Notturni in Villa: musica a Villa Simonetta 2024

© Marina Alessi
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DA Lunedì01Luglio2024
A Venerdì05Luglio2024

Da lunedì 1 a venerdì 5 luglio 2024 si svolge a Milano il tradizionale appuntamento estivo con i concerti di Villa Simonetta (via Stilicone 36), sede storica della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado, che come ogni anno ospita i Notturni in Villa: cinque intense e ricche serate musicali a ingresso libero e gratuito.

Alle ore 18.00, su prenotazione, è offerta al pubblico l'occasione di immergersi nell'esperienza totalizzante di UanTuUan (One to One), momento di ascolto inedito ad personam: un approccio originale ed esclusivo alla musica e al contesto che la circonda all'interno della Cappella Gentilizia di Villa Simonetta, affrescata da Bernardo Zenale. Un singolo ascoltatore per volta può godere per circa 15 minuti delle musiche suonate dagli studenti della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado che si alternano, uno alla volta, muovendosi tra strumenti e generi differenti. Si può in questo modo vivere un'esperienza unica, sperimentare, nell'era della riproducibilità della musica, un dialogo esclusivo e irripetibile con la dimensione spaziale e il suono. La prenotazione via email è obbligatoria: per l'assegnazione, fino a esaurimento posti, si segue un criterio cronologico.

Sotto il portico della villa, alle ore 19.30, si conferma anche per questa edizione il concerto all'ora dell'aperitivo, lo Spazio Anteprima, che precede quello delle ore 21.00 all'interno del cortile sul retro della villa e che a esso è legato dal punto di vista tematico. Ogni serata è infatti espressione di uno specifico genere o istituto musicale della Civica: lunedì primo luglio è dedicato alla musica antica; martedì 2 luglio al jazz; mercoledì 3 luglio alla ricerca e alla sperimentazione anche nella sua connessione con il video; giovedì 4 luglio alla musica classica; venerdì 5 luglio al canto lirico.

Durante la rassegna Notturni in Villa 2024 è inoltre disponibile in giardino un food truck dalle ore 19.00, attrezzato per la preparazione di cibi destinati al pubblico del festival. In caso di pioggia i concerti sono annullati.

Il programma della kermesse inaugura lunedì primo luglio all'insegna della musica antica con il concerto Cum recta percussione, alle 19.30 nel portico di Villa Simonetta: il concerto si concentra su due laude (Onne homo; Laudamo la resurrectione) e in particolare sulla danza, scandita dal suono delle percussioni. A interpretare il raro repertorio e a improvvisare su basso ostinato di Gagliarda e Ciaccona è un ensemble di percussioni costituito da un gruppo di musicisti provenienti da differenti esperienze musicali, uniti dall'interesse per la ricerca rivolta a un repertorio poco frequentato ma prezioso, ancora da esplorare ma capace di raccontare una parte importante della tradizione musicale europea.

Il concerto delle 21.00, diretto da Daniele Bragetti, è un omaggio a Georg Philipp Telemann e alla sua sterminata produzione. Telemann, compositore e organista tedesco assai prolifico, forse il più fecondo del suo tempo, fu attivo in tutti i generi musicali. Nello sterminato materiale lasciato da Telemann, la serata si focalizza sui Concerti per flauti e archi, che colgono il clima dell'epoca con una evidente predilezione per lo stile galante, come nel caso della Tafelmusik (Musique de table), raccolta di composizioni strumentali concepite come esempi di musica da tavola cortese.

La serata di martedì 2 luglio invita a immergersi nei ritmi del jazz. Protagonisti sono gli studenti dei Civici Corsi di Jazz: nati nel 1987 grazie all’esperienza e alle specifiche competenze di Enrico Intra, Franco Cerri e Maurizio Franco, sono da sempre una delle più notevoli realtà europee nell’ambito della didattica del jazz. Alle 19.30 protagonista è il SusTio, trio costituito da basso elettrico, chitarra e sax contralto, che presenta il concerto Jazz Standards con composizioni e canzoni divenute parte del repertorio comune dei jazzisti e che costituiscono la struttura portante del genere. Il concerto delle 21.00, intitolato Round Hardbop (Take 2), vede sul palco la Civica Jazz Orchestra diretta da Luca Missiti e ospita brani di Thad Jones, Charles Mingus, Bob Mintzer, Benny Golson e Horace Silver.

La terza giornata della manifestazione, mercoledì 3 luglio, si intitola Cortometraggi d'animazione ed è riservata come da consolidata tradizione all'Irmus (Istituto di Ricerca Musicale della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado), segmento della scuola specializzato nella formazione di figure professionali in grado di coniugare creatività e capacità performative con le nuove tecnologie. La serata prevede la proiezione di cortometraggi d'animazione: alcuni di questi, premiati in importanti festival e rassegne internazionali, sono stati diretti ed elaborati dagli allievi della Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti con musiche composte dagli studenti dei corsi di  Musica elettronica - Musica per l’Immagine e di Musica applicata all’immagine e al teatro della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado; altri sono film muti realizzati da artisti noti come Man Ray, Dudley Murphy, Oskar Fischinger, Hans Richter e Mary Ellen Bute, pioniera del cinema d'animazione. Le composizioni che accompagnano i cortometraggi sono eseguite dal vivo dall'Ensemble Irmus, diretto dagli allievi del corso di Direzione d’orchestra. Al progetto hanno collaborato anche strumentisti degli Istituti di Musica Antica e Musica Classica.

