Multietnico, multiculturale, multireligioso, multilinguistico, multiplo nelle risorsenaturali, multiplo nella sua struttura socio-economica. Le molteplicità che caratterizzano il Brasile, sinonimo di enorme fascino ma anche di importanti sfide da superare, sono il filo conduttore dell'undicesima edizione di Agenda Brasil: Festival Internazionale di Cinema Brasiliano, in programma dal 30 ottobre al 7 novembre 2024 a Milano.
L'evento - organizzato dall'Associazione Vagaluna e realizzato in collaborazione conl'Instituto Guimarães Rosa e il Consolato Generale del Brasile in città, con il patrocinio di Embratur e del Comune di Milano - occups ancora una volta le sale dell'Anteo Palazzo del Cinema, con un programma di proiezioni in lingua originale con sottotitoli in italiano e la presenza di ospiti speciali. L’ingresso per tutte le sessioni è gratuito.
Comenelle precedenti edizioni del festival, la musica, che è uno deipatrimoni culturali del Brasile, è un tema che permea diverse opere. In totale vengono proiettati 18 film (9 fiction e 9 documentari), di cui 14 partecipano alla mostra competitiva. Una giuria specializzata decreta i vincitori di ogni categoria, ma anche il pubblico può scegliere i propri preferiti.
Agenda Brasil 2024 viene inaugurato mercoledì 30 ottobre con un brindisi alle 19.30, seguito alle 21.00 dall'anteprima italiana di Saudade fezmorada aqui dentro, diretto da Haroldo Borges. Consacrata nei festival in Brasile e all'estero - Miglior Film alla competizione Novos Rumos della Première Brasil al Festival do Rio 2023, Premio Netflix e Premio Paradiso alla Mostra de Cinema de São Paulo, nonché miglior film internazionale al Mar del Plata International Film Festival 2022, tra gli altri - l'opera si concentra sulla vita di Bruno, un giovane di quindici anni che vive in un quartiere umile e affronta una malattia degenerativa che lo lascerà cieco. Il protagonista dovrà imparare a vedere la vita con occhi diversi, affrontando la violenza e i pregiudizi della cultura sessista in cui è cresciuto.
La giornata di giovedì 31 ottobre inizia alle 15.00 con Sociedade do medo, un documentario di Adriana Dutra che indaga sulla costruzione della società attraverso la lente della paura e la sua presenza nel mondo, a partire da interviste a personalità ed esperti. Alle 16.45 si prosegue con Até que a música pare di Cristiane Oliveira. Nel lungometraggio, una donna - dopo che ha perso un figlio e l’altro se n’è andato di casa - affronta la solitudine e decide di accompagnare il marito nei suoi viaggi d'affari tra le montagne del sud del Brasile. Una tartaruga e un mazzo di carte metteranno alla prova i 50 anni d'amore della coppia. Il film esplora la varietà linguistica del Brasile: alcuni dialoghi sono in talian, un dialetto formato mescolando il portoghese con le lingue parlate dagli immigrati italiani (principalmente veneti) che si stabilirono nel paese alla fine del XIX secolo. Coprodotto tra Brasile e Italia, il film ha ricevuto il premio per la Migliore Regia al quarantaduesimo Bergamo Film Meeting.
Otelo, o Grande di Lucas H. Rossi apre alle 10.00 il ciclo di proiezioni di venerdì primo novembre. L’opera ricorda Grande Otelo, il leggendario attore nero brasiliano che ruppe le barriere e conquistò il cinema mondiale con film come l'indimenticabile Macunaíma di Joaquim Pedro de Andrade. Premiato come Miglior Documentario al Festival do Rio 2023, offre una potente reinterpretazione politica che dà voce a un'icona della cultura brasiliana. Alle 12.00 si prosegue con Nas Ondas de Dorival Caymmi di Locca Faria, documentario musicale sul grande compositore originario dello stato di Bahia, con interviste, performance e immagini d'archivio: un omaggio intimo e commovente, che invita a immergersi nell'anima della musica brasiliana. La giornata si conclude con O barulho danoite di Eva Pereira, ospite della sessione delle 15.00: il lungometraggio segue i cambiamenti nella vita della piccola Maria Luiza e della sua famiglia con l'arrivo a casa di un presunto parente. Il tema - spesso taciuto - della violenza di genere è al centro dell'opera e Maria Luiza è come un emblema della donna nella società brasiliana. La produzione ha vinto i premi come Miglior Film della Giuria, Miglior Regia e Miglior Attrice Non Protagonista al ventottesimo Inffinito Brazilian Film Festival, a Miami.
