Nella seconda sala trovano luogo le tele con i ghiacciai, ma anche il grande pannello con una quarantina di piccoli quadri, i Teddy Bears, anch’essi dipinti su tela con colori acrilici. Sono gli orsi dell’infanzia, a loro agio tra le montagne che qui diventano quasi immagini astratte, a volte addirittura violente. Anche la forza del segno che incide l’acrilico li accomuna alle tele delle montagne.
Nella stessa sala si trovano anche cinque grandi vetrine, che accolgono invece i disegni dell’artista. Una prima serie di grandi fogli a matita è nata dai carpini di un antico roccolo, ormai dismesso, luogo indagato da Tenconi per tutta la vita: è un’altra faccia ancora della natura, dove l’elemento drammatico prende la forma nuova del nodo e del ramo contorto.
Accanto, un’altra serie di disegni più recenti, tutti di piccolo formato e a penna. Sono i disegni nati al tempo del Covid. I soggetti sono ancora montagne e ghiacciai, spesso forre con ortensie, il fiore più amato dalla pittrice. Frutto di un momento drammatico nella vita di tutti, nella loro estrema raffinatezza sono forse i pezzi della mostra che più trasmettono un senso di equilibrio e di compostezza.
La visita alla mostra è inclusa nel biglietto di ingresso al museo (intero 5 euro; ridotto 3 euro per over 65, ragazzi tra i 18 e i 25 anni e studenti universitari; ingresso gratuito per bambini e ragazzi fino ai 18 anni di età e studenti delle scuole superiori e per tutti il primo e il terzo martedì del mese dopo le ore 14.00), nei seguenti orari di apertura: 10.00-17.30, dal martedì alla domenica (ultimo ingresso ore 16.30); lunedì chiuso.