Milano, 15/05/2019.
Dopo sei anni di restauro riapre, dal 16 maggio 2019 al 12 gennaio 2020, la Sala delle Asse sotto il portico dell'elefante al Castello Sforzesco di Milano. I recenti studi hanno svelato nuove tracce leonardesche sulle sue pareti, che vengono presentate per la prima volta al pubblico in occasione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci.
Dopo la realizzazione dell'Ultima cena in Santa Maria delle Grazie, Leonardo fu chiamato, intorno al 1498, da Ludovico il Moro a decorare la volta e le pareti di questa sala. L'artista toscano scelse di immergere la sala in un trompe l'oeil di una pergola di gelsi, pergola che oggi viene riproposta per l'occasione dal vero in scala 1:2 nel Cortile delle Armi: una vera e propria architettura vegetale costituita da alberelli di gelso che, assicurano, fioriranno velocemente.
La Sala delle Asse è un'opera illusionistica, naturalistica e celebrativa. Fa parte degli appartamenti del duca, dove si svolgevano le riunioni più importanti, costituendo una vera e propria sala di rappresentanza del Moro; delle foglie del gelso nero che si arrampica sulle mura in 18 alberi, altrimenti noto come Morus Nigra, si nutrono i bachi da seta e per questo il gelso è considerato albero della seta. Prima dei sei anni di restauro, ci sono voluti 120 anni e due interventi di recupero per riportare al suo splendore la Sala delle Armi (nei primi anni del Novecento e a metà degli anni Cinquanta). Luca Beltrami, principale restauratore dell'edificio, con l'aiuto dello storico tedesco Paul Mueller Walde, trovò la decorazione leonardesca sotto lo scialbo, nel 1889.
La sala ha seguito negli ultimi cinque secoli la stessa storia del castello, ricostruito su ordine degli Sforza a metà del Quattrocento come ampliamento del visconteo castello di porta Giovia per trasformarlo in luogo di delizie anziché roccaforte militare. Per raggiungere l'obiettivo, vennero chiamati a corte i migliori maestri del Rinascimento, come Bramante, Filarete, Bramantino e Leonardo. Il Castello Sforzesco e la Sala delle Asse passarono di mano in mano ai diversi dominatori di Milano fino a che, con il Regno d'Italia nel 1861, il castello venne impiegato come caserma e come stalla, e la Sala delle Asse adattata ai diversi usi che la guerra impone, cosicché la decorazione progettata da Leonardo fu ben coperta da strati su strati di calce. Il recente rstauro condotto da Anna Brunetto ha eliminato la calce con il laser, lasciando intatti i disegni preparatori in carboncino.
Per questa apertura straordinaria di 8 mesi vengono utilizzati diversi linguaggi audiovisivi e multimediali a servizio del Cinquecentenario. Così nella Sala delle Asse è allestita una platea mobile da cui si può osservare la proiezione del video Sotto l'ombra del Moro: la Sala delle Asse, progetto di Culturanuova, a cura di Massimo Chimenti. Alle spalle degli spettatori sta il celebre Monocromo - che si può vedere davvero a distanza ravvicinata - le cui radici dipinte sembrano spaccare le fondamenta del castello. Spiccano nel colore sottotono gli stemmi della volta, a partire da quello ducale al centro.
Nella attigua Sala dei Ducali si può approfondire il discorso vinciano grazie alla mostra Intorno alla Sala delle Asse: Leonardo tra natura, arte e scienza, a cura del direttore del Castello Sforzesco Claudio Salsi, con disegni originali di Leonardo da Vinci e di altri maestri del Rinascimento (fino al 18 agosto 2019). Nel vasto corpus esposto, non esistono veri e propri studi preparatori per la realizzazione della decorazione della Sala delle Asse; autorevoli studiosi, tuttavia, hanno identificato in due fogli dell'Istitut de France alcuni disegni che per stile e cronologia vanno messi in relazione con il lavoro di Leonardo nella sala del Moro. Nel primo, Leonardo rappresenta come zone luminose e in ombra si distribuiscano su un ramo colpito dalla luce attraverso un sottile tratteggio via via più fitto nelle zone meno illuminate. Nel secondo, l'artista studia il processo di ramificazione. A questi si aggiunge il disegno di un ramo di gelso del Codice Atlantico, soggetto, iterato all'infinito sulla volta della Sala dell'Asse. Compare anche lo Studio del cuore e dell'arteria polmonare di un bue, che capovolto riproduce la tecnica leonardesca per rendere la ramificazione dei 18 gelsi, che dal fusto si assottigliano nei rami.
Il paesaggio milanese, le sue strade e i suoi edifici sono poi al centro del percorso multimediale Leonardo a Milano allestito nella Sala delle Armi del Castello Sforzesco (anch'essa a pochi passi dalla Sala delle Asse lungo il percorso del Museo d’Arte Antica), che mostra come doveva apparire agli occhi di Leonardo la città di Milano negli anni a cavallo tra Quattrocento e Cinquecento. Al percorso virtuale in città si aggiunge, nella Sala degli Scarlioni, la sezione Leonardo in Lombardia che propone 8 itinerari nel territorio lombardo per di ritrovare ancora oggi nell’arte, nel paesaggio e nella stessa cultura enogastronomica gli elementi naturali tipici della terra lombarda più volte rappresentati da Leonardo nelle sue opere.
Un biglietto unico consente di visitare tutte le mostre e installazioni descritte finora, che vanno sotto il titolo di Leonardo mai visto, oltre alle collezioni degli altri sei Musei del Castello Sforzesco: il prezzo del biglietto per le mostre dedicate a Leonardo al Castello Sforzesco è di 10 euro (ridotto 8 euro per ragazzi dai 18 ai 25 anni e over 65); ridotto 5 euro per tutti ogni prima domenica del mese; ingresso gratuito per bambini e ragazzi under 18, e per tutti i visitatori ogni primo e terzo martedì del mese dalle ore 14.00). In alternativa è anche valido il biglietto congiunto di Leonardo 500 per Cenacolo e musei di Milano.
I Musei del Castello Sforzesco seguono i seguenti orari di apertura: 9.00-17.30 dal martedì alla domenica (chiusura biglietteria alle ore 16.30; oltre a tutti i lunedì, chiusura prevista il 25 dicembre e il primo gennaio). Il Castello Sforzesco è invece aperto tutti i giorni in orario 7.00-19.30. Per info 02 88463703.
Di Laura Cusmà Piccione