Dopo un giorno di pausa, il programma di Agenda Brasil 2024 all'Anteo Palazzo del Cinema di Milano riprende domenica 3 novembre alle 10.00 con Um outro Francisco di Margarita Hernández. Il documentario è incentrato sull'arrivo a Canindé, nello stato del Ceará, di una coppia di fotografi italiani (Giorgio Negro e Dario De Dominicis) che desiderano immortalare un pellegrinaggio dedicato a SanFrancesco d'Assisi. I due scoprono una vivace cultura fotografica locale che sfida il concetto di fotografia artistica e li porta a rivelazioni inaspettate. Negro e De Dominicis sono presenti in sala per interagire con il pubblico. Alle 12.00 De Longe Toda Serra é Azul viene presentato dal suo regista, Neto Borges. Nel film, lo studioso, attivista per i diritti degli indigeni e scrittore Fernando Schiavini ritorna nei villaggi che visitò negli anni '70, un'epoca in cui si sapeva poco di questo universo isolato nel cuore del Brasile. La storia dell'indigenismo brasiliano, raccontata da chi l'ha vissuta con passione e solidarietà ha vinto il premio come Miglior Documentario al FestIn: Festival de Cinema Itinerante da Língua Portuguesa. Full House di Gil Souza è in programma alle 14.00: il film racconta la vicenda di ina programmatrice di software che vive una vita quotidiana di isolamento virtuale, dopo aver subito atti razzisti per essere l'unica donna nera in un ambiente dominato da uomini bianchi e nerd.
Lunedì 4 novembre l'unica proiezione in programma è Mais pesado é o céu di Petrus Cariry, prevista per le 21.00. I protagonisti sono Teresa e Antônio, due persone che lottano per la sopravvivenza nelle strade del Nordest del Brasile e si spostano facendo l'autostop. L'arrivo di un bambino abbandonato offre loro la possibilità di cambiamento e di riscoperta del senso della famiglia. Il film ha ricevuto numerosi preminazionali e internazionali, come quello per la Miglior Fotografia al Brooklyn Film Festival 2024 e al sedicesimo Los Angeles Brazilian Film Festival; il German Independence Award - Spirit of Cinema al trentesimo Oldenburg International Film Festival; Miglior Lungometraggio di Fiction e Miglior Regia al quindicesimo FestIn: Festival del Cinema Itinerante in Lingua Portoghese; Miglior Sceneggiatura, Miglior Attrice e MigliorFotografia all'Inffinito Brazilian Film Festival di Miami; oltre a quelli per la Miglior Regia, la Miglior Fotografia, il Miglior Montaggio e il Premio Speciale della Giuria al cinquantunesimo Festival de Cinema de Gramado.
