Hitchcock ha rivoluzionato il cinema con la sua capacità di trasformare ogni suo film in un viaggio nelle più oscure profondità dell'animo umano, rivelando come il vero terrore si nasconda dietro una maschera di normalità e dimostrando che la paura più grande non è quella che possiamo vedere, ma solo immaginare. Sono innumerevoli gli ambiti influenzati dal regista inglese, in una sorta di stile Hitchcock riconoscibile trasversalmente in tutti i campi artistici: dai videogiochi (la serie action Hitman) ai fumetti (la pubblicazione crime The Fade Out); dall’arte contemporanea (dell’artista multimediale belga Johan Grimonprez l’installazione Looking for Alfred, per non parlare delle contaminazioni con l’arte del pittore surrealista Salvador Dalì) al design (il decor di molti degli interni dei suoi film sono stati di ispirazione a importanti interior designer); dalla letteratura (autori del calibro di Stephen King e Patricia Highsmith riconoscono in Hitchcock un maestro di suspence epsicologia umana) alla moda (le sue attrici, da Kim Novak a Grace Kelly, da Tippi Hedren a Janet Leigh, sono diventate vere e proprie icone di stile grazie ai raffinati abiti e alle elaborate acconciature ideate da Hitchcock in collaborazione con l’eclettica costumista Edith Head, tanto da influenzare negli anni le collezioni di stilisti come Alexander McQueen, Jil Sander, Miuccia Prada e Christian Dior).
I film omaggiati dalle opere in mostra rivelano uno spaccato sociale della società americana, a cui Hitchcock ha sempre dedicato un’attenta e quanto mai attuale analisi. Emblematiche due pellicolecome La finestra sul cortile e Psyco: se la prima rivela il cambiamento in atto in una società che ha perso ogni elemento di vita comune, la seconda affronta il tema della lotta di classe e la ribellione della protagonista alla sua condizione di subordinazione sociale ed economica.
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