Incontro 2024, festival di Vidas con incontri, laboratori, installazioni e performance

A dare il via alla giornata di sabato 19 ottobre, alle ore 10.30 (Foyer) è una lezione magistrale dello psicoanalista Massimo Recalcati intitolata La paura della vita, un ritratto della contemporaneità a partire da quello di cui si ha paura. Alle ore 12.30 (Foyer), invece, Vivian Lamarque, poetessa e scrittrice, e Marina Sozzi, tanatologa, con la moderazione di Francesca Berardi, giornalista e autrice, riflettono sul tabù della morte introducendo L’unica cosa certa, primo podcast realizzato da Vidas in collaborazione con Chora Media: quattro puntate che trasformano l’indicibile in dicibile, portando la morte e il lutto a farsi di nuovo oggetti di un racconto condiviso, capace di accogliere il dolore della perdita.

Dalle ore 14.30 alle 15.30 (Cafè Rouge) il programma prosegue con Paura al limite, un altro insolito dialogo tra Alex Bellini, esploratore che affronta in solitaria gli ambienti più impervi del pianeta, e Umberto Curi, filosofo, con Annachiara Sacchi, giornalista Corriere della Sera, per riflettere sull’emozione primitiva della paura e sulla sua capacità di insegnare ad accettare il limite e la vulnerabilità. Dalle ore 16.00 alle 17.00 (Foyer) appuntamento con Interrogare l’ombra, conversazione tra un giornalista d’inchiesta, Stefano Nazzi, e una filosofa, Ilaria Gaspari, sulla possibilità di leggere il true crime attraverso le categorie della tragedia antica, per dare un nome a quel che muove la fascinazione collettiva, sempre più attuale, per la cronaca nera. Tra le 17.00 e le 18.00 (Cafè Rouge) un nuovo dialogo, Periferici, in cui Jonathan Bazzi, scrittore, Matilde Cassani, architetta e artista, e Andrea Staid, antropologo, azzardano una nuova definizione di periferia: libera di essere lontana dal centro senza essere fuori dal giro giusto. Il programma di incontri di sabato 19 ottobre si chiude, dalle 18.30 alle 19.30 (Cafè Rouge), con Lidia Ravera, scrittrice, Giorgia Serughetti, filosofa, e Nadeesha Uyangoda, scrittrice, protagoniste dell'incontro A voce libera: tre generazioni di donne e tre sguardi sul femminile, in una società che sembra chiedere un supplemento di femminismo.

Per quanto riguarda i laboratori di sabato 19 ottobre, dalle 11.00 alle 13.00 (Sala Appartamento) si parte con quello di Roberta Brugnoli, formatrice e counselor, e Marisa Militello, attrice e teatrocounselor: partendo dal tema del silenzio, i partecipanti sono coinvolti in una progressione di azioni che li porta a mettersi ingioco attraverso il movimento libero e la gestualità uniti alla dimensione del come se. Dalle 16.00 alle 18.00 (Sala Appartamento) si svolge l’altro laboratorio della giornata, con Francesca Brandolini, psicologa e psicoterapeuta Vidas, e Marta Scrignaro, pedagogista Vidas: uno spazio narrativo, personale e di gruppo, in cui raccontarsi e ascoltarsi attraverso molteplici canali espressivi proposti come gesti di cura, per accogliere e far fiorire le perdite che abitano la vita umana.

Il programma di sabato 19 ottobre si completa con la performance Utopia Gym dell’artista Marilisa Cosello, in scena alle 20.00 nella Palazzina dei Bagni Misteriosi. Atlete professioniste di ginnastica artistica eseguono sequenze di esercizi non convenzionali. Il ritmo è scandito da una composizione sonora a partire dai suoni preregistrati dei movimenti e dei respiri dell eatlete in dialogo con un’opera video in cui sono colte nel momento più intimo del sonno. Il corpo viene rimosso dalla sua funzione esclusivamente performativa e reintrodotto nel contesto della vulnerabilità e della cura. La palestra utopica diventa il microcosmo di una società ideale, dove il corpo è libero diesprimersi oltre i limiti imposti dalle aspettative sociali e politiche e di produrre l’errore. Un invito a una possibile riconnessione con la propria fisicità, con i suoi limiti e le sue possibilità.

La giornata di domenica 20 ottobre si apre con il laboratorio per bambini (4-8 anni) Storie di luce, a cura di Carthusia e condotto da Anna Maria Moglia, arteterapeuta, e Barbara Piscina, animatrice pedagogica e formatrice: tre le sessioni in programma, alle 10.00, 11.30 e 13.00 (Cafè Rouge), per portare i piccoli e i grandi che li accompagnano in un teatro di ombre e di luce dove l’ombra non è sempre paura, ma può esser eriparo, risata. Un gioco di esplorazione e sorpresa, in cui luce e buio insieme sono festa, gioia, vita e ricordano che le difficoltà si affrontano quando si è capaci di comprendersi e aiutarsi l’un l’altro.

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