Fortemente sostenuta è poi la Cascina dei Poveri, complesso storico nel quartiere Beata Giuliana di Busto Arsizio (Varese), con origini che affondano nel periodo medievale. Questa località sorge lungo l’antica Strada di Milano, diventata nel XIX secolo la via napoleonica del Sempione, realizzata attraversando la Selva Longa, il vasto tratto di brughiera che si estendeva in epoca antica tra Busto e Gallarate. Inizialmente nota come Cascina del Covino, era un borgo autosufficiente legato alla Pieve di Gallarate, con forno e spazi religiosi. Nel XVI secolo la Scuola dei Poveri ne acquisì la proprietà, mentre nel XVII secolo si unì ufficialmente a Busto Arsizio. Qui, nel 1663, iniziò la costruzione della chiesetta di San Bernardino, completata nel 1667 e ampliata nel 1920. Col passare degli anni, la cascina è andata incontro a un lento abbandono, culminato nei primi anni Settanta. Oggi il Comune ha recuperato parte della struttura e nel 2000 la chiesetta è stata restaurata, diventando nuovamente patrimonio della comunità. Promuove la raccolta voti l’associazione Riabitare, nata dal comitato formato durante il censimento I Luoghi del Cuore 2022. Nel 2023 il comitato ha evoluto la sua struttura in un'associazione culturale, con l'intento di valorizzare e proteggere la Cascina dei Poveri, trasformandola in un centro per eventi musicali, tradizionali, artistici e culturali.
Settima classificata è provvisoriamente la Santissima, un complesso domenicano sul colle Barbisone, che sovrasta il borgo di Gussago (Brescia). La prima attestazione di una chiesa rurale in questo luogo risale al 1460, quando papa Pio II concesse un’indulgenza per il restauro dell’edificio, frutto dell’impegno della comunità locale. Nel 1479 papa Sisto IV la affidò ai Domenicani, che le affiancarono un convento, rendendola un importante centro spirituale e agricolo per oltre tre secoli. Nel 1797, con il distacco di Brescia dalla Serenissima, il convento venne assegnato all’Ospedale Maggiore bresciano e subì poi diversi passaggi di proprietà, finché nell’Ottocento venne modificato assumendo la forma di castelletto neogotico. Dopo anni di abbandono, nel 1990/1991 sono iniziati alcuni lavori di recupero. Nel 2006 è stato creato il Parco della Santissima, oggi curato da un gruppo di volontari, e nel 2010 tutto il complesso è stato acquistato dal Comune, che nel 2022 ha avviato nuovi lavori di restauro, tra cui quello degli affreschi dell’abside attribuiti a Paolo da Caylina il Giovane. Il comitato Santissima nel Cuore, che aveva già partecipato al censimento 2020, torna a far votare il complesso, auspicando la realizzazione di tutti i lavori necessari e per rendere più conosciuto questo luogo identitario per Gussago.
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