Dal 13 al 17 novembre 2024 la sala Fassbinder del Teatro Elfo Puccini di Milano (corso di Porta Romana 33) ospita lo spettacolo Roberto Zucco di Bernard-Marie Koltès, con adattamento, regia, scene e video Giorgina Pi.
Dopo la frequentazione dei testi di Kae Tempest, Caryl Churchill, Pier Paolo Pasolini e un lungo lavoro dedicato alla riscrittura del mito, Giorgina Pi sceglie Roberto Zucco, testo postumo di Bernard-Marie Koltès, ispirato alla vera storia. Roberto Succo è un giovane originario di Mestre che, dopo aver barbaramente ucciso i genitori, evade dal carcere e, benché inseguito dalla polizia di tre stati, riesce a perpetrare una serie di altri crimini prima di venire nuovamente catturato e suicidarsi in carcere, nel 1988.
Lo spettacolo, nuova produzione del Teatro Nazionale di Genova (in coproduzione con Teatro Metastasio di Prato e Romaeuropa Festival), vede Valentino Mannias nel ruolo principale e un cast multiforme composto da attori e attrici: Andrea Argentieri, Flavia Bakiu, Monica Demuru, Gaia Insenga, Giampiero Judica, Dimitrios Papavasilìu, Aurora
Peres, Alessandro Riceci, Kevin Manuel Rubino e Alexia Sarantopoulou.
In un momento storico come quello attuale, la regista conferma, insieme al suo gruppo creativo, il collettivo Bluemotion, la sua visione politica, restituendo un testo che ha al suo centro il tema della inesorabile diffusione della violenza. In particolare, quella di classe, quella domestica, quella sulle donne e, in ultimo, verso se stessi.
La storia è ambientata nel Sud della Francia, in una provincia torbida. Ma si sente forte emergere la Parigi che Koltès tanto amava e che tanto ha vissuto. È la città maleducata, mista, dove la libertà preme: Pigalle, Barbès, l’Africa ovunque, dove Roberto Zucco sogna di fuggire. Nel 1988 Jean-Marie Le Pen ha più del 14 per cento dei voti e per Koltès l’ascesa del Front National è insopportabile. Bernard-Marie Koltès incontrò lo sguardo dell’assassino Roberto Succo per caso, su un manifesto affisso nel metrò e intercettando, poi, i fatti di cronaca del 1988, suo ultimo anno di vita. Morirà nel 1989, a 41 anni, per le conseguenze dell’Aids.
Nella rielaborazione drammaturgica del fatto di cronaca, Roberto Zucco è un personaggio alla ricerca dell'ignoto, sospinto dall'inquietante ansia di voler superare nuove frontiere. Dal mito prende la tensione a spingersi oltre ogni confine, come Icaro cerca di avanzare verso una luce estrema, ma finisce la sua folle corsa verso il sole, svelando le pieghe più profonde e nere dell’animo umano.
Biglietti: intero 34-38 euro; ridotto 15 euro per under 25 e 20 euro per over 65. Per info 02 00660606.