Luoghi del Cuore Fai 2024/2025: la classifica provvisoria dei più votati in Lombardia

Segue in quarta posizione il Parco Trotter Casa del Sole e Minitalia a Milano. Situato nel quartiere Turro, il parco deve il suo nome all'ippodromo del trotto che un tempo sorgeva in quest'area: ancora oggi, il viale principale del parco ripercorre l’antico tracciato di gara. Dopo il fallimento della società sportiva, il Comune di Milano acquisì l'area e nel 1922 vi creò la scuola Casa del Sole, ispirata a teorie pedagogiche avanzate e rivolta in particolare a bambini in condizione di precarietà sociale e fisica, a rischio di tubercolosi, con aule concepite come padiglioni affacciate sullo spazio verde e incentrando la didattica su attività all’aperto. Rientrava in questo innovativo approccio anche la Minitalia in pietre ed essenze vegetali, realizzata per aiutare lo studio della geografia. Con il passare del tempo, tanti spazi si erano degradati ed erano caduti in disuso, ma dagli anni Novanta, grazie alla spinta dell’Istituto Comprensivo Francesco Cappelli, che ha sede nell’ex Casa del Sole e dell’attivissima associazione Amici del Parco Trotter, costituita dai genitori degli studenti, molto è stato fatto. Anche I Luoghi del Cuore ha avuto un ruolo importante: nel 2018, grazie alla partecipazione a una passata edizione del censimento, è stata infatti recuperata la Casa delle Scoperte, che conserva l’archivio storico della scuola e ospita spazi di lettura e attività per gli studenti. Quest’anno l’associazione e la scuola hanno deciso di partecipare nuovamente al censimento per puntare l’attenzione sulla Minitalia, bisognosa di recupero.

Il quinto posto della classifica provvisoria dei Luoghi del Cuore in Lombardia spetta al complesso della Chiesa e Convento di Maria Incoronata a Martinengo (Bergamo), importante testimonianza della tradizione architettonica francescana. Costruito attorno al 1475 per volere del condottiero Bartolomeo Colleoni e della moglie Tisbe per i Frati Minori, è oggi affidato alle cure della Congregazione della Sacra Famiglia. La facciata è scandita da monofore a sesto acuto e lesene, mentre un fregio di archetti in cotto, tipici dell'architettura tardogotica lombarda, corre sottogronda lungo tutto il perimetro, interessando anche la torre campanaria. All'interno la chiesa è composta di due vaste aule, la prima riservata ai fedeli, con soffitto in legno; la seconda costituisce la chiesa conventuale vera e propria, coperta da volte a vela, che si conclude con un coro quadrato. L’interno è riccamente affrescato: spicca il tramezzo a divisione delle due aule, con scene della Passione di Cristo realizzate probabilmente a inizio Seicento da Pietro Baschenis, appartenente a una dinastia di pittori molto attiva tra la bergamasca e il Trentino. Il complesso viene votato al censimento per renderlo più noto e valorizzato.

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