Per dare tempo all'oscurità di scendere e consentire la visione delle proiezioni, Cortometraggi di animazione ha eccezionalmente inizio alle ore 21.30. La serata è preceduta alle 19.30 è da un aperitivo con dj-set con sperimentazione ambient, techno, synth wave con setup analogico (synth e drum machine) del Collettivo Centrale Termica, costituto  dagli studenti del corso di Tecnico del suono e produzione musicale.

L'anteprima di giovedì 4 luglio è strutturata in due parti. Canzoni Popolari offre una panoramica interessante sulle composizioni popolari, a partire da alcune delle Siete Canciones Populares Españolas di Manuel de Falla, scritte nel 1914 ed eseguite per la prima volta a Madrid nel 1915, punto di riferimento importante nella produzione dell'autore per l’uso del folclore della sua terra attraverso una reinvenzione del canto, senza tradire moduli prettamente andalusi (Canción), delle Asturie (Asturiana) o dell'Aragona (Jota).Nella medesima area geografica si muovono le Canciones Españolas Antiguas di Federico Garcia Lorca, tredici canzoni spagnole antiche rielaborate e arrangiate dall'autore. Gli studenti eseguono Los Cuatro Muleros, Las Tres Hojas e infine El Café de Chinitas, composizione del 1931 legata al locale tipico di cui Lorca era cliente abituale. Il viaggio musicale continua con le sonorità del Brasile e con un pezzo originale, Irregular Suite, composto da un allievo di chitarra della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado, Davide Perduca; poi con Carinhoso, l'opera più famosa di Pixinguinha, che conta centinaia di registrazioni in tutto il mondo ed è brano simbolo della musica popolare brasiliana, influenzato, a detta del compositore, dal jazz americano, a conferma del cosmopolitismo musicale dell'autore; e infine con Senhorinha, canzone dall'armonia semplice, morbida e intima di cui esistono diverse versioni, composta dal chitarrista brasiliano Guinga come regalo per le sue figlie. L'anteprima si conclude con alcune brevi canzoni popolari del folclore gallese create da Stephen Goss e caratterizzate da grande colore e inventiva.

La seconda parte dell'anteprima, intitolata Sunset serenade & swingin' sounds, spicca per la grande varietà ed esplora ulteriori orizzonti e sonorità. Il concerto si apre con lo statunitense Glenn Miller, musicista jazz e direttore d'orchestra tra i più noti dell'epoca swing; in scaletta anche Mille lire al mese di Carlo Innocenzi, estratti dall'Opera da tre soldi di Kurt Weill, la notissima Over The Rainbow di Harold Arlen, Moon River di Henry Mancini e Birdland, canzone del repertorio jazz-pop scritta dai Weather Report come tributo al nightclub di New York che porta lo stesso nome.

Il concerto delle 21.00, For percussions, è un omaggio collettivo a David Searcy, grande percussionista californiano scomparso nel 2013, timpanista dell’Orchestra del Teatro alla Scala e storico e indimenticato docente della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado. La serata inizia con un'introduzione in cortile con tamburi e timpani davanti all’aula dove Searcy ha formato generazioni di percussionisti. Il programma riflette l'eclettismo della scuola di David Searcy, per cui la musica era intesa in senso totale e universale, senza distinzione di generi, nella direzione dell'incrocio di linguaggi. Si parte con Ketiak del compositore giapponese Akira Nishimura e l'ensemble di percussioni diretto da Cristiano Pirola; si passa attraverso l'Hommage à Igor Stravinsky, Sergei Prokofiev und Dmitri Schostakowitsch per pianoforte a sei mani di Alfred Schnittke, poi attraverso i brani Milonga, Muerte e Resurreccion del Angel di Astor Piazzolla, e si termina con le danze sinfoniche da West Side Story di Leonard Bernstein.

Il programma dei Notturni in Villa 2024 si chiude venerdì 5 luglio con una serata contraddistinta da una vigorosa contaminazione dei generi. L'anteprima si apre con la Sonata per violino e violoncello di Maurice Ravel, dedicata à la mèmoire de Claude Debussy, e prosegue con la sezione Fandango’s & friends con pezzi di Henry Salvador, Mario Castelnuovo-Tedesco, Jobim, Milton Nascimento, Astor Piazzolla e dell'allievo chitarrista della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado, Desmond Aiyomongbezagha, con tanto di jam session di bossa nova finale.

Il concerto delle 21.00 è quasi interamente dedicato alle arie d’opera, inserite in un panorama musicale variamente assortito. Gli studenti di canto, accompagnati al pianoforte da Luca Gorla, eseguono Dolor di denti di Amilcare Ponchielli; Non si dà follia maggiore dall'opera buffa Il turco in Italia di Gioachino Rossini; Stornello, romanza da camera su testo e musica di Giuseppe Verdi; O rendetemi la speme, dall'opera I Puritani di Vincenzo Bellini; O Souverain da Le Cid di Jules Massenet; Connais-tu le pays? di Ambroise Thomas; Les oiseaux dans la charmille, l'aria cantata dalla bambola meccanica nel secondo atto dell'opera fantastica Les Contes d’Hoffmann di Jacques Offenbach; In quegl’anni in cui val poco di Wolfgang Amadeus Mozart, da Le nozze di Figaro; il mottetto Exsultate, Jubilate, Alleluja, composto da Mozart diciassettenne; Eccomi… Oh! quante volte, l'aria più celebre dalla tragedia lirica I Capuleti e i Montecchi di Vincenzo Bellini; Di piacer mi balza il cor da La gazza ladra di Rossini; e Pensa alla patria, aria per contralto tratta dal dramma giocoso L'Italiana in Algeri, sempre di Rossini. La conclusione del concerto vede ancora protagonista il medesimo autore e coincide con la parte finale della farsa Il signor Bruschino ossia Il figlio per azzardo.

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