Con la nascita della tv commerciale, Mike Bongiorno ha contribuito al successo delle emittenti private, inventando e rivoluzionando un nuovo modo di comunicare. Silvio Berlusconi gli propose di diventare il simbolo di TeleMilano 58 perché aveva intuito che Mike, che conosceva bene i meccanismi della tv americana, era l’unico che sarebbe stato in grado di gestire velocità e interruzioni pubblicitarie. Così è diventato l’alfiere di una tv più moderna e innovativa. Vanno inoltre ricordate le undici edizioni che ha condotto del Festival di Sanremo, dagli anni Sessanta fino al 1997. I suoi programmi, dopo la scomparsa, sono stati riproposti con successo da altri conduttori.
Nei suoi ultimi anni ha vissuto una seconda giovinezza professionale, influenzata dal rapporto sulla scena con un travolgente Fiorello: Mike è scoperto ironico, divertente e divertito. La Laurea Magistrale Honoris Causa in Televisione, cinema e produzione multimediale presso la Iulm di Milano, è stata un meritato riconoscimento che lo ha emozionato nel profondo.
Mike era Mike, iconico presentatore televisivo e radiofonico dallo stile unico, l’inimitabile più imitato della storia che non ha mai separato la vita dalla tv, da pioniere a imperatore del telequiz, nella spontanea aspirazione a raggiungere vette, sempre più in alto in tutti i campi. Le sue memorabili gaffes, con affondi nell'autoironia accompagnati da sorrisetti rivelatori, sono entrate nel linguaggio comune, rendendolo per gli spettatori uno specchio dove rivedere se stessi.
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