L'incredibile storia di Aretha Duarte, la prima donna nera latinoamericana a conquistare la vetta più alta del mondo, è raccontata in Arethano Everest di Tatiana Lohmann e Roberta Estrela D'Alva, che viene proiettato martedì 5 novembre alle 17.00. Il documentario segue la sua straordinaria ascesa: nata in un quartiere povero, trasforma il suo sogno in realtà raccogliendo materiali da riciclare e sensibilizzando verso l'ambiente attraverso i social media. Una narrativa che punta sulla forza, la resilienza e l'ispirazione, incoronata Miglior Film Nazionale e Miglior Regista alla Categoria Donne in Regia al Festival Rocky Spirit 2024, a San Paolo. Alle 19.00 è la volta dell'atmosfera melodica di Nada será comoantes, diretto da Ana Rieper: il documentario esplora il celebre album Clube da Esquina del 1972, considerato da molti critici musicali uno dei migliori di tutti i tempi, grazie al talento di Milton Nascimento, Lô Borges e altri musicisti d'eccezione. Acclamato con ben sei premi al cinquantunesimo Festival de Cinema de Gramado, tra cui quello per il Miglior Film, oltre ad una menzione d'onore Mussum,o filmis di Sílvio Guindane, è il film imperdibile delle 21.00. Il biopic segue la traiettoria di Antônio Carlos Bernardes Gomes, inarte Mussum, iconico comico nero che ha superato un'infanzia povera per diventare una leggenda della commedia: un'opera emozionante e divertente su un uomo cheha portato gioia nelle case di milioni di brasiliani.
Il ritmo contagioso di Chic Show di Emílio Domingos e Felipe Giuntini è la proposta cinematografica di mercoledì 6 novembre alle 17.00. Il documentario rivive il percorso dello Chic Show, festa che ha segnato la cultura nera a San Paolo negli anni '70 e '80. Epicentro del funk, soul, rap e pagode, l'evento ha accolto artisti iconici come Tim Maia, Gilberto Gil e addirittura James Brown, divenendo un simbolo della scena musicale e culturale cittadina. A seguire, alle 19.00, una coproduzione Brasile-Italia-Francia: A queda docéu di Eryk Rocha e Gabriela Carneiro da Cunha, documentario tratto dall'omonimo libro, frutto di 30 anni di lavoro dello sciamano Davi Kopenawa Yanomami, uno dei principali leader indigeni nel mondo, e dell'antropologo francese Bruce Albert. Presentato alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes 2024 e parlato principalmente in lingua yanomami, il film porta con sé una riflessione schietta sul modello di predazione diffusa sui popoli e sul pianeta, oltre a immagini inedite della festa Reahu tenuta in onore del grande sciamano e suocero di Davi Kopenawa. Da questa importante cerimonia Kopenawa trae la sua diagnosi, il suo avvertimento e il suo invito ad una trasformazione urgente. Altre emozioni, alle 21.15, con il lungometraggio O Mensageiro di Lucia Murat, che racconta la storia di Vera, incarcerata durante la dittatura militare, e un giovane soldato che, in mezzo alla brutalità del regime, sviluppa un legame emotivo inaspettato con la madre della donna incarcerata. Sarà proprio questa connessione a illuminare momenti dell’umanità in mezzo agli orrori della repressione. Èstato eletto Miglior Film al Working in Progress Guadalajara, in Messico, e ha vinto otto premi (tra cui quello per la Miglior Fiction) al primo Festival Internacional de Cinema de Paraty. Oltre a dialogare col pubblico in sala, la regista Lucia Murat partecipa all'incontro Cinema como expressão da sobrevivência / Il cinema come espressione di sopravvivenza, sempre mercoledì 6 novembre, alle 12.30, presso l'Università Statale di Milano (sala dell'Ex Biblioteca di Iberistica, Dipartimento di Lingue, Letterature, Culture e Mediazioni, piazza Sant'Alessandro 1); con introduzione di Vincenzo Russo e Marianna Scaramucci, l'evento è a ingresso libero e si tiene in linguaportoghese.
L'ultimo giorno di Agenda Brasil 2024, giovedì 7 novembre, si apre con Vidas Partidas di Marcos Schechtman, alle 17.00. Il dramma affronta il problema della violenza di genere, approfondendo la tragica trasformazione di una relazione amorosa. Alle 21 vengono proclamati i vincitori dell’undicesima edizione del festival. In seguito Levante di Lillah Halla, chiude la mostra: la trama di questa coproduzione tra Brasile, Francia e Uruguay tocca il tema dell'aborto partendo dal dilemma di una promettente giocatrice di pallavolo che vive una gravidanza indesiderata. L'opera ha ricevuto riconoscimenti come il Fipresci Cannes 2023 e il Premio della Giuria al Bergamo Film Meeting 2024.