Rafał Blechacz, recital pianistico alla memoria di Maurizio Pollini

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Domenica20Ottobre2024

Domenica 20 ottobre 2024 alle ore 20.00 Rafał Blechacz si esibisce per la prima volta in recital al Teatro alla Scala di Milano, e lo fa con un programma che accosta Franz Schubert (gli Improvvisi op. 90 D899), Ludwig Van Beethoven (la Sonata op. 27 Al chiaro di luna) e Frydrik Chopin (le tre Mazurche op. 50 e la Sonata n° 3).

Il Teatro alla Scala dedica il concerto alla memoria di Maurizio Pollini, scomparso lo scorso 23 marzo, che proprio il 20 ottobre avrebbe dovuto tenere il suo attesissimo recital annuale. Biglietti da 10 a 60 euro, per info 02 72003744.

Nato nel 1985 a Nakło nad Notecia, in Polonia, Blechacz si è imposto all’attenzione internazionale vincendo a vent’anni il Concorso Chopin nel 2005; nel 2006 ha firmato un contratto con Deutsche Grammophon iniziando un percorso discografico che tocca autori come Haydn, Beethoven, Fauré, Debussy e Szimanowski tornando regolarmente a Chopin, cui è dedicata anche l’ultima uscita del 2023.

Blechacz, che alla Scala ha eseguito il Concerto per pianoforte e orchestra n° 4 di Beethoven con la direzione di Fabio Luisi nella Stagione della Filarmonica nel 2012, in questo suo primo recital da solista al Piermarini porta una scelta di classici del repertorio pianistico. La prima parte si apre con i quattro Impromptus op. 90 composti da Schubert nel 1827, a pochi mesi dalla morte. Insieme agli altri quattro op. 142 e ai Drei Klavierstücke, questi brevi improvvisi costituiscono una piccola costellazione di composizioni intime, straordinarie per immediatezza e fantasia. Segue la celeberrima Sonata n° 14 (Mondschein, secondo la definizione del critico Ludwig Rellstab) composta a Vienna nel 1801, con cui Beethoven compie un passo fondamentale nella direzione della libertà formale, già sottolineata dalla definizione quasi una fantasia.

Interamente dedicata a Chopin è la seconda parte del concerto, con le Tre Mazurche op. 50 composte nel 1840 e pubblicate due anni più tardi, che in altro contesto rappresentano un nuovo esempio di reinvenzione della forma: varietà armonica, libertà ritmica e ricchezza contrappuntistica ne fanno uno dei principali risultati dell’ultima fase del compositore. Pubblicata nel 1845 e dedicata alla contessa di Perthuis, consorte dell’aiutante di campo del re Luigi Filippo è la Sonata n° 3, che rappresenta all’opposto un esempio dello Chopin più costruttivo, capace di animare la forma
classica con un contenuto sonoro personalissimo e spiccatamente lirico.

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