Martedì 17 settembre alle ore 19.00 il programma del festival prende il via con Dopo la tempesta, spettacolo ispirato a La tempesta shakespeariana e diretto da Andrea Piazza, dove l’autore Francesco Toscani immagina cosa ne sia stato di Ariel dopo essere stato liberato. Un tempo comandava i venti, ora non riesce a far piovere; la magia è un ricordo o forse un’illusione? Alle 21.00 segue End-to-end, progetto di Andrea Dante Benazzo e Laura Accardo che indaga le contraddizioni del linguaggio amoroso e della comunicazione digitale a partire dalla chat di una relazione sentimentale conclusa.
All’interno della programmazione, mercoledì 18 settembre alle 15.00, si svolge Bridge the Gap: un ponte sul futuro della scena under 35, incontro ideato per guardare al presente e al futuro cercando uno scambio e un confronto tra testimonianze di buone pratiche (produttive, residenziali, distributive, di comunicazione) e proposte per migliorare le lacune del sistema teatro. Lo spettacolo Ilva football club, in scena mercoledì 18 alle 19.00, di Usine Baug e Fratelli Maniglio, intreccia la storia dell’acciaieria più grande e più inquinante d’Europa alla leggenda di una piccola ma gloriosa squadra di calcio nata proprio sotto le ciminiere dell'Ilva, per raccontare di una città, Taranto, sacrificabile in nome del progresso. A seguire, alle 21.00, Witch Is, progetto della Compagnia Landi/Mignemi/Paris, finalista al bando Registi/e Under 35 della Biennale Teatro di Venezia 2022 che, attraverso la figura della strega, consente di riflettere su quanto ancora oggi il corpo femminile sia campo di battaglie politiche e sociali.
Giovedì 19 settembre alle 19.00 in Joanna Karol Paul, scritto e diretto da Giulia Massimini, tre adolescenti marginali, quasi invisibili agli occhi del tessuto familiare d’appartenenza, sfidano i tabù e le imposizioni, alla ricerca della propria identità, in uno spazio abbandonato che adibiscono a rifugio. Alle 21.00 la tragedia di Riccardo III, di Gianluca Bonagura, con Edoardo Sorgente, riscrive la vicenda del personaggio shakespeariano ripercorrendola nell’attimo della sua morte: il disegno che ne emerge non mostra solo la vicenda umana e politica di Riccardo III ma la sua lotta col destino, il suo gioco sulla scacchiera del suo mondo.
Ha vinto il Premio Scenario Periferie 2023 Luisa, di e con Valentina Dal Mas, in programma venerdì 20 settembre alle 19.00, nato dall’esperienza di laboratori di teatro-danza che l’autrice conduce in contesti di cura e socio-educativi con persone fragili. Luisa è una delle persone incontrate e, dalla relazione con lei, la danzatrice e coreografa ha costruito il suo spettacolo. Alle 21.00 Il canto del bidone, scritto e diretto da Alice Sinigaglia, racconta il venire al mondo di un essere che a tentoni evade dal buio e si assume la responsabilità di vivere, confrontandosi con i bottegai di un luogo decadente, tra aspettative, paure, rifiuti e delusioni.
Si può fare uno spettacolo in cui non c’è niente da vedere? Afànisi, della compagnia Ctr+Alt+Canc, in scena sabato 21 settembre alle 19.00, rovescia i rapporti tra spettatore e spettacolo. Non c’è una storia, non ci sono personaggi, non c’è nulla di quello che ci si aspetta. Chiedendo allo spettatore che cosa vuoi vedere, il teatro non è più ciò che si guarda ma ciò da cui si è guardati. Parte di una trilogia avviata nel 2020, quando il contatto umano era pervaso da una minaccia invisibile, Tre liriche, drammaturgia e regia di Jacopo Neri in scena alle 21.00, esplora il nesso tra amore e paura: paura del coinvolgimento, durante le prime fasi della relazione, paura della perdita, mentre il rapporto si fa più stabile, paura dell’oblio della vita condivisa, quando la storia sta ormai volgendo al termine.
Al programma degli spettacoli si affiancano, a conclusione del programma giornaliero, alle 22.00, le letture sceniche in collaborazione con Situazione Drammatica/Progetto Il Copione. Dopo il Prologo di lunedì 9 settembre con Nel mio bagno di sangue di Niccolò Fettarappa (ingresso libero con prenotazione obbligatoria), da martedì 17 a sabato 21 settembre vanno in scena: Oleandra, di Caterina Filograno, proiettato in un futuro distopico; i 4 testi di autori under 24 vincitori del concorso Racconti per ricominciare, frutto della collaborazione aperta quest’anno con Vesuvio Teatro (Il tabù di Vittorio Perrucci, Non credo al sole di Matteo Camerini, Per una sfoglia perfetta di Elisa Ciofini e Semi-arredato di Giacomo Fava), Pelle di Chiara Arrigoni e Un ratto di Alberto Fumagalli, segnalati dalla giuria del Premio Hystrio Scritture di Scena 2024, e Far Far West West di Riccardo Favaro.
La serata dedicata alla festa dei Premi Hystrio inizia domenica 22 settembre alle ore 18,30, con la mise en espace del testo vincitore Premio Hystrio Scritture di Scena 2024, Tragédie Coréenne ovvero L’Amour à la Française di Matthieu Pastore (ingresso libero con prenotazione obbligatoria). Con la regia di Claudio Autelli, interpretato da Alfonso De Vreese, Marta Malvestiti, Matthieu Pastore, Tragédie Coréenne si ispira a un fatto di cronaca: Véronique e Jean-Louis sono una coppia di espatriati a Seul che corrispondono, in tutto, agli ideali sociali che la modernità propone come modello di perfezione, eppure uno strato di ghiaccio fragile e sottile ricopre e cristallizza questa coppia.
A seguire, dalle 21.00, serata-spettacolo della consegna dei Premi Hystrio 2024: di seguito l'elenco dei premiati:
Biglietti: spettacoli 10 euro; letture sceniche 7 euro; abbonamento giornaliero 15 euro; abbonamento all'intero festival 60 euro; mise en espace ingresso gratuito previa iscrizione via email; serata finale ingresso libero. Per info 02 00660606.