Mix 2024: Festival Internazionale di Cinema Lgbtq+ e di Cultura Queer

Tra i film di finzione presentati al Mix Festival 2024 sono da segnalare le anteprime italiane di Chuck Chuck Baby della pluripremiata filmmaker e scrittrice inglese Janis Pugh, ospite del festival, un comedy-drama ambientato tra le piume cadenti di una fabbrica di polli nel Galles del Nord; Sebastian, secondo lungometraggio del regista finlandese-britannico Mikko Makela, anch'egli a Milano ospite del Mix insieme al suo produttore, una storia di crescita individuale che esplora i temi dell’identità, del desiderio, dell’ambizione e della vulnerabilità emotiva; Girl for a Day (Un jour fille) di Jean-Claude Monod, tra le rare narrazioni cinematografiche sull’intersessualità, storia vera e toccante di Anne Grandjean, nata intersessuale nel XVIII secolo, il cui caso è stato trattato nel corso di Michel Foucault al Collège de France, Les Anormaux; e National Anthem di Luke Gilford, appena uscito nelle sale americane, una storia d’amore ambientata nell’universo queer del rodeo americano.

Tra i documentari, sempre in anteprima italiana, spiccano l’intenso Salão de Baile (This is ballroom) dei brasiliani Juru Vitã, uno sguardo dall'interno sulla cultura delle ballroom a Rio de Janeiro e nella sua periferia; S/he is Still her/e di David Charles Rodrigues, ritratto intimo del vulcanico ed eclettico Genesis P-Orridge, musicista pioniere della scena industrial, artista avanguardista e rivoluzionario nel genere, realizzato durante l'ultimo anno della loro vita. Da segnalare inoltre il documentario vincitore del Teddy Award alla Berlinale 2024, Teaches of Peaches di Philipp Fussenegger e Judy Landkammer, sulla musicista, produttrice, regista e artista performativa Peaches, icona femminista che da sempre sfida gli stereotipi di genere; e il film di finzione Levante, vincitore dell’ultimo di Bergamo Film Meeting, della filmmaker brasiliana Lillah Halla, un’intensa opera prima incentrata sull’aborto e l’omosessualità nel Brasile di Bolsonaro.

Anche nella corposa sezione dei cortometraggi, quasi tutti in anteprima italiana, spiccano almeno due titoli: All the Lights are still burning diretto dal regista di Sex Education Dominic Lecler, un’improbabile storia d’amore tra un violinista classico e uno spacciatore di droga; e All the words but one dell’attrice trans messicana Nava Mau, nota per aver partecipato alla serie britannica di Netflix Baby Reindeer, qui con un breve storia che parla a tutti, sulla capacità di amare ed essere amati. 

Tutti i film sono valutati da tre giurie internazionali formate da personalità del mondo cinema, dell'arte e della cultura. Il Premio al Miglior Lungometraggio viene assegnato da una giuria presieduta dalla sceneggiatrice e scrittrice Donatella Diamanti e composta da Paul Roeland, senior programmer del Roze Filmdagen Film Festival di Amsterdam, Laurent Bauchaut, direttore artistico del festival Chéries-Chéris di Parigi, e Giuditta Pellegrini, giornalista. A giudicare il concorso dei documentari, una giuria presieduta da Antonia Caruso, attivista trans-femminista editorialista ed editrice, e formata da Maya De Leo, docente universitaria e scrittrice, e Chloé Barreau, attrice, regista e sceneggiatrice. Infine ad assegnare il riconoscimento al Miglior Cortometraggio, una giuria presieduta da Margherita Ferri, regista e sceneggiatrice, e composta da Alessandro Bianchi, blogger, scrittore, curatore del profilo Instagram Zucchero Sintattico, e Riccardo Conte, giornalista per Gay.it e autore. 

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