che il dato medio debba essere quello che poi si verifica. Dovremmo imparare a distaccarci dal singolo anno, dal singolo episodio, e avere una visione più ampia».
Quindi per questa estate 2024 cosa ci dobbiamo aspettare? L’inizio non è stato incoraggiante: il futuro cosa ci riserva?
«Almeno fino al 10 luglio non cambierà nulla: ci saranno ancora instabilità e fasi fredde. Arriveremo quindi a metà luglio, cioè a metà dell’estate metereologica, che per convenzione inizia il primo giugno e termina il 31 agosto (le stagioni in meteorologia sono sempre un pochino anticipate rispetto a quelle astronomiche). Come ho scritto a febbraio, è probabile che da metà luglio a fine agosto ci saranno da due a quattro ondate calde, con temperature superiori alla media, della durata di 3-5 giorni ciascuna. Non sarà quindi un anno senza estate, come sta scrivendo qualcuno: una quindicina di giorni di caldo vero qui al nord-ovest l’estate 2024 ce la regalerà senz’altro».
Cosa pensa dei recentissimi fenomeni alluvionali che hanno colpito alcune zone di Piemonte e Valle d’Aosta causando notevoli danni?
«Sono temporali autorigeneranti, tipici dei mesi estivi, con le correnti che avanzano molto lentamente e con esse i sistemi perturbati, che finiscono per interessare aree circoscritte con importanti accumuli. L’orografia, il disegno dei rilievi come lo vediamo adesso, è frutto di erosioni legate anche ai fenomeni metereologici intensi. Oggi se ne parla molto perché avendo edificato nel letto dei torrenti, andando a restringere il passaggio delle acque, quando si verificano questi fenomeni i danni sono inevitabili».
Su Facebook lei conduce la rubrica MeteoSincero: forse perché quello che fanno gli altri non è un meteo abbastanza sincero?
«Beh (ride, n.d.r.), mi auguro che anche gli altri lavorino in modo sincero. Io l’ho chiamata così perché, anziché il sensazionalismo, la notizia a tutti i costi, la previsione urlata per recuperare un po’ di click, preferisco dire le cose come stanno. Se per il fine settimana prevedo brutto tempo, non mi faccio problemi nel caso gli albergatori ne abbiano a male; ugualmente non mi preoccupo degli agricoltori se comprendo che non pioverà per molto tempo. La mia pagina è molto seguita proprio perché ne viene apprezzata la schiettezza: non c’è ideologia e nemmeno propaganda, solo la voglia di raccontare il meteo per quello che è. Tecnicamente potrei occuparmi di meteo a livello professionale, ma siccome nella vita faccio altro mi concedo il lusso di essere svincolato da certe logiche di mercato».
Attualmente però sta cercando uno sponsor per farne il suo lavoro primario: qual è il progetto futuro?
«Credo fermamente che MeteoSincero sia una proposta che abbia tutte le carte in regola per imporsi a livello nazionale. Se trovassi uno sponsor in grado di sostenere questa startup, con un’applicazione mobile, un sito web e servizi professionali dedicati, MeteoSincero potrebbe rappresentare un modo innovativo di fare meteo in Italia: a quel punto diverrebbe certamente la mia